Il luogo migliore dove mantenere la ricotta è il frigorifero, che permette di preservare le caratteristiche del latticino: ci sono però alcune differenze che riguardano la ricotta fresca, più deperibile, e quella salata, che resiste più a lungo.
La ricotta è spesso presente nella lista della spesa: leggera e cremosa, si presta a infinite ricette, ma è anche un prodotto che richiede attenzione nella conservazione per mantenere più a lungo possibile la freschezza e, di conseguenza, la qualità. Si tratta di un latticino che si può anche realizzare in casa, di cui esistono diverse varianti a partire dall’origine della materia prima (latte vaccino, ovino, caprino) e dalla lavorazione, con tipologie fresche o più stagionate come la tipica ricotta salata da grattugiare. Inoltre, nei dolci, spesso la ricotta viene amalgamata con lo zucchero per creare una golosa crema, tipo nei cannoli siciliani: è possibile prepararla in anticipo e usarla in seguito. Ciò che conta, qualsiasi ricotta che abbiamo tra le mani deve essere preservata nel modo giusto, sia per una questione di sicurezza alimentare, sia per evitare gli sprechi.
Il frigorifero è il luogo più indicato per conservare la ricotta: si tratta, infatti, di un prodotto caseario che deperisce in fretta, nonostante vi siano differenze significative tra quella fresca e quella salata. Vediamole nel dettaglio.
La ricotta fresca è molto delicata per l’alto quantitativo di acqua presente nella sua composizione (supera il 70%) ed è quindi importante che sia riposta in frigorifero a una temperatura tra gli 0 °C e i 4 °C, quindi nel ripiano più freddo in basso, lontano da alimenti dagli odori intensi (tipo il pesce) in quanto tende ad assorbirli facilmente. Se hai acquistato la ricotta sfusa al banco della gastronomia, traferiscila in un contenitore ermetico, meglio se di vetro in quanto preserva in modo più efficiente l’umidità, così da non farla seccare: durerà circa 2-3 giorni. Se hai acquistato la ricotta confezionata i tempi si allungano, perché l’involucro è stato realizzato appositamente per aumentare la shelf life: quando integro arriva a una settimana, con la data di scadenza indicata che si può solitamente superare di qualche giorno, regolandosi con vista e olfatto per capire se il contenuto è ancora buono. Una volta aperta, però, consuma la ricotta nel giro di 48 ore.
La ricotta salata è un latticino a pasta semidura che subisce una breve stagionatura e che quindi contiene una minore quantità di acqua. Si mantiene per più tempo rispetto a quella fresca: conservata nella carta da formaggi o avvolta in un panno leggermente umido nel ripiano mediano, l’avrai a disposizione per 2-3 settimane. Puoi anche optare per il sottovuoto: mettendola nelle apposite buste private dell’ossigeno si mantiene per 3-4 mesi ben sigillata.
Può capitare di aver preparato una crema di ricotta per dolci, di non doverla usare subito o di averla avanzata. Riponila in un contenitore ermetico e lasciala per un massimo di due giorni. Mescola bene prima di impiegarla, così da rendere la texture di nuovo vellutata.
La ricotta può essere congelata, ma è un’alternativa che viene sconsigliata in quanto il processo ne modifica la consistenza, rendendola più granulosa, meno cremosa e amalgamabile negli impasti. Il freezer per la ricotta salata è off limits, perché l’alimento perde sapore e struttura, riducendo la qualità, un po’ come succede ai “cugini” formaggi in genere, che si seccano. La ricotta fresca può essere riposta in contenitori ermetici ulteriormente avvolti da uno strato di pellicola trasparente che funge da isolante per 1, massimo 2 mesi. Scongela con il passaggio in frigo per evitare shock termici e poi utilizzala per preparazioni cotte, in aggiunta a pastasciutta, cannelloni o torte da forno. Grazie allo zucchero, che agisce da conservante naturale e stabilizzatore, la crema di ricotta ha più possibilità di mantenersi per lo stesso tempo, ma in condizioni migliori, così da poter essere mangiata al cucchiaio o usata come farcitura per dolci freddi. Inutile dire che sia la ricotta fresca che la crema di ricotta non si possono congelare una seconda volta e che vanno consumate nell'arco di 24 ore.
Prevenire, come si dice, è meglio che curare: se la ricotta fresca è conservata correttamente difficilmente potrà creare problemi relativi a un’intossicazione alimentare. Di regola non deve quindi essere lasciata fuori dal frigorifero: se “dimenticata”, resiste per un paio d’ore a una temperatura esterna che si aggira intorno ai 20 °C: poi inizia il deterioramento che comporta un peggioramento delle caratteristiche organolettiche e una potenziale proliferazione batterica che potrebbe causare disturbi. Hai qualche dubbio sulla commestibilità? Analizza i seguenti punti: