Pulire le sarde non è un'operazione così complessa come potrebbe sembrare: ecco una guida semplice per imparare a farlo, con qualche consiglio per trattarle e usarle al meglio in cucina.
Buone, versatili e nutrienti: sono le sarde, piccoli pesci azzurri molto diffusi nelle acque del Mediterraneo ricche di nutrimenti. Corpo affusolato con colori che oscillano tra l'argento e l'azzurro, carni semigrasse e sapore deciso, le sardine possono essere protagoniste di tantissimi piatti, dall'antipasto al secondo: l'importante è che siano fresche. Da non confondere con le acciughe, le sarde non sono così difficili da pulire come potrebbe sembrare: ecco una guida semplice che ti spiegherà come pulire e trattare le sarde al meglio, così da usarle in maniera semplice nelle tue ricette.
Dopo esserti rassicurato della freschezza del pesce, inizia con la pulizia delle sarde. Procurati uno scolapasta in cui riporre le sarde, così che le viscere e gli scarti non finiscano nel lavandino, apri l'acqua fredda corrente e sciacqua i pesci. Quindi procedi con la pulizia vera e propria.
Ecco alcuni suggerimenti aggiuntivi che ti permetteranno di agevolare l'operazione di pulizia delle sarde.
Una volta pulite correttamente, avrai solo l'imbarazzo della scelta: le sarde possono arricchire ed essere protagoniste di tantissimi piatti. Ottime semplicemente fritte, passate prima nella farina o nell'uovo e nel pangrattato, ti consigliamo di provare anche la ricetta delle sarde a beccafico, un piatto di origini siciliane (anche se ogni città ne rivendica i natali, come sempre succede per le ricette tradizionali). Un primo piatto? Perché no: freschissime sono perfette per condire dei bucatini, perfezionati con pinoli, uvetta e finocchietto selvatico. Se passi da Venezia poi, non perdere le sarde in saor: un antipasto semplice e genuino, a base di solo aceto e vino bianco, facilissimo da fare anche a casa.