Come invogliare i più piccoli a mangiare le verdure? Ti sveliamo, grazie alla nostra esperta di fiducia, le strategie più giuste, i trucchetti per inserirle (anche "camuffate") e anche tante ricettine stuzzicanti.
L'alimentazione dei più piccoli, e soprattutto il controverso rapporto con le verdure, può essere un bel cruccio per i genitori. Cosa fare quando questi iniziano a storcere il naso di fronte a un contorno, magari cucinato con tanto amore e "fatica", o a rifiutare in maniera perentoria determinate categorie di alimenti?
Lo abbiamo chiesto alla nostra esperta di fiducia Arianna Rossoni, dietista, docente e responsabile del progetto Equilibrio Donna, che anche grazie alla sua esperienza personale (è infatti mamma di due bimbi piccoli) ci svela quali strategie è più opportuno mettere in atto in caso di selettività alimentare.
I bambini, nei primissimi anni di vita, apprendono giorno dopo giorno in modo del tutto istintivo e attraverso l'emulazione. Difficilmente subiscono i condizionamenti esterni e si fidano ciecamente di chi li nutre; è proprio attraverso la reiterazione delle proposte alimentari che iniziano a crearsi la loro personale esperienza, il proprio gusto e disgusto.
Nella fascia di età 0-3 anni i fattori che possono condizionare le loro preferenze sono: i gusti dolce, amaro e salato, che sono in grado di accendere un bel sorriso sui loro volti oppure provocare una buffa espressione di disapprovazione, e la presenza di grassi; hanno, inoltre, un'elevata capacità di autoregolazione che purtroppo, con il tempo, tendono a perdere.
A proposito di grassi, i bimbi ne hanno un estremo bisogno, anche di quelli animali, e quindi inseriamone in abbondanza, prestando attenzione alla loro qualità – quindi olio extravergine di oliva, ghee, creme di frutta secca, proteine nobili, uova biologiche -, ed evitando il più possibile l'abbinamento con i carboidrati e gli zuccheri, colpevole di creare vere e proprie dipendenze.
Cosa possono fare i genitori per evitare che questo accada e, soprattutto, per far sì che apprezzino la preziosa famiglia dei vegetali? Intanto cercare di proporre gusti il più possibile naturali e autentici: l'autoregolazione e l'appetito si rovinano quando il sapore del cibo è spiccatamente dolce o salato; e poi cercare di dare il buon esempio, offrendo loro non solo le verdure, ma inserendole per primi a ogni pasto.
Della serie: poche chiacchiere e tanta azione. Ma vediamo tutto nel dettaglio.
"Le verdure – ci spiega la nostra dietista – vengono consumate con piacere nel momento in cui sono abituali nella proposta dei pasti, in particolare per la fascia dai 2 ai 5 anni". Durante questo periodo attraversano la cosiddetta neofobia alimentare, fase in cui compare una certa diffidenza verso il cibo, specialmente se nuovo o presentato in maniera diversa dal solito.
Questa può concludersi in fretta oppure portare a una vera e propria selettività e, dunque, al rifiuto categorico di quel determinato alimento. Possono avere difficoltà ad approcciarsi ad alimenti poco conosciuti e hanno una selezione di cibi preferiti.
Perché i bambini fanno fatica con le verdure? "Nella fase di neofobia si cerca qualcosa che è ‘prevedibile': la pasta o un biscotto, per esempio, hanno sempre lo stesso gusto, mentre le verdure no perché non sai che tipo di consistenza potrebbero avere – e spesso è proprio quella che dà fastidio ai più piccoli – e anche il sapore è poco intuibile".
Primo passo per far sì che i bambini apprezzino le verdure, o quantomeno non le rifiutino categoricamente, è quello di proporgliele a ogni pasto fin dallo svezzamento, con una varietà per quanto riguarda consistenza – arrosto, grigliate, bollite… – colore e anche abbinamento.
Questa soluzione consente di normalizzare l'alimento e fare in modo che sia qualcosa di abituale più avanti.
"Ancora più che la proposta in tavola, e quindi la ricetta o la modalità di presentazione, fa la differenza il comportamento dei genitori", prosegue Rossoni. È importante assumere un atteggiamento neutrale, evitare di mostrarsi ansiosi o nervosi, oppure incorrere in minacce o ricatti.
Gli adulti devono trasmettere il messaggio che tutto il cibo ha pari valore: le verdure non sono una punizione, così come il dolce non è il premio da ottenere solo nel caso in cui si finisca tutto ciò che è nel piatto.
Come già accennato in precedenza, poi, i bambini imparano attraverso l'emulazione. Questi imitano il comportamento dei loro genitori, di cui si fidano ciecamente, e anche la loro gestualità, le loro reazioni agli stimoli esterni e il loro modo di mangiare.
Bisogna, dunque, dare il buon esempio e reiterare il comportamento pasto dopo pasto, inserendo le verdure sia a pranzo sia a cena con piacere, invitando all'assaggio, stimolando la loro curiosità e trasmettendo grande serenità nei confronti del cibo stesso.
"Non dobbiamo mai ricalcare il fatto che stiamo mangiando la verdure – suggerisce Arianna -, quanto piuttosto commentarne gusto o sapidità, cercando anche di coinvolgerli nella discussione".
Ancor prima che al gusto, poniamo attenzione alla forma: cerchiamo di proporre sempre la verdura a tavola, magari di più tipologie e disposta in piccoli contenitori che possano attirare l'attenzione dei più piccoli (stampini per muffin con dentro dei pomodorini, mini stampino da plumcake con zucchine arrosto, un bicchierino con dei bastoncini di carote…). "In questo modo il bambino è più interessato".
Cerchiamo di stimolare la loro curiosità giocando anche con le consistenze: se non amano i broccoli, per esempio, proviamo a frullarli con mandorle, formaggio e olio extravergine di oliva, ottenendo così un pesto con cui condire la pasta, oppure cuociamoli in forno fino a renderli croccanti e dorati, quasi fossero delle chips.
Sfruttiamo la cottura arrosto, particolarmente amata dai più piccoli, ed evitiamo di proporre le verdure bollite, meno gradite. Cerchiamo di abbinare in piccole quantità il loro alimento preferito: se amano il riso, possiamo provare a proporre di unirne una piccola quantità a della crema di zucchine, per esempio.
Esaltiamo il colore dei vegetali a nostra disposizione e puntiamo sugli insaporitori: non facciamo mai mancare l'olio extravergine di oliva e il sale, senza i quali il gusto finale non sarebbe abbastanza palatabile, ma non sperimentiamo troppo con le spezie, soprattutto se il bambino non le conosce, e con le erbe aromatiche: "sono quei puntini verdi che tendono a scansare".
Le verdure non devono essere viste solo come contorno, ma anche come ingrediente di altre preparazioni: come farcia di una pasta fresca, come elemento per arricchire frittate, torte salate o muffin, per realizzare sfiziose polpettine, cotolette vegetali e burger, o come crema per farcire una deliziosa piadina. Via libera alle panature, la cui croccantezza è particolarmente gradita, alle chips di verdure e a vellutate calde e confortanti, magari completate con ciuffetti di formaggio fresco.
Evitiamo, invece, di "nascondergliele": il bambino non deve sentirsi ingannato e, a domanda esplicita, va sempre informato sulla presenza o meno di verdure all'interno della pietanza. "Se il bambino dovesse scoprire che sta mangiando la verdura a sua insaputa, inizierebbe a fidarsi meno del genitore e potrebbe diventare più diffidente".
Un altro aspetto fondamentale è cercare di normalizzare le verdure citandole. Cerchiamo di stimolare la loro curiosità, dando più informazioni possibili riguardo ai vari prodotti, e di instaurare un'interazione positiva: raccontiamogli da dove proviene quell'ortaggio, dove è stato coltivato, in che negozio è stato acquistato e, se ne abbiamo la possibilità, mostriamoglielo direttamente.
Cerchiamo di aumentare la loro conoscenza e consapevolezza sfruttando tutti gli "strumenti" a nostra disposizione: possiamo guardare insieme a loro dei cartoni animati in cui le verdure sono protagoniste o leggere degli interessantissimi libri didattici che li aiutino a familiarizzare con il mondo dei vegetali.
"Più informazioni hanno su un determinato alimento, più saranno invogliati ad assaggiarlo, anche senza una proposta diretta da parte del genitore". Se questa dovesse esserci, facciamo in modo che li incuriosisca, diverta o coinvolga in maniera costruttiva: evitiamo il "prova e dimmi se ti piacciono", piuttosto "chiediamo loro se le carote sanno di arancione o se sulle zucchine manca il sale".
Causa impegni quotidiani e ritmi lavorativi, può non essere semplicissimo, ma uno dei modi migliori per invogliare i bambini a mangiare le verdure è quello di coinvolgerli nella loro preparazione.
A seconda dell'età e della manualità, è possibile affidare loro dei piccoli compiti: possono aiutare a mescolare l'insalata una volta condita, a pelare una patata, pulire una carota, sciacquare un ciuffetto di basilico e così via: in questo modo, orgogliosi dell'operato, gusteranno quel piatto più volentieri.
Cercate anche di renderli partecipi nella scelta del menu, ma con un pizzico di furbizia. Invece di un generico "cosa vuoi per cena?", date loro delle alternative: "preferisci il risotto con le zucchine o con lo zafferano?".
Non servite le diverse pietanze già porzionate e nei piatti individuali: portate direttamente in tavola la pentola in cui avrete cotto il primo o il secondo, preparate una grande ciotola di insalata in foglie e due, tre piattini con altre verdure, così che ciascun membro della famiglia possa servirsi in autonomia.
Il bambino, in questo caso, andrà aiutato con dolcezza nel compiere le sue scelte, sottoponendo sempre le proposte come un interrogativo e non imponendo nulla: si sentirà anche molto più responsabilizzato.
Di seguito una piccola selezione di ricette sfiziose e colorate, perfette per invogliare i più piccoli a mangiare le tanto "odiate" verdure. Dalle polpettine alle crocchette, fino ad arrivare ai dolci più sorprendenti – in cui i vegetali sono anche un po' camuffati – ce n'è davvero per tutti i gusti.