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4 Aprile 2025 9:00

Come organizzare la Pasquetta perfetta: dal menu alla compagnia, passando per il piano B

Un giorno dedicato alle gite fuori porta che per essere fonte di relax e non di confusione conviene pianificare: spesso prevede l'unione di molte persone, con un luogo da scegliere e un menu da preparare. Ecco qualche consiglio pratico nella nostra guida.

A cura di Federica Palladini
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Il Lunedì dell’Angelo, meglio conosciuto come Pasquetta, è uno degli appuntamenti più attesi della primavera. Il motivo? Prima di tutto si tratta ancora di un giorno di vacanza, in secondo luogo spesso è un pretesto per ritrovarsi con gli amici, in terza battuta inaugura le piacevoli gite fuori porta, simbolo della bella stagione. Organizzarlo nel migliore dei modi, quindi, può fare la differenza: anche in questo caso una buona pianificazione non è da sottovalutare, visto che gli aspetti pratici da prendere in considerazione sono molteplici, dalla scelta della destinazione al menu, passando per gli accessori da portare. Di seguito, ecco la nostra guida per non lasciare nulla al caso.

La scelta del luogo

Decidere dove trascorrere la Pasquetta è fondamentale per valutare gli aspetti successivi.  L’ideale, secondo la tradizione, è compiere una breve fuga dalla città, scegliendo una località bucolica, immersa nella natura, come un prato in campagna o in montagna, ma se le temperature lo consentono anche una spiaggia potrebbe essere una valida meta: valuta bene l’area, informandoti se il picnic è consentito, se è libera o pagamento. Gli agriturismi sono sempre più gettonati: in questo caso conviene prenotare in anticipo, stessa cosa vale per le aree attrezzate, per esempio con postazioni per grigliare, data l’alta richiesta per la data in questione. È importante considerare la distanza dal luogo di partenza: una gita troppo lunga potrebbe trasformarsi in un viaggio stancante, facendo perdere il senso di relax che dovrebbe caratterizzare la giornata. Chi preferisce restare in città, invece, può optare per un pranzo nel proprio giardino o in terrazzo (barbecue incluso), oppure approfittare dei parchi urbani. L'importante è che il luogo scelto permetta una certa libertà di movimento, sia sicuro per bambini e animali domestici.

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Il menu

Che si tratti di un picnic o di un pasto rustico, la parola d’ordine è praticità. Le ricette devono essere facilmente trasportabili, gustose anche se mangiate dopo qualche ora e semplici da consumare. Non è un caso, infatti, che i menu più classici prevedano grigliate (di carne, ma anche vegane) e torte salate, ciambelle, frittate, paste fredde, tutte pietanze che si porzionano e si servono senza complicazioni e che si possono anche preparare in anticipo. Ricorda di puntare sui prodotti di stagione, tra fave, asparagi, spinaci, piselli e di riutilizzare qualche avanzo del giorno precedente. Spazio anche ai dolci più classici come colombe e torte da credenza, evitando panna e creme che potrebbero sporcare o alterarsi se non ben conservate. Calcola una buona scorta di acqua: per un tocco in più puoi anche realizzare delle bevande aromatizzate, come la limonata classica o quella alle fragole o alla lavanda.

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Gli strumenti 

La logica è funzionale: bisogna portare con sé tutto ciò che serve per mangiare comodamente sotto il segno dell’ottimizzazione. Bicchieri, posate, bicchieri, tovaglioli, cavatappi, devono essere presenti come fornitura base: per esempio, per tagliare, possono essere sufficienti solo un paio di coltelli, e non uno a testa. Meglio optare per materiali riutilizzabili o compostabili, in ottica ecologica. Porta con te una tovaglia, ti servirà sia per stenderla sull’erba, sia su un tavolino: in ogni caso preferisci quelle in cerata, perché sono lavabili e non assorbono i liquidi. Scegli contenitori monoporzioni o di medie dimensioni dove suddividere il cibo, tutti muniti di coperchio. Inoltre sono indispensabili coperte o teli per stendersi. Una borsa frigo per conservare cibi e bevande si rivela molto utile, così come un cestino da picnic è molto chic. Sempre che tu non abbia pensato a un posto che si raggiunge dopo una camminata: in questo caso uno zaino in spalla e buste termiche ripiegabili sono gli alleati migliori. Ultimo dettaglio, ma non per questo meno importante: munisciti di sacchetti adatti alla raccolta differenziata e porta a casa i rifiuti se non è possibile smaltirli in loco.

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Il piano B 

Aprile è un mese imprevedibile e la pioggia di Pasquetta è spesso una profezia che si auto avvera: solo per il fatto di aver ipotizzato la sua presenza, eccola che arriva. Per questo motivo, è sempre consigliabile avere un piano alternativo in caso di maltempo. Chi ha a disposizione uno spazio coperto può trasformare il picnic in un pranzo al chiuso, magari prevedendo dei giochi da tavolo che assicurano ugualmente lo spirito conviviale.

La compagnia

La Pasquetta è una festa informale per eccellenza. Che si tratti di amici, parenti, adulti, bambini o adolescenti: l’importante è che nel gruppo ci sia una buona comunicazione e che la suddivisione dei compiti sia chiara. È buona norma stabilire sin da subito chi si occuperà di cosa, evitando di sovraccaricare una sola persona. Qualcuno può portare il vino, altri pensare ai dolci, altri ancora alla logistica. La complicità dei partecipanti, con l’obiettivo comune di rilassarsi, è il segreto per affrontare ogni imprevisto, dall’insalata dimenticata alla grandine improvvisa. Insomma: nella Pasquetta perfetta non ci sarà nessuno che si lamenterà con l’iconica frase “vabbè, ma io l’avevo detto che pioveva”, uccidendo il mood, come cantava Ghali in un suo celebre pezzo.

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