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28 Marzo 2025 13:00

Come usare il forno a microonde: la guida completa

Come funziona il microonde? Come riscaldare, scongelare e cucinare al meglio? Ci sono cibi che non possono essere usati? E pericoli per la salute? Di seguito rispondiamo a queste e altre domande, per non farti avere più nessun dubbio.

A cura di Federica Palladini
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Pratico, compatto, multifunzione: il forno a microonde è un alleato passepartout usato soprattutto per riscaldare i cibi già cotti, schiscette comprese, ma che permette anche di scongelare e cucinare gli alimenti. Nonostante possa sembrare un’invenzione piuttosto recente perché in Italia ha iniziato a diffondersi solo a partire dagli anni ‘80 e ‘90, in realtà la sua "scoperta" risale al periodo della Seconda Guerra Mondiale, negli Stati Uniti, quando l’ingegnere Percy Spencer lavorando al potenziamento di un radar militare scoprì che le microonde del magnetron – la valvola termoionica che costituisce il cuore del futuro elettrodomestico – potevano essere applicate al mondo della cucina e non solo per scopi bellici, in quanto responsabili dello scioglimento di una barretta di cioccolato che l’uomo aveva in tasca. Dal primo modello pesante 340 kg a quelli maneggevoli di ultima generazione sono passati più di 70 anni: nonostante siano ormai comuni nelle case e negli uffici, spesso ci sono ancora pregiudizi che ruotano attorno ai microonde, si usano in modo improprio o non si sfruttano al meglio le funzionalità. Vediamo di riassumerne pregi e difetti in questa guida completa.

Come funziona il microonde

A differenza dei forni tradizionali, che cuociono gli alimenti per conduzione o irraggiamento, il forno a microonde utilizza onde elettromagnetiche. Queste onde interagiscono principalmente con le molecole d'acqua presenti, che vibrano, si surriscaldano e generano calore raggiungendo anche temperature molto alte che permettono sia di riscaldare sia di cucinare i cibi. Il processo avviene velocemente, con il calore che resta all’interno delle pietanze senza disperdersi, facendo così risparmiare tempo.

Come riscaldare al microonde

Si tratta della funzione per cui questo elettrodomestico ha trovato largo impiego e successo: riscaldare piatti cotti in precedenza, dalla pasta al forno alle zuppe, passando per torte salate e frittate, per avere pranzo e cena pronti rapidamente senza sporcare pentole o stoviglie in eccesso. Ciò che è importante è garantire la giusta distribuzione di calore all’interno delle pietanze, per non rischiare di avere parti più fredde. Prima di tutto bisogna regolare la potenza e il tempo in modo adeguato alla quantità di cibo da riscaldare (porzioni grandi o piccole) e alla temperatura di partenza (da frigorifero o ambiente). In secondo luogo è buona pratica anche coprire gli alimenti con coperchi adatti, cosa che previene inoltre gli schizzi che sporcano le pareti, in particolare quando si tratta di minestre, vellutate, sughi e salse. Anche mescolare permette di propagare il calore in modo omogeneo.

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Come scongelare nel microonde

La possibilità di scongelare è uno dei motivi per cui questo apparecchio è particolarmente apprezzato: l’ottimizzazione dei tempi è notevole rispetto alla classica “catena del freddo”, che prevede di togliere dal freezer e lasciare in frigorifero le ore necessarie. Per essere certi di avere uno scongelamento sicuro e perfettamente riuscito il microonde deve possedere la funzione defrost (generalmente indicata con un’icona di una goccia con racchiuso un fiocco di neve), progettata appositamente per compiere l’operazione in modo corretto e in pochi minuti, seguendo le istruzioni di ogni modello per i diversi alimenti.

Come cucinare con il microonde

Possibilità in genere poco sfruttata – e che con l’avvento delle friggitrici ad aria è passata decisamente in secondo piano – è quella di cucinare in modo vero e proprio delle ricette con il microonde. Facili e veloci sono preparazioni dolci come la mug cake o la crema pasticciera, altre, invece, richiedono attenzioni più specifiche che riguardano soprattutto la regolazione dell’umidità (che dev’essere costante) e dei tempi di cottura, uniformi per tutti gli ingredienti. Per esempio, alimenti con pezzature più grosse hanno bisogno di più tempo (meglio uno spezzatino che un taglio di carne intero, stesso suggerimento vale con gli ortaggi, riducendoli a tocchetti delle stesse dimensioni), mentre alcuni cibi con la buccia trattengono maggiormente il vapore, rischiando di “esplodere”: in questo caso meglio bucherellare cibi come salsicce con il budello, pomodori, mele e patate.

Come cucinare nel microonde: trucchi e consigli

Quali materiali si mettono nel microonde?

Non tutti i contenitori e i supporti che si trovano in cucina possono essere inseriti nel microonde: via libera al vetro, alla porcellana, alla plastica certificata per microonde, che resiste alle alte temperature (120-140 °C e che è riconoscibile dal simbolo specifico sull’etichetta, solitamente un quadratino con tre onde stilizzate parallele) e anche alla ceramica smaltata (quella porosa rischia di rompersi). Sono invece da evitare tutti i materiali metallici, tra posate, carta stagnola e piatti con decori dorati o argentati, che possono causare scintille e rovinare l’apparecchio.

Cosa evitare di cuocere/riscaldare con il microonde

Il microonde è pronto ad accogliere praticamente quasi tutti i cibi, ma bisogna far attenzione agli effetti che questo può avere sulle componenti nutrizionali e organolettiche di alcuni alimenti, senza dimenticare gli aspetti di sicurezza alimentare. Iniziamo dalle uova intere, che già l’ingegnere Spencer aveva sperimentato con insuccesso, visto che esplodono. Vietato anche il peperoncino fresco, dato che la capsaicina, la sostanza che lo rende piccante, potrebbe diventare particolarmente irritante al palato, oltre a trovarsi nel vapore, rischiando di entrare in contatto con occhi e gola all’apertura dello sportello. Parzialmente adatti sono gli avanzi di riso, patate e funghi in quanto la potenza delle onde del microonde non è sufficiente a distruggere eventuali batteri pericolosi che si possono formare durante la conservazione. Sorvegliato speciale è il pollo: la sua carne deve essere perfettamente cotta per non incorrere in infezioni da salmonella e campylobacter: una cottura tradizionale (in forno o padella) con alte temperature ne assicura l’eliminazione. Nessun problema di salute per pane e pizza, invece, che però si rammolliscono, perdendo la loro fragranza, mentre il calore nell’acqua di e tisane tende a non distribuirsi uniformemente nella tazza, con l’interno e il fondo che potrebbero restare tiepidi.

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Cucinare al microonde fa male? Sfatiamo i falsi miti

Uno dei dubbi più diffusi riguarda proprio le onde elettromagnetiche: è vero che possono causare tumori? La risposta è no, confermata anche dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro): si tratta di radiazioni non ionizzanti, ovvero che non possiedono l’energia necessaria per danneggiare il DNA e per modificare le strutture cellulari. Non hanno nulla a che vedere con le radiazioni ionizzanti (come i raggi X, i raggi gamma e una limitata porzione dei raggi ultravioletti del sole) che possono effettivamente rappresentare un rischio di insorgenza di patologie oncologiche. L’elettrodomestico, oltretutto, è dotato anche di protezioni specifiche, come la trama fitta di pallini neri sulla vetrina dell’apertura, che impediscono a queste onde di uscire. Più che le microonde in sé, a essere dannosi sono i cibi conservati male (in frigo e freezer) e riscaldati insufficientemente.

Come pulire il microonde e consigli di manutenzione

Come ogni elettrodomestico per funzionare al meglio e resistere a lungo, il microonde va tenuto in buono stato. Visto che pulirlo dopo ogni utilizzo può risultare complicato in termini di tempo, basta dedicargli una pulizia più approfondita una volta alla settimana, così da rimuovere i residui di cibo ed eventuali accumuli che potrebbero causare oltre a guasti anche cattivi odori. Il consiglio è di avvalersi di detergenti delicati – se non quelli appositi suggeriti dal produttore stesso – e spugnette non abrasive, ma panni morbidi, così da non danneggiare il rivestimento esterno o le pareti interne. Per rimuovere le incrostazioni puoi utilizzare una ciotola con acqua e limone e farla brevemente riscaldare azionando il microonde, così da ammorbidire lo sporco grazie al vapore. Il piatto girevole, se presente, va estratto e lavato con acqua calda e detersivo per piatti, oppure messo in ammollo con un po’ di aceto se le macchie sono resistenti: ricorda di asciugarlo bene prima di rimontarlo. Un elemento spesso trascurato è il foglio MICA, di cartone o di plastica, posizionato dentro la camera che serve a proteggere le componenti del forno e diffondere le onde: se contaminato da residui potrebbe provocare scintille.

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Trucchi e consigli alternativi

Per esempio, il microonde può essere d’aiuto per far lievitare l’impasto del pane in casa, coprendolo e tenendolo all’interno per 15 minuti circa alla temperatura più bassa. Oppure per cuocere a vapore impiegando una vaporiera adatta all’elettrodomestico (si trova comunemente in vendita). Impiego popolare è quello di sciogliere il cioccolato al posto del bagnomaria. Inoltre, gli spicchi d’aglio tenuti per una decina di secondi saranno facilissimi da sbucciare, mentre passare le cipolle prima di tagliarle è un rimedio alla tipica lacrimazione che causa questo ortaggio, merito del calore che agisce sullo zolfo. Non ci riferiamo quindi a usi fai-da-te che potrebbero compromettere l’apparecchio, ma spunti che facilitano la “vita” in cucina.

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Quello che i piatti non dicono
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