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29 Gennaio 2025
11:00

Come migliorare l’assorbimento di ferro? La parola all’esperta

Minerale indispensabile per il corretto funzionamento dell'organismo, il ferro deve essere quotidianamente introdotto con l'alimentazione. Ma quali sono le combinazioni migliori per facilitare il suo assorbimento e quali andrebbero evitate per evitare carenze? Ci spiega tutto la dottoressa Arianna Rossoni.

A cura di Emanuela Bianconi
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Intervista a Dott.ssa Arianna Rossoni
Dietista, docente e responsabile del progetto "Equilibrio Donna".
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Tra i sali minerali più importanti per il corretto funzionamento del corpo, il ferro è anche tra quelli di cui è più difficile assicurare una costante fornitura giornaliera. Nonostante sia largamente presente in ciò che mangiamo, una sua carenza è piuttosto diffusa nella popolazione e soprattutto in quella femminile. E allora come possiamo migliorarne l'assorbimento? Esistono delle combinazioni che ne possano aumentare la biodisponibilità? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Arianna Rossoni, dietista e docente.

Ferro: perché è così importante?

"Il ferro è il minerale indispensabile per la produzione di emoglobina, la proteina che permette di legare e trasportare l’ossigeno a tutte le cellule del nostro corpo", ci spiega Rossoni. Pur essendo ampiamente diffuso in natura, spesso si presenta in una forma che non è biodisponibile, quindi che il nostro organismo non riesce a utilizzare: si tratta del cosiddetto "ferre non-eme".

Il ferro non-eme è contenuto in molti vegetali, come ad esempio gli spinaci, mentre quello eme, vantando un ingresso preferenziale in cellula, viene assorbito subito e utilizzato per le sue funzioni metaboliche: la carne contiene alte percentuali di ferro, in particolare la carne di cavallo e le frattaglie (fegato, reni, milza…).

"Poco utilizzabile, però, non significa che sia totalmente inutile: anche il ferro non-eme è assorbibile dal nostro organismo, ma lo è in misura inferiore rispetto a quello eme", precisa la nostra esperta.

Chi deve porre particolare attenzione a un'eventuale carenza di ferro? Le donne in età fertile, che hanno un fabbisogno di ferro doppio rispetto agli uomini, in particolare quelle che sono in gravidanza, e gli atleti di resistenza: a causa di una maggiore sudorazione si assiste a un aumento delle perdite di questo minerale. È fondamentale curare l'alimentazione e, salvo casi specifici e se non dietro prescrizione medica, non si deve ricorrere a un'integrazione.

Un dosaggio eccessivo è pro-ossidante e la conseguente formazione di radicali liberi può diventare un fattore di rischio per diverse patologie.

Cosa limita e cosa migliora l'assorbimento di ferro

L'assorbimento di ferro può essere influenzato da diversi fattori:

  • un eccesso di calcio può rendere indisponibile il ferro; è quindi sbagliato introdurre a uno stesso pasto fonti di ferro e di calcio, come ad esempio un cheeseburger, in cui a un hamburger di carne viene associato il formaggio;
  • l'introduzione di alcuni cibi contenenti i fitati, come legumi, frutta secca e alimenti integrali; i fitati vengono però inattivati dall'ammollo in acqua e dal calore, quindi dalla cottura. Per questo si consiglia sempre di ammollare in acqua i legumi per almeno una notte e di fare lo stesso anche con mandorle, nocciole e semi oleosi;
  • l'assunzione di caffeina, sostanza naturalmente presente non solo nel caffè, ma anche nel cacao, nelle bacche di guaranà e nelle foglie di tè, può limitare l'assorbimento del ferro e di altri preziosi micronutrienti come il calcio. Le persone anemiche dovranno distanziare di almeno un'oretta il consumo di queste bevande e di alimenti ricchi di ferro;
  • la somministrazione di alcuni farmaci, come gli antiacidi, la pillola anticoncezionale, i farmaci antinfiammatori non stereoidei;
  • anche l’eccessiva attività sportiva, soprattutto se aerobica, determina una carenza di ferro.

Al tempo stesso esistono, invece, delle combinazioni positive che ne aumentano la biodisponibilità:

  • la vitamina C; l'associazione con questa vitamina, presente in kiwi, agrumi, frutti rossi, peperoni e crucifere, aumenta notevolmente l'assorbimento del ferro di origine non-eme;
  • i germogli di tutti i tipi, quindi di crescione, lino, senape, lenticchie, piselli, grano saraceno…
  • i prodotti fermentati, come yogurt, kefir, crauti, e quelli a lievitazione naturale. "Ecco perché i latticini fermentati contengono più ferro del latte, o perché il pane a lievitazione naturale è una fonte migliore rispetto al pane normale o integrale", puntualizza Rossoni.
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Quali sono le fonti privilegiate di ferro?

In molti pensano che la carne sia in assoluto la fonte privilegiata di ferro, ma non è esattamente così. Sono le frattaglie a contenere più ferro in assoluto, quindi fegato, reni, cuore, polmone (10 mg ogni 100 gr di prodotto), ma anche la selvaggina e la carne di cavallo (tra i 6 e i 3 mg); i tagli di bovino ne contengono mediamente 1-1,5 mg, mentre la carne bianca poco meno di 1 mg.

Il pesce è un'ottima fonte di ferro, in particolare i molluschi (mediamente 4-5 mg), ma anche alici, acciughe, sardine e gamberetti (4-6 mg), mormora e scorfano (4-5 mg), trota, baccalà e sgombro (2 mg).

Anche i vegetali possono vantare di un alto contenuto di ferro, ma lo svantaggio è che viene assorbito più difficilmente. Possiamo però arricchire la nostra alimentazione, soprattutto se carente di proteine animali, con prodotti fermentati come miso, tempeh e crauti; abbondiamo con erbe aromatiche e spezie biologiche, ricchissime di ferro, e introduciamo con la giusta frequenza legumi, soprattutto lenticchie, semi oleosi e frutta essiccata.

A proposito di semi oleosi, 100 gr di semi di sesamo contengono 14 mg di ferro, ed è per questo che la salsa tahina è una fonte privilegiata di questo minerale: possiamo aggiungerne un cucchiaino in una salsa a base di yogurt vegetale e succo di limone, oppure utilizzarla per confezionare in casa un delizioso hummus. I vegetariani e non solo, poi, possono arricchire i loro piatti con il lievito alimentare in scaglie, prodotto che assicura un buon apporto di ferro (16 mg ogni 100 gr).

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A cura di
Emanuela Bianconi
Giornalista professionista dal 2013, sono una grande appassionata di tematiche legate al benessere e promotrice di un'alimentazione sana, naturale e "consapevole". Al punto che ne ho fatto un mestiere. Datemi una vellutata di zucca - ma anche un'ottima pizza napoletana - e mi renderete una donna felice.
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