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30 Giugno 2024 12:30

Come riconoscere cozze fresche: tutti i consigli e gli elementi da osservare

Gusci aperti o rotti, colori opachi, odore forte: sono alcuni dei segni che ti permettono di riconoscere delle cozze non. più fresche. Ecco tutto quello che ti serve sapere per scegliere le cozze fresche, in pescheria o al supermercato.

A cura di Redazione Cucina
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Se la pasta con le cozze è uno dei piatti italiani più iconici lo dobbiamo a questi molluschi economici e diffusi in tutte le aree del Mar Mediterraneo. Si tratta di frutti di mare formati da valve uguali a forma di goccia, lunghe dai 5 ai 10 centimetri, con gusci lucenti di color nero corvino e un intenso profumo di mare: protagoniste di ogni genere di ricetta, le cozze si trovano in commercio durante tutto l'anno, fresche o congelate.

Come tutti i frutti di mare, se vuoi acquistare le cozze fresche devi accertarti che lo siano davvero: se noti gusci rotti, opachi o un odore eccessivo è probabile che quelle cozze non siano più buone. Vuoi cimentarti in impepate e zuppe di cozze, ma non sai come riconoscere le cozze fresche? Ecco una guida semplice per imparare a farlo, con qualche idea per gustarle al meglio dopo averle pulite alla perfezione.

Per riconoscere le cozze fresche e assicurarsi di acquistare un prodotto di qualità, infatti, è importante prestare attenzione ad alcuni aspetti fondamentali.

1. Aspetto: analisi visiva

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  • Guscio. Le cozze fresche devono avere un guscio senza crepe, buchi o rotture, chiuso ermeticamente e ben saldo. Se il guscio è aperto o leggermente scostato, significa che la cozza è morta e non va consumata.
  • Colore. Il guscio delle cozze fresche deve avere un colore vivo e uniforme, che varia dal nero-bluastro al marrone scuro. Un colore grigiastro, opcaco o sbiadito indica che le cozze non sono fresche.
  • Bave. Le cozze fresche possono rilasciare un po' di bava bianca, che è un segno di vitalità. Tuttavia, la bava non deve essere eccessiva o puzzolente.

2. Odore: analisi olfattiva

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Le cozze fresche devono avere un odore di mare fresco e salmastro, piacevole e non troppo intenso. Un odore forte di pesce o, peggio, di ammoniaca indica che le cozze sono avariate e non vanno consumate: meglio evitare di acquistarle.

3. Tatto: analisi tattile

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  • Consistenza. Se stai acquistando le cozze che sono conservate in acqua, quindi tendenzialmente aperte, toccando il guscio con un dito, le cozze fresche dovrebbero reagire chiudendosi ermeticamente. Se il guscio non si chiude o si chiude lentamente, significa che la cozza non è fresca.
  • Peso. Anche il peso della cozza in sé ha la sua importanza. Le cozze fresche, infatti, dovrebbero essere più pesanti rispetto alle loro dimensioni, perché contengono del liquido al loro interno, lo stesso liquido che le fa sopravvivere per un po' anche se conservate in frigo. Se le cozze sono troppo leggere, significa che sono disidratate e non sono fresche.

Altri elementi da osservare

Ci sono altri elementi che puoi osservare per avere la certezza che le cozze che stai per acquistare sono fresche.

  • Evita assolutamente di comprare cozze già aperte, anche leggermente: devono essere sigillate. Questo perché le cozze muoiono non appena il guscio si apre, a meno che non siano immerse in acqua.
  • Scegli cozze di dimensioni simili: le cozze che si equivalgono grossomodo si cuoceranno in modo più uniforme.

Consigli vari per il consumo

Ricordati di consumare le cozze entro pochi giorni dall'acquisto, dopo averle pulite. Se dovessero avanzare puoi conservarle in frigo per massimo 2 giorni. Procedi così: sistema le cozze in una ciotola capiente o in un piatto fondo, quindi coprile le cozze con un panno da cucina precedentemente bagnato e strizzato: è importante che sia umido e che aderisca bene ai mitili, in modo che le cozze non possano aprirsi o "respirare". Senza aggiungere acqua o altri liquidi, sistema la ciotola nel ripiano più basso del frigo, il punto in cui la temperatura è più fredda. Ogni giorno le cozze tenderanno a rilasciare un po' di liquido: controlla sempre e non dimenticare di scolarlo così che non si accumuli sul fondo della ciotola o, peggio, finisca sugli altri alimenti.

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