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31 Dicembre 2024 15:00

Come si legge l’etichetta dello champagne? Tutto ciò che c’è da sapere sulle sigle e le classificazioni

L’etichetta dello Champagne è una mappa che guida gli appassionati nella scelta della bottiglia perfetta. Decifrare le sigle del produttore, comprendere il dosaggio e conoscere le tradizioni produttive aiuta a fare scelte più consapevoli e a valorizzare ogni sorso di questo straordinario vino. La prossima volta che stappi una bottiglia, prenditi un momento per leggere l’etichetta: scoprirai un mondo di storie e tradizioni dietro ogni bicchier.

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Se sei un appassionato di Champagne, avrai probabilmente notato una sigla di due lettere seguita da un codice numerico stampata sull’etichetta. Ma sai cosa significa? Questo codice rivela la categoria di produzione a cui appartiene lo Champagne. Di segreti come questi ce ne sono molti stampati sulle bottiglie: ma come si legge l'etichetta dello Champagne? Dobbiamo considerare che sì, la maggior parte delle leggi nel mondo dell'enogastronomia segue regole internazionali nei Paesi appartenenti all'Unione Europea ma molte nazioni, soprattutto quelle con più tradizione, hanno poi delle leggi proprie. Quelle italiane ad esempio sono molto stringenti, tutte votate alla sicurezza alimentare dei consumatori. Anche in Francia c'è la stessa attenzione ma ci sono regole diverse che portano, quindi, a una diversa etichettatura. Vediamo insieme come si interpreta.

Cosa contiene l'etichetta dello Champagne

Il mercato dello Champagne si distingue da quello italiano per una caratteristica principale: molti coltivatori di uve non si occupano direttamente della produzione del vino. La loro attività si limita alla cura dei vigneti e alla vendita delle uve, spesso a grandi aziende produttrici. Questi commercianti di uve, chiamati négociants, dominano il 75% del mercato dello Champagne. Questo modello, noto come négoce, ha avuto una forte influenza sulla struttura produttiva della regione.

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A contrasto, agli inizi del Novecento, è nato il sistema cooperativo, una risposta dei piccoli produttori per proteggersi dal potere delle grandi maison, affrontando sfide come prezzi imposti e condizioni di lavoro difficili. Grazie a queste dinamiche oggi possiamo trovare diverse categorie di produttori di Champagne, ciascuna con il proprio ruolo unico nel processo produttivo.

Le sigle NM, RM, CM e altre, spesso scritte in piccolo sulla parte inferiore dell’etichetta, sono un codice essenziale per riconoscere il tipo di produttore e il metodo di lavorazione dello Champagne. Il codice numerico che accompagna queste sigle identifica il produttore presso il CIVC (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne).

NM – Négociant Manipulant

Si riferisce alle grandi maison o a produttori che non dispongono di vigneti sufficienti per coprire la loro produzione. Acquistano uve o vini da terzi, li elaborano e li commercializzano. Spesso, questo è il caso delle aziende che gestiscono grandi volumi di vendita.

RM – Récoltant Manipulant

Questa sigla identifica i produttori che coltivano le proprie uve e le trasformano in Champagne, occupandosi di tutto il ciclo produttivo. È consentito acquistare fino al 5% di uve esterne. I “Champagnes de Vignerons” rientrano spesso in questa categoria.

CM – Coopérative de Manipulation

Indica cooperative di piccoli produttori che lavorano insieme per trasformare le uve dei soci in Champagne, venduto poi sotto un marchio comune.

RC – Récoltant Coopérateur

Coltivatori che conferiscono le proprie uve a una cooperativa e ricevono in cambio bottiglie pronte per la vendita, che possono commercializzare con il proprio marchio.

SR – Société de Récoltants

Simile alla cooperativa, ma composta esclusivamente da membri della stessa famiglia.

ND – Négociant Distributeur

Aziende che acquistano Champagne da altri produttori, lo etichettano nei propri locali e lo distribuiscono con un marchio personalizzato.

MA – Marque d’Acheteur

Utilizzato da supermercati o altre entità commerciali, indica un marchio registrato per bottiglie prodotte interamente da terzi, incluse etichettatura e confezionamento.

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Un altro elemento fondamentale dell’etichetta è la classificazione del dosaggio, che indica la quantità di zucchero residuo per litro di Champagne. Dopo il dégorgement, viene aggiunta una liqueur d’expedition, una miscela di vino e zucchero, per bilanciare l’acidità e definire il profilo gustativo (gr/L sta per "grammi/litro).

  • Pas dosé/Dosaggio zero: < 3 gr/L
  • Extra brut: ≤ 6 gr/L
  • Brut: < 12 gr/L
  • Extra dry: 12-17 gr/L
  • Dry/Sec: 17-32 gr/L
  • Demi-sec: 32-50 gr/L
  • Doux: > 50 gr/L

Nel corso della storia, il dosaggio dello Champagne ha subito notevoli cambiamenti. Nel XIX secolo, gli Champagne erano molto più dolci, con dosaggi elevati che rispecchiavano i gusti dell’epoca. Ad esempio, i doux erano particolarmente apprezzati in Russia, dove il “goût russe” dominava il mercato. Anche gli americani e i nordici preferivano Champagne dolci, mentre gli inglesi, più inclini a vini secchi, hanno dato vita ai primi brut nature.

Oggi il dosaggio tende a essere più contenuto, in linea con l’evoluzione del gusto verso vini più freschi. Questa tendenza riflette anche cambiamenti climatici, che hanno reso le uve naturalmente più mature e dolci, e la crescente attenzione a una cucina più equilibrata. Le categorie come gli extra brut e i brut nature stanno guadagnando sempre più popolarità, portando gli Champagne a essere protagonisti non solo delle feste, ma anche di aperitivi raffinati e cene gourmet.

Le menzioni obbligatorie e facoltative sulle etichette degli Champagne

L'etichetta di una bottiglia di Champagne rivela le caratteristiche e la storia del vino che contiene. Dietro ogni scritta, ogni sigla, si cela un mondo di informazioni preziose per gli appassionati.  Le informazioni obbligatorie sono

  • Appellation Champagne: questa dicitura è la prima e fondamentale garanzia di autenticità. Assicura che il vino provenga dai vigneti della regione Champagne e sia stato prodotto secondo i rigorosi metodi tradizionali.
  • Marca: indica il produttore, che può essere un piccolo vignaiolo o una grande Maison.
  • Elaboratore: riporta il nome e il luogo di produzione dello Champagne. Attenzione però: le uve utilizzate possono provenire da diverse zone della regione.
  • Tipo di cuvée: Brut, Extra-Brut, Demi-Sec, Sec. Queste indicazioni definiscono il dosaggio, ovvero la quantità di zucchero aggiunta dopo la fermentazione, influenzando la dolcezza del vino.
  • Grado alcolico e capacità: informazioni essenziali per comprendere il profilo del vino.
  • Numero di immatricolazione e stato dell'elaboratore: questi codici permettono di risalire alla categoria produttiva (RM per Récoltant Manipulant, NM per Négociant Manipulant, ecc.) e di ottenere ulteriori dettagli sulla storia della Maison.

Le informazioni facoltative sono:

  • Nome della cuvée: spesso evocativo, può rivelare lo stile o l'annata dello champagne.
  • Menzioni geografiche: possono indicare la provenienza delle uve da specifiche parcelle o cru.
  • Data di sboccatura: questa data segna il momento in cui lo champagne è stato liberato dai lieviti e tappato definitivamente. È un'indicazione importante per valutare l'evoluzione del vino.
  • Scala dei cru: se presente, indica la qualità delle uve utilizzate (Grand Cru, Premier Cru, Autres Crus).
  • Data di imbottigliamento: meno comune, ma utile per capire l'età del vino
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