Un alimento che piace perché leggero, ma allo stesso tempo goloso, perfetto per la colazione e la merenda a tutta energia o come dessert irresistibile. Il riso soffiato, in pochi passaggi, si può realizzare home made. Ecco come.
Siamo abituati a vederlo confezionato sugli scaffali del supermercato, già pronto in versione cereali per la colazione, oppure in pacchi destinati ai molteplici usi in cucina che si possono fare con questo alimento. Il riso soffiato attira per la sua leggerezza e croccantezza, trova gli impieghi più disparati nelle ricette dolci, ma diventa un asso nella manica anche in quelle salate, per esempio nelle panature creative. Un ingrediente comune che piace per le sue proprietà (fondamentalmente le stesse del riso, una buona fonte di energia senza glutine e digeribile) e che con un po’ di tempo a disposizione si realizza anche a casa in pochi passaggi.
Si può preparare con il riso integrale o con quello bianco, meglio se dal chicco lungo, come il basmati. Si tratta sostanzialmente di un riso che viene sottoposto a un rapido cambiamento di temperatura, con la pressione interna che lo fa “scoppiare”, quindi aumentare di volume, ma non rompere, in un processo simile a quello del pop-corn, tanto che nei paesi anglosassoni è conosciuto con il nome di puffed rice o pop rice. Le sue origini sono asiatiche, precisamente dell’area indiana, dove il mudhi (com’è chiamato) è protagonista di svariati piatti della cucina tradizionale, come il Mudhi Mansa (curry di montone speziato servito con riso soffiato, specialità dello stato di Odisha, nell’India Orientale del nord) e il Jhal Muri, tipico street food del Bengala con una base di riso soffiato insaporito da spezie (cumino, coriandolo, garam masala) aglio, zenzero e sale condito con verdure, noccioline e lenticchie. A renderlo globale è stata la scoperta della soffiatura industriale nel ‘900 e la sua successiva applicazione su larga scala da parte della Kellogg’s, che ne aveva fiutato il potenziale commerciale, trasformando il riso soffiato in uno dei cibi classici della colazione statunitense insieme ai corn flakes. Tornando all’interno delle mura domestiche, ecco come procedere step by step.
Per prima cosa riempi una ciotola di acqua e lascia in ammollo il riso per 10 minuti. In seguito sciacqualo più volte, ripetendo l’operazione fino a quando l’acqua non risulterà limpida e senza impurità.
Riempi una pentola di acqua, porta a bollore e versa il riso. Cuoci a fiamma bassa per 30-35 minuti, indipendentemente da quanto indicato sulla confezione, dato che i chicchi devono praticamente stracuocere. In questa fase puoi aggiungere sale o zucchero, a seconda della ricetta che hai in mente di preparare. Spegni la fiamma quando tutta l’acqua sarà stata assorbita.
A questo punto il riso deve essere asciugato. Puoi stenderlo delicatamente su un foglio di carta assorbente e lasciarlo così dalle 12 alle 24 ore, oppure velocizzare il passaggio mettendolo in forno per 5 ore a 50 °C.
È giunto il tempo della cottura effettiva: ungi una leccarda da forno con l’olio oppure con il burro e stendi i chicchi in modo uniforme su tutta la superficie. Inforna a elettrodomestico già caldo per 2 ore a 135 °C. Alla fine, non resta che farlo raffreddare e il riso soffiato sarà pronto.
Il riso soffiato è un ingrediente sorprendentemente versatile, capace di dare leggerezza e croccantezza a molte preparazioni, sia dolci sia salate. Nella sua versione zuccherata, per esempio, si rivela particolarmente goloso in veste di quadrotti al cioccolato, da consumare come merenda, oppure in chiave barretta energetica, mescolato con miele, frutta secca e altri cereali, con o meno l’aggiunta di un po’ di cioccolato. In veste di dessert c’è solo l’imbarazzo della scelta: spazio alle torte fredde, usato per esempio come base di cheesecake o ganache (come nella nostra ricetta), oppure per arricchire dolci al cucchiaio, conferendo una nota crunchy alle mousse, tipo una mousse alle fragole o alla banana. Il riso soffiato si rivela un alleato furbo nella pasticceria mignon casalinga, realizzando dolcetti finger food pronti in pochi minuti o cestini di cioccolato fondente o al latte da riempire con creme, panna e frutta fresca (fatti ispirare dai nidi pasquali, il periodo è quello giusto).
Non danno meno soddisfazioni le ricette salate, dove può essere impiegato come tocco finale per creare interessanti giochi di consistenze nelle insalate, e anche come ingrediente per panature originali, dalla grana fine o grossolana, magari combinato a spezie come curry in polvere, così da richiamare le sue origini: provalo con il pollo, con il salmone, il baccalà o il merluzzo, in bocconcini, crocchette e filetti.