Come riciclare la bacca di vaniglia: 3 modi per riutilizzarla in maniera geniale

La vaniglia è una delle spezie più profumate che esistano e anche una delle più costose. Per questo motivo, dopo aver utilizzato l'interno della bacca, non buttare il baccello esterno privo di semi, perché è possibile ancora riutilizzarlo, per sfruttare il suo potere aromatico. La nostra Melissa ci mostra 3 modi per riciclare la bacca di vaniglia in modo geniale, si tratta di piccoli accorgimenti che ti permetteranno di utilizzare in modo completo questa spezia: con il baccello, infatti è possibile insaporire alimenti e creare una polvere aromatica da utilizzare per i tuoi dolci. Dopo il primo utilizzo, quindi, non buttare via la tua bacca di vaniglia. Ecco come riutilizzarla nel modo giusto.

1. Usare la bacca di vaniglia per infusione

Puoi usare la bacca in infusione nel latte o per la preparazione di creme, che utilizzerai per farcire torte e dolci in generale: rilascerà comunque un aroma gradevole di vaniglia. Aggiungi 1 bacca di vaniglia direttamente nel latte, dopo averlo riscaldato senza farlo bollire; lasciala in infusione per alcuni minuti, mescolando di tanto in tanto. Il latte sarà profumato avrà un delicato sapore alla vaniglia.

2. Aromatizzare lo zucchero

Puoi utilizzare la bacca di vaniglia per aromatizzare lo zucchero: ti basterà lavarla bene, lasciarla asciugala per qualche ora e aggiungerla in un barattolo con 1 kg di zucchero. Lascia la bacca di vaniglia nel barattolo con lo zucchero per una settimana, assicurandoti che il barattolo resti ben chiuso: avrai ottenuto uno zucchero vanigliato super profumato. Potrai poi utilizzarlo per dolcificare il caffè, il tè o una tisana.

3. Creare una polvere di vaniglia

Quando avrai accumulato più bacche di vaniglia, puoi essiccarle in forno e frullarle con un macina spezie: avrai così ottenuto una polverina di vaniglia, pronta all'utilizzo per aromatizzare i tuoi dolci. Mettila in un barattolo di vetro chiuso ermeticamente così da averla a disposizione quando ne avrai bisogno.