Andiamo alla scoperta del pesce azzurro: perché si chiama così, quali sono le sue caratteristiche, perché fa bene, suggerendo più di 30 piatti semplici e veloci per portarlo in tavola con gusto e creatività.
Nutriente, economico e versatile in cucina: il pesce azzurro è spesso protagonista di ricette semplici che rimandano a piatti poveri della tradizione gastronomica regionale, come le sarde a beccafico. Con questo appellativo, infatti, non ci si riferisce a una specie ittica in particolare, ma a un vasto insieme di famiglie che hanno delle caratteristiche comuni: la principale è quella di possedere carni con un alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, primi fra tutti gli omega 3, i cosiddetti grassi buoni che aiutano a eliminare il colesterolo cattivo (LDL) favorendo la circolazione sanguigna, così da prevenire malattie cardiovascolari, proteggendo cuore e cervello. Inoltre sono una fonte preziosa di proteine ad alto valore biologico, ricche di aminoacidi essenziali, vitamina D che sostiene la struttura ossea e vitamine del gruppo B, che forniscono energia e favoriscono il buon funzionamento del sistema nervoso e dei processi digestivi. Rispetto al pesce bianco, più magro e delicato nel gusto (tipo l’orata e il branzino), quello azzurro ha un sapore deciso, polpa tenace e generalmente è meno pregiato. Inoltre, la pezzatura è ridotta e il colore della pelle si presenta argenteo con riflessi blu-verdognoli.
Quali sono i pesci azzurri più popolari? Le sarde o sardine, le alici (acciughe), lo sgombro e le aringhe, ma si annoverano anche per esempio varietà “dimenticate” o meno conosciute: la lampuga (o capone), il pesce spatola, il sugarello, la costardella, l’aguglia, l’alaccia e il lanzardo, detto anche sgombro occhione. Spesso si includono anche il tonno e il pesce spada, anche se non rientrano propriamente all’interno di questo ritratto: prima di tutto perché le dimensioni sono notevoli e costano di più (a parte il tonno in scatola, che però non gode di ottime proprietà nutrizionali). Invece che di “tonno”, sarebbe più corretto parlare di “tonnetti”, come la palamita, che a tutti gli effetti rientra nei pesci azzurri. Come si cucinano? I metodi classici sono piuttosto semplici, con la materia prima che viene lavorata il meno possibile: spazio ai fritti, alle marinature e alle cotture alla griglia o al forno, meglio se al cartoccio per non far asciugare le carni che tendono a diventare stoppose.
Ricapitolando, il pesce azzurro fa bene, è facilmente reperibile, è alla portata di tutti ed è gustoso. Qualità che lo rendono un ottimo alleato per i pranzi e le cene di tutti i giorni, da integrare a un’alimentazione varia ed equilibrata proprio come vuole la dieta mediterranea. Di seguito, tante ricette facili e veloci per portarlo in tavola in antipasti, primi piatti e secondi senza annoiarsi mai.