Ci sono alcuni trucchi per riconoscere un limoncello di buona qualità: il colore, trasparente; il profumo, di limoni freschi; il grado alcolico (25-30% vol). Vediamo tutti i segreti di questo splendido liquore e cerchiamo di evitare le fregature.
Il limoncello è uno dei liquori più venduti in Italia ed è famosissimo in tutto il mondo, un prodotto con una storia antichissima che molti si divertono a preparare in casa. Proprio per questo motivo a volte lo diamo per scontato e non riusciamo mai a distinguere un limoncello di qualità da uno difettato.
Riconoscere un buon limoncello può essere una sfida, ma ci sono alcune caratteristiche che puoi cercare per valutare la qualità di questa bevanda: innanzitutto l'asprezza, perché un buon limoncello è sì amaro ma non deve far arricciare la lingua. Altri marcatori di qualità possono essere il colore, il profumo, il volume dell'alcol (deve essere tra i 25% e i 30% vol.) e la provenienza.
La ricetta del limoncello è abbastanza semplice perché questo alcolico si ottiene lasciando macerare nell'alcol puro le scorze di limone con l'aggiunta di uno sciroppo a base di acqua e zucchero. Ci vuole circa un mese di macerazione prima di poterlo gustare. Il limoncello fatto in casa è davvero semplice da realizzare, ma bisogna seguire bene tutti i passaggi, utilizzare limoni freschi e non trattati, possibilmente lo Sfusato Amalfitano o l’Ovale di Sorrento, due varietà buonissime di agrumi tipici della Campania per rispettare la regionalità del liquore. Cerchiamo di capire tutti i suoi segreti e di non inciampare in qualche fregatura.
Non tutto il limoncello è uguale e molti vengono a contatto con questo liquore solo grazie (o forse meglio dire "a causa"?) dei liquori offerti dai ristoranti a fine pasto. Un prodotto giallo intenso, estremamente dolce, che disturba i più. Queste sono caratteristiche di un pessimo limoncello.
Un buon limoncello deve avere un gusto equilibrato, con una dolcezza che non copra completamente l'acidità del limone. Deve avere un sapore naturale e fresco di limone, senza retrogusti amari o artificiosi. Non deve allappare la lingua: un liquore di qualità ti rinfresca il palato, per questo lo si associa ai digestivi. Questo effetto lo si ha anche grazie alla consistenza del liquore: un buon limoncello deve essere denso e oleoso. Questo è spesso un segno che è stato fatto con buona quantità di olio essenziale di limone, che conferisce al liquore una consistenza vellutata.
Prima dell'assaggio dobbiamo però dare uno sguardo al suo aspetto: un limoncello di alta qualità è generalmente trasparente e cristallino. Un colore troppo giallo potrebbe indicare l'aggiunta di coloranti artificiali.
Il secondo senso che entra in gioco è invece l'olfatto: un buon limoncello deve avere un intenso profumo di limone fresco, non devi percepire aromi chimici ma solo naturali. Il primo odore che senti quando lo apri o prima dell'assaggio non dovrebbe essere l'alcol perché molti produttori usano un'alta percentuale di alcol per coprire gli errori o mascherare l'assenza di ingredienti naturali. A tal proposito il limoncello tradizionale ha un contenuto alcolico intorno al 25-30%. Se la bottiglia è in questo range è probabile che ci sia un giusto equilibrio tra il dolce e l'amaro. Bada bene però perché il livello di alcol non è affatto l'indicatore più importante per valutare il prodotto: in fin dei conti è semplice restare nel raggio dei 25-30% vol., soprattutto per le aziende che fanno tanti numeri.
Un segnale molto importante, come in ogni prodotto alimentare, è invece l'etichetta. Il limoncello ha pochissimi ingredienti e la qualità dei limoni usati nella produzione determina il sapore del liquore. Se in bottiglia i limoni utilizzati non vengono chiaramente indicati come campani potresti rischiare di avere un prodotto di bassa qualità. Ricorda che al limoncello sono legate etichette Igp e Doc e che tutti i limoncelli sono protetti dalla Pat, ovvero "prodotti agroalimentari tradizionali italiani", un riconoscimento istituito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
L'indicazione geografica è molto importante: prediligi Costiera Amalfitana, Costiera Sorrentina e Capri se vuoi andare nello specifico ma qualsiasi prodotto fatto con limoni campani va benissimo. In realtà l'indicazione geografica è utile soprattutto per i neofiti: oggi abbiamo limoncelli fatti con i prodotti delle Cinque Terre in Liguria che sono ottimi, ci sono perfino delle varietà estere che si difendono bene sul mercato (soprattutto di origini sudamericane) ma se non sei un grande esperto ti consigliamo di andare sul semplice e prediligere la Campania.
In etichetta dai uno sguardo anche al numero di ingredienti: devono essere solo naturali, senza conservanti artificiali o additivi chimici.
Ricorda che il gusto personale gioca sempre un ruolo importante nella valutazione di qualsiasi bevanda alcolica. Quindi scegli il limoncello che più ti piace ma con questi piccoli e semplici accorgimenti vedrai che la degustazione sarà molto più piacevole rispetto al solito.