Da frutto esotico sconosciuto a star della cucina: l’avocado è uno dei prodotti più usati (e fotografati) del momento. Ma è anche uno di quello che si deteriorano più facilmente. Come fare a conservalo senza che si annerisca? Te lo suggeriamo noi.
Nutriente, ricco di grassi buoni, versatile: l’avocado è un super food squisito e anche bello da vedere, tanto da diventare uno degli ingredienti più “instagrammabili” degli ultimi anni. Amatissimo per il suo gusto neutro che permette di impiegarlo nelle ricette più varie, è anche ricco di proprietà benefiche per l’organismo.
Ma l’avocado non è anche uno dei frutti tropicali più amati, è anche uno di quelli che rischia più facilmente di deperire. Questo perché la polpa è ricca di un enzima che si ossida in fretta a contatto con l’ossigeno, trasformando l’interno burroso del frutto dal suo classico verdino a uno spiacevole marrone. Niente paura però: esistono diversi metodi per riuscire a conservare l’avocado già aperto, oltre che a sistemi di conservazione del frutto intero che permettono di mantenerlo più giorni e persino di velocizzarne il processo di maturazione.
L’avocado è un frutto originario dell’America centrale, la cui pianta si è diffusa anche nelle altre aree tropicali. Recentemente ha trovato un terreno fertile alla sua crescita anche nel bacino del Mediterraneo e in particolare in Sicilia, dove il clima caldo e il terreno lavico diventano habitat perfetto per la pianta.
Il frutto si presenta tendenzialmente di forma ovale, con una buccia di colore verde (ma varia in base al grado di maturazione) e con una polpa che, quando è maturo, ha una consistenza tenera, quasi burrosa.
Si trovano principalmente tre diverse varietà di avocado sul mercato, che ormai si trovano in commercio tutto l’anno a prescindere dal periodo di produzione del frutto: la Fuerte, a frutto verde, coltivata nel bacino del Mediterraneo; la Hass, a frutto nero, di forma ovoidale e con buccia rugosa; e infine la Nabal, a frutto verde, grosso e rotondo, con buccia liscia e polpa poco saporita.
Nonostante sia un frutto che si deteriora piuttosto in fretta, l’avocado può essere conservato qualche giorno seguendo alcune particolari accortezze.
Lo chef francese Raymond Blanc suggerisce di aggiungere un altro sistema di conservazione dell’avocado: sbollentare il frutto intero in acqua bollente per non più di dieci secondi e poi immergerlo subito in ciotola piena di acqua ghiacciata o cubetti di ghiaccio, lasciandolo raffreddare, per poi asciugarlo con un canovaccio. Secondo lo chef gli avocado tratti in questo modo possono conservarsi interi senza rovinarsi: è un sistema che permette però un ritardo dell’ossidazione per un tempo minore rispetto ai metodi precedenti; in questo caso, infatti, il frutto può mantenersi intatto per circa quattro ore, anche meno se il frutto era già molto maturo.
Un altro metodo di conservazione valido per l’avocado è quello di congelarlo: sì, questo frutto può essere riposto nel congelatore, ma devi farlo seguendo alcune accortezze. Per prima cosa l’avocado deve essere maturo e privo di buccia e osso, perché di tutto il frutto può essere congelata solo la polpa.
L’ideale è di tagliarlo a fettine o cubetti, irrorare il tutto con del succo di limone e riporlo in comodi sacchetti o contenitori, avendo cura di rimuovere il più possibile l’aria residua. Se segui questo procedimento l’avocado può durare fino a 5-6 mesi ed essere utilizzato all’occorrenza per preparare gustose salse come il guacamole, sfiziosi frullati e smoothie e persino un originale gelato.