Dopo una denuncia di qualche anno fa relativa al possibile pericolo dell’utilizzo dell’alluminio, il Ministero della Salute è intervenuto per chiarire la questione: sì, l’alluminio è potenzialmente pericoloso se usato in modo scorretto. Ma, se lo utilizzi nel modo giusto e sicuro, non comporta nessun tipo di rischio. Ecco tutto quello che devi sapere su come usare in sicurezza l’alluminio.
L’alluminio è uno dei materiali più utilizzati in cucina per cuocere e conservare gli alimenti: che sia sotto forma di fogli o in vaschette, è un metallo leggero eccellente perché garantisce un'ottima conducibilità del calore, è molto comodo, economico e anche versatile, perché puoi usarlo in tanti modi oltre che per cucinare.
Qualche anno fa, però, è venuta alla luce una problematica relativa all’impiego dell’alluminio in cucina, in particolare in relazione alla sua effettiva sicurezza. Se impiegato male e ingerito in quantità eccessive, infatti, questo metallo potrebbe diventare tossico per il nostro organismo. Cosa c’entra con il cibo? Usare l’alluminio a temperature elevate potrebbe avere come conseguenza il trasferimento del metallo nell’alimento.
Ma attenzione, l’alluminio non è pericolo in senso assoluto e ci ha pensato proprio il Ministero della Salute, insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità, a spiegare come usarlo in modo da essere perfettamente sicuri di non avere problemi. Vediamo le poche e semplici regole da seguire per usare l'alluminio in cucina in modo sicuro.
L’alluminio è un metallo leggero che è naturalmente presente in natura: è contenuto in rocce, minerali e vegetali, si trova persino nell’aria e quindi di conseguenza ne assorbiamo inconsapevolmente piccole quantità tutti i giorni. Questo già risponde al quesito: in piccole quantità l’alluminio non è dannoso per l’organismo.
Non è quindi un elemento da considerare tossico in senso assoluto, ma può diventare pericoloso se ingerito in quantità superiori al limite stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: se superi questo limite potresti avere alcuni danni, in particolare al sistema nervoso e all’apparato dei reni e soprattutto se sei un soggetto già debole da questi punti di vista, ma anche se si tratta di bambini o donne in stato di gravidanza.
Dopo studi, ricerche e approfondimenti il limite che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato in 6o mg al giorno, una soglia piuttosto alta se consideri che l’European Food Safety Authority ha accertato che mediamente assumiamo circa di 6 mg di alluminio al giorno.
La problematica principale in campo alimentare nasce dal fatto che l’alluminio, a contatto con alcuni alimenti o durante la cottura rilascia particelle che migrano al loro interno, rimanendo sulle pietanze che poi consumiamo e quindi andando ad aumentare la dose di assunzione giornaliera del metallo. Il rilascio dell’alluminio, infatti, è favorito da alte temperature, dal contatto con cibi acidi o salati e da un tempo di conservazione prolungato.
Questo sicuramente ti pone di fronte a una problematica, perché l’alluminio non si trova solo nei rotoli o nelle vaschette che usi per conservare o cucinare gli alimenti, ma è un materiale largamente utilizzato anche per realizzare pentole e recipienti che vanno a contatto con il cibo. Quindi è un materiale da escludere totalmente dalla tua cucina? No, a patto che impari a usarlo nel modo corretto, ovvero come indicato dalle linee guida rilasciate dal Ministero della Salute nella sua campagna informativa sul corretto uso dell’alluminio in cucina.
Con poche e semplici accortezze puoi utilizzare l’alluminio in cucina in modo sicuro. Nello specifico: