La farina è un alimento che dura molto a lungo: può capitare, però, di scoprire di avere un pacco andato ben oltre il termine di scadenza. Niente lievitati o pasta fatta in casa, ma spazio a usi utili e creativi, dalle pulizie al giardinaggio.
Ingrediente alla base di molte ricette, la farina difficilmente manca in dispensa, dato che per la sua versatilità è ottima da avere sempre a portata di mano. Si usa soprattutto per realizzare la pasta o il pane fatti in casa, ma anche torte da credenza e dolci in generale: senza contare che è anche fondamentale per la preparazione di salse, basta pensare alla celebre besciamella. Si tratta di un prodotto che si conserva a lungo e, per questo, può capitare di “dimenticarlo” per troppo tempo, così da trovarlo scaduto. Prima di buttarla, però, è utile sapere che la farina quando non è più fresca – e quindi male assolverebbe le sue funzioni in cucina – può essere utilizzata in modi alternativi, che spesso (e volentieri) coincidono con rimedi naturali per attività domestiche che vanno dalla pulizia, al giardinaggio, passando per la cura del corpo. Andiamo alla loro scoperta, in un’ottica antispreco ed ecologica.
Prima di vedere i differenti usi che si possono fare con la farina non più adatta per la creazione di ricette, capiamo quando scade. Si tratta di un alimento a lunga conservazione, che non deperisce velocemente, ma dura per molto tempo se conservato correttamente. Sul pacco trovi la sigla “da consumarsi preferibilmente entro”: significa che c’è un ampio margine di commestibilità anche dopo il superamento della data indicata.
In generale, le farine si mantengono dai 12 ai 18 mesi dal confezionamento: le farine integrali, che contengono il germe di grano, hanno una vita più breve di quelle raffinate (tipo la 00), che subiscono una lavorazione mirata per mantenersi di più. Come comportarsi? Se scopri di avere in casa una farina aperta scaduta dai 3 ai 6 mesi il contenuto è ancora buono: verifica che non abbia una colorazione diversa, che l'odore non viri al rancido e che non si siano formati grumi.
In particolare, se noti che ci sono ospiti indesiderati, come le note farfalline, allora è meglio gettare il tutto nella spazzatura. Se, invece, la farina che hai a disposizione ha superato i sei mesi dalla scadenza (tre per quella integrale) ed è intatta, probabilmente ha ormai perso le sue proprietà organolettiche e tecnologiche, con il rischio che le preparazioni seppur eseguite a regola d’arte non diano i risultati previsti, soprattutto nei lievitati e nella pasta home made. Ed è qui che entrano in gioco le altre opportunità di utilizzo.
Se, una volta scaduta, non puoi più fare affidamento sulla farina per pane, pasta e dolci, ecco come darle nuova vita in modo utile e creativo.
Se utilizzi di frequente metodi naturali per la pulizia della cucina in genere, allora anche questo trucchetto ti piacerà. La farina scaduta, infatti, è un rimedio ideale per lucidare pentole e padelle di rame o in acciaio. Nel primo caso, prepara una soluzione di farina, aceto e sale e distribuiscila sulla superficie in modo omogeneo: la consistenza sarà granulosa. Risciacqua con acqua tiepida e vedrai gli utensili brillare come nuovi. Nel secondo caso, cospargi la farina su un panno morbido e passalo sull’acciaio così da togliere gli aloni e le tracce di umidità.
Una combinazione eco-friendly ormai collaudata è quella tra la farina e il sapone di Marsiglia: è una scelta green per lavare il bucato, al posto dei comuni detersivi industriali che si trovano al supermercato. Una ricetta molto semplice è quella che prevede di grattugiare un panetto di sapone di Marsiglia riducendolo a scaglie e farlo sciogliere in un pentolino con acqua calda; poi unisci due cucchiai di farina per ogni chilogrammo di sapone che vorrai realizzare, quindi spegni il fuoco e mescola. Puoi anche aggiungere un olio essenziale, per esempio alla lavanda. Quando il composto è ancora caldo versalo in appositi stampi e lascia solidificare per 24 ore. Il consiglio? Proteggi le mani con un paio di guanti.
Quando si parla di ingredienti naturali per realizzare maschere, creme o scrub per la cura del corpo bisogna sempre prestare una certa attenzione, evitando di procurare invece che benefici degli effetti collaterali: non per forza gravi, ovviamente, ma poco efficaci nell’ambito della skin care o della salute dei capelli. La farina si rivela un buon alleato, perché si presta a diverse tipologie di ricette beauty insieme a sale grosso, yogurt bianco, olio d’oliva e oli essenziali. A cosa stare attenti? Per esempio, la farina 00 è difficile da togliere quando bagnata, quindi non usarla se vuoi fare uno shampoo. Il suggerimento è anche quello di non impiegarla sulla pelle, specialmente quella del viso, ma di usare farine più delicate come quella di riso o di avena, che in questo frangente si rivelano imbattibili.
Se sei appassionato di bricolage e di lavoretti con la carta pesta, allora probabilmente già saprai che con la farina si può preparare una colla naturale che ha la consistenza simile a quella vinilica. Una vera e propria “colla di farina” molto semplice da realizzare, prendendo le dovute precauzioni per non scottarti. Come si fa? Porta a ebollizione una pentola di acqua e aggiungi a pioggia la farina: continua a mescolare fino a quando non otterrai un composto denso e privo di grumi. Usala nell’arco di poco tempo, perché nel giro di 24 ore perde la sua forza.
Spesso si è alla ricerca di soluzioni naturali per tenere lontani insetti più o meno fastidiosi. La farina può risultare utile nel momento in cui le piante del giardino sono infestate dalle formiche e non si vuole ricorrere a prodotti chimici che portano alla morte dei poco graditi ospiti. La farina, infatti, non uccide le formiche, ma le disorienta, ed è per questo che tendono a starne alla larga: posizionarne in modo strategico mucchietti vicino ai punti di passaggio o nei dintorni del formicaio dissuaderà le formiche ad avvicinarsi, fungendo da barriera.
Chi è che non ha mai giocato con il pongo quando era piccolo? Si tratta di una pasta modellabile che stimola la fantasia e la creatività. La buona notizia è che si può replicare in casa con soli prodotti naturali, dove spicca la farina. Prova così: mescola due tazze di farina, una tazza di sale, due cucchiai di cremor tartaro (se desideri una consistenza più morbida), due cucchiai di olio vegetale e una tazza e mezza di acqua calda. Aggiungi eventualmente del colorante alimentare, poi impasta finché il composto diventa liscio. Se è troppo appiccicoso, integra un po’ di farina; se troppo secco, unisci ancora un po’ acqua. Conserva la pasta da modellare in un contenitore a chiusura ermetica, così che non entri a contatto con l’aria e si secchi.
Concludiamo con un metodo alternativo che può venire in aiuto a chi soffre di allergia al lattice e, per questo, si trova in difficoltà al momento di usare i classici guanti usa e getta. La farina può evitare lo sviluppo delle irritazioni cutanee: prima di infilare i guanti mettine un po’ all’interno, agitando per distribuirla in modo omogeneo. Un trucco perfetto da prendere in considerazione anche per far scivolare meglio la mano dentro il guanto, attenuando l’attrito.