Il tiramisù è un dessert deperibile come la maggior parte dei dolci al cucchiaio, però con le giuste attenzioni è possibile consumarlo ancora cremoso e invitante come appena preparato.
Il tiramisù è uno dei dolci italiani più popolari sia nel nostro Paese che all’estero. Lo si trova come classico dessert al ristorante e in pizzeria, ma è anche piuttosto semplice da fare in casa: la ricetta classica prevede pochi e selezionati ingredienti, savoiardi, uova, mascarpone, zucchero, caffè e cacao amaro, che nell’insieme devono risultare equilibrati nel gusto e nelle consistenze. Proprio per questo, il tiramisù è un dolce che si dovrebbe preparare in anticipo, così da assestarsi, conservandolo in frigorifero per almeno 4-5 ore prima del consumo: un’operazione che non va sottovalutata, pena un risultato non all’altezza delle aspettative. In più, se avanza, si può riporre anche per lungo tempo in freezer, seguendo sempre delle facili raccomandazioni. Una nota importante: è vero che è scenografico portare in tavola una teglia o una pirofila di tiramisù, ma è sempre bene spolverare il cacao amaro di guarnizione solo al momento del servizio, porzione per porzione e non sull’intero dessert, in quanto la polvere si inumidisce velocemente a contatto con la crema, creando uno strato superficiale poco invitante alla vista e al palato.
Ci sono due momenti diversi in cui si può scegliere di riporre il tiramisù in frigorifero: appena realizzato, quindi per consentire alla struttura di compattarsi, e nel caso in cui venga avanzato. Per entrambe le necessità valgono le stesse regole, con tempistiche differenti. Il dolce essendo composto da una crema al mascarpone e uova – spesso usate crude senza pastorizzarle nelle versioni casalinghe – e biscotti inzuppati di caffè è di facile deperibilità: con il passare delle ore si rischia il proliferare di batteri e si tendono a guastare sia il gusto (che diventa acido) che l’aspetto, con la formazione di acqua sul fondo e la perdita di cremosità. Sigilla alla perfezione il contenitore utilizzato, con il suo tappo a chiusura ermetica oppure con la pellicola da cucina, facendola aderire alla superficie. In questo modo non verrà contaminato dagli altri alimenti presenti nel frigo, odori compresi. Lo potrai consumare così dopo 4-5 ore, oppure nel giro di 48 ore, non di più.
La bella notizia è che il tiramisù si può conservare anche nel congelatore. Di norma, è bene non far passare più di 24 ore dalla sua preparazione al congelamento, assicurandosi che sia stato trattato fino a quel momento con le corrette precauzioni. Nel freezer questo dolce dura fino a 3 mesi, da riporre monoporzione, sempre senza il cacao amaro. Il consiglio è quello di riporlo in vaschette di alluminio da 2-4 porzioni, munite di coperchio o ben sigillate con la carta stagnola, ricoperte da un ulteriore passaggio con la pellicola alimentare. Attenzione a posizionarle nel giusto verso – soprattutto quando si maneggiano gli altri alimenti contenuti dell’elettrodomestico – e senza comprimerle troppo. Una volta che si vuole gustare, il tiramisù deve essere estratto con il giusto anticipo, in quanto lo scongelamento avviene lentamente in frigorifero e poi consumato nel giro di 10-12 ore al massimo. Da sapere: visto che i batteri della salmonella resistono alle basse temperature del freezer non vengono eliminati se presenti, il congelamento non è una soluzione per pensare di averli abbattuti.