Un'operazione tanto comune quanto insidiosa, perché spesso il risultato è opaco e grumoso. Ecco una breve guida sulle tecniche che si possono usare (bagnomaria, microonde, forno), le temperature di fusione per le diverse tipologie e gli errori da evitare.
Passaggio comune in molte preparazioni di pasticceria, compresa quella casalinga, sciogliere il cioccolato è utile per la realizzazione di creme, mousse, ganache, glasse e anche decorazioni scenografiche. I livelli di difficoltà possono essere diversi, ma per ognuno è fondamentale ottenere un risultato perfetto, che significa soprattutto un aspetto lucido e una consistenza fluida, dove i grumi non sono ammessi. Prima di introdurre le tecniche che si hanno a disposizione, è importante ricordare che di cioccolato ne esistono diverse tipologie. Nel cioccolato fondente, in quello al latte e in quello bianco la composizione degli ingredienti cambia (tra massa di cacao, zuccheri e burro di cacao), avendo così temperature di fusione differenti: il primo fonde tra i 50 °C e i 55 °C, il secondo intorno ai 45-50 °C, mentre il terzo essendo praticamente privo della massa ha un punto di fusione più basso, che si attesta sui 45 °C. Di seguito, vediamo come sciogliere al meglio il cioccolato senza compromettere la texture e il sapore, bruciandolo e rendendolo granuloso.
Il metodo del bagnomaria è uno dei più semplici e sicuri della riuscita, anche se è meglio rispettare qualche accorgimento per non incorrere in spiacevoli sorprese. Per prima cosa riduci la tavoletta in pezzi piccoli e delle stesse dimensioni: la cosa migliore è tritarla grossolanamente, così da garantire uno scioglimento uniforme, e trasferisci il tutto in una ciotola di acciaio o di vetro borosilicato. A questo punto, riempi un pentolino o una pentola (a seconda della grandezza del contenitore) con poca acqua porta a ebollizione. Abbassa leggermente il fuoco (o la temperatura dell’induzione) e posiziona sopra la ciotola con il cioccolato, facendo attenzione che il fondo non tocchi l’acqua. Mescola delicatamente con una spatola in silicone. Il cioccolato si scioglierà piano, piano grazie a quello che si definisce metodo indiretto, con l’elemento che produce calore che non entra in contatto con il cioccolato.
Soluzione molto popolare, perché pratica e veloce: a essere protagonista è il microonde. Com’è risaputo, la distribuzione del calore nei cibi quando si riscaldano in questo elettrodomestico non è omogenea e per questo bisogna mettere in atto una strategia ben precisa. Per ottenere una consistenza al top, è necessario tritare il cioccolato in pezzi piccoli, cercando di farli della stessa grandezza e metterli in un contenitore adatto. Imposta una temperatura media sui 600 watt, chiudi lo sportello e inizia a sciogliere il cioccolato per 30/60 secondi. Il segreto è compiere l’operazione a intervalli brevi, di circa 30 secondi alla volta, mescolando tra una pausa e l’altra per distribuire il calore. Scegli questa opzione quando hai piccole quantità di prodotto da fondere, magari da inserire all’interno di un impasto o per una semplice guarnizione finale, così ottimizzerai i tempi.
Sebbene sia un’opzione meno gettonata rispetto alle precedenti, può essere usato anche il forno tradizionale. Come si fa? Il procedimento prevede di preriscaldare il forno in modalità statica a una temperatura bassa, intorno ai 50 °C (cosa che non è fattibile in tutti i modelli) e di disporre il cioccolato tritato in una pirofila idonea. Una volta infornata, il calore si distribuirà lentamente e il cioccolato inizierà a fondere. Anche in questo caso, però, bisogna mescolare di tanto in tanto, sempre per avere uno scioglimento omogeneo e prevenire il rischio di bruciature, in particolare sulla superficie.
La vera sfida quando si ha a che fare con il cioccolato che deve sciogliersi è quella di ottenere una texture liscia e vellutata, molto importante quando c’è bisogno di realizzare glasse di rivestimento o creme tipo ganache. Evita gli shock termici: gli ingredienti che si aggiungono al cioccolato, come panna, burro o latte devono essere a temperatura ambiente o leggermente riscaldati. Un contrasto netto potrebbe farlo diventare granuloso. Anche gli utensili utilizzati danno il loro contributo: per esempio, in una ganache, dopo aver versato la panna sul cioccolato tritato emulsiona con un frullatore a immersione per avere una composto più lucido e setoso.
Concludiamo con qualche ulteriore suggerimento per un cioccolato fuso realizzato a regola d’arte.