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25 Luglio 2024 14:22

Come e quando consumare la pasta nella dieta degli atleti secondo un esperto

Il dottor Giampietro fa degli esempi di grandi atleti appassionati di pasta come Federica Pellegrini e Michael Phelps: non dobbiamo demonizzare questo prodotto, dobbiamo solo imparare ad usarlo.

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Vediamo spesso la pasta come un nemico della linea e delle diete dimagranti ma non è così: non a caso tantissimi atleti di fama mondiale la consumavano e la consumano tutt'oggi prima delle gare. Michael Phelps, recordman di medaglie olimpiche, consumava 1 kg di pasta al giorno, Serena Williams e Roger Federer ne mangiavano un piatto al pomodoro prima dei match, mentre Usain Bolt, Federica Pellegrini e Rossella Fiamingo (che parteciperà anche a Parigi 2024) la portavano in tavola almeno una volta al giorno. Quando è il momento migliore per mangiare la pasta se sei un atleta? Nell'estate dei grandi eventi sportivi se lo stanno chiedendo in molti.

La pasta è una fonte privilegiata di carboidrati, è importante

La pasta è parte integrante della dieta mediterranea ed essendo una fonte privilegiata di carboidrati trova ampio spazio nell'alimentazione sportiva, anche perché è una delizia e quando mangiamo è importante sia appagare il corpo sia appagare l'umore. Michelangelo Giampietro, specialista in Medicina dello sport e in Scienza dell'alimentazione, spiega all'Ansa che la pasta va mangiata ma occorre consumarla nel modo giusto.

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"Innanzitutto i carboidrati vanno assunti prima, durante e dopo l'attività fisica, assicurando la giusta riserva di glucosio ed energia durante la prestazione" dice il dottore. Servono più carboidrati che proteine per un'attività sportiva presente e gli atleti dovrebbero mangiare 6-7 grammi di pasta per ogni chilo di Pcd, ovvero "Peso Corporeo Desiderabile". Se non sei un atleta bastano 3 grammi di pasta per ogni chilo di Pcd.

Giampietro consiglia di mangiarla sempre al dente perché "più il tempo di cottura viene prolungato e maggiore è l'indice glicemico. Bene la pasta integrale, che contiene più carboidrati complessi e fino a 5 volte più fibre di quella tradizionale; la fibra, essendo più voluminosa, dà un maggior senso di sazietà e, inoltre, rallenta l'assorbimento dei nutrienti, aiutando a prevenire l'accumulo di adipe, stipsi, colesterolo e fame nervosa". Questa pasta va ovviamente condita ma se devi fare attività sportiva devi stare attento "ai sughi elaborati, meglio condire la pasta con l'olio extravergine di oliva, fonte di acidi grassi mono e polinsaturi, vitamine e antiossidanti". Infine suggerisce sughi leggeri con aggiunta di verdure di stagione e/o legumi "perché le fibre presenti, rallentano l'assorbimento dei carboidrati e dei nutrienti presenti nella pasta e aiutano a modulare al meglio il glucosio presente nel sangue".

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