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9 Dicembre 2023 15:00

Come riconoscere un’aragosta fresca: i trucchetti per non essere fregati

Ci sono tre trucchetti per valutare la freschezza di un'aragosta: l'odore di mare, la brillantezza del carapace, le antenne vispe. L'aragosta fresca è vivace.

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Nei giorni di festa ci si concede anche qualche sfizio, anche più costoso: tra questi regali che ci facciamo ci sono spesso e volentieri astici e aragoste. Si tratta di crostacei molto costosi, in particolare le aragoste sono tra i crostacei più costosi del mondo. Proprio per questo motivo non ci meritiamo una fregatura: dobbiamo scegliere aragoste fresche per avere un prodotto dal gusto perfetto. È importante sapere che avere un'aragosta viva non è sinonimo di freschezza: se l'animale ha vissuto troppo tempo nel vivaio avrà comunque una consistenza fibrosa. Un'aragosta fresca deve avere l'odore del mare, deve essere attiva e vivace, con occhi vispi. La cosa più importante di tutte è però un'altra: guarda le antenne, sono il miglior indicatore possibile. Se sono dritte, rigide e attaccate perfettamente al carapace puoi star sicuro che l'aragosta sia fresca.

Quali sono i metodi per riconoscere la freschezza di un'aragosta

Riconoscere un'aragosta fresca è importante per garantire la qualità del tuo piatto e assicurarti che il suo sapore e la sua consistenza siano al massimo. I passaggi da fare sono pochi ma devono essere ben calibrati: devi esaminare innanzitutto il colore del guscio e l'odore dell'animale. Per il terzo purtroppo potrebbe essere troppo tardi: devi vedere la consistenza della polpa.

1. L'aragosta viva è fresca?

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Può sembrare una domanda banale ma non è detto che un'aragosta viva sia fresca. Di base deve comunque essere vispa, attiva. Quando la tocchi e la sollevi deve muoversi energicamente e reagire a questo contatto. Il guscio deve essere vivido e brillane, senza macchie sul dorso. Le antenne, come detto, sono forse l'indicatore più importante. Devono essere dritte, rigide, ben attaccate al corpo. Antenne molli o piegate possono indicare che l'aragosta è vecchia o non fresca. Gli occhi dell'aragosta devono essere chiari e sporgere dalla testa. Se sono opachi o incavati, potrebbe essere un segno che l'aragosta sta morendo di cause naturali. Dai uno sguardo anche alle zampette che devono essere forti e robuste. Se sono molli o si spezzano facilmente, potrebbe essere un segno pessimo. Infine controlla l'addome: deve essere pieno e teso perché sono due indicatori dello stato di salute dell'animale e di com'è stato trattato. Un addome vuoto con un carapace flaccido sono sintomi di malnutrizione o, ancor peggio, di un'azione batterica per un'aragosta non molto fresca.

2. L'odore del mare

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Questo è quello che devi sentire quando la sollevi. Il profumo salino del mare. Niente di più, niente di meno. Avvicinando il crostaceo al naso devi avvertire questo odore. Se senti ammoniaca vuol dire che l'aragosta non è fresca.

3. La consistenza unica dell'aragosta

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La polpa dell'aragosta fresca deve essere compatta e turgida. Un buon crostaceo è sodo e non mollo o cedevole. Le dimensioni sono importanti e ti consigliamo di scegliere quelle piccole. Può sembrare un controsenso ma ha una motivazione di base: le aragoste piccole sono quelle del Mediterraneo, sono molto più tenere di quelle del resto del mondo. Le aragoste gigantesche che vediamo nei documentari o sul web sono tutte dell'Atlantico e sono estremamente pregiate, hanno anche un costo più alto, ma se dobbiamo valutare la freschezza nulla batte un esemplare nostrano. Altro punto importante in tal senso è controllare che ci siano le uova: in linea teorica non dovrebbero esserci mai perché le aragoste femmine in procinto di deporre uova non possono essere messe in commercio ma in alcuni casi questa "gravidanza" non è visibile all'esterno e quindi può capitare. Per il cliente è una fortuna: in termini assoluti aragoste maschi o femmine hanno lo stesso gusto ma la situazione cambia se la femmina è "incinta". Ti consigliamo di usare le uova per preparare una salsina e di goderti l'esemplare perché è molto più dolce e tenero di un'aragosta "comune".

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