Quando si comprano i salumi è bene mantenerli nel miglior modo possibile, al fine di non sprecarli: fai attenzione alle temperature e punta sul sottovuoto, che protegge dalla proliferazione batterica. Inoltre, lascia stare il freezer.
I salumi sono una delle eccellenze della tradizione gastronomica italiana: li troviamo dal salumiere, al banco del supermercato, da affettare o già pronti in vaschetta, così come potremmo avere l’occasione di acquistarli interi o in pezzature più o meno grandi in versione sottovuoto. Ogni regione vanta una sua specialità, dai prosciutti di Parma e San Daniele, alla ‘nduja calabrese, fino ai salami Milano o Napoli, solo per citare quelli più noti. Già da qui si può intuire che non si tratta di un prodotto standard che segue le stesse regole di conservazione: a seconda delle tipologie, le condizioni cambiano. In generale, sono le basse temperature e un’umidità controllata a rallentare la crescita di microorganismi che potrebbero portare alla formazione di muffe: non a caso, i salumi stagionati interi si possono riporre anche in una cantina ben ventilata. C’è da dire, però, che il posto d’elezione in casa una volta che si comprano è il frigorifero, soprattutto quando si parla di quelli freschi, appena tagliati, che risultano particolarmente deperibili: vediamo come mantenerli al meglio.
Pratica comune e spesso indispensabile per evitare che i salumi si deteriorino è quella di metterli in frigorifero. Tuttavia può capitare di riscontrare in pochissimo tempo l’ossidazione, con conseguente proliferazione di batteri che costringono il più delle volte a rinunciare a mangiarli. Ecco qualche consiglio per prolungarle la vita a prosciutti & Co.
La scelta tra pellicola e alluminio per conservare i salumi in frigorifero dipende da diversi fattori:
Per i salumi interi (tipo prosciutto, coppa, pancetta, bresaola etc) è meglio fare un breve discorso a parte, perché in realtà il miglior luogo per conservarli non è il frigorifero, ma un ambiente fresco e asciutto, meglio se buio, dove la temperatura si aggira in modo costante (nessuno sbalzo) tra i 15 e i 20 °C. Può essere una stanza della casa, ma il posto più adatto di solito è la cantina, dove devono essere appesi e non in contatto con le superfici, in modo da non assorbire umidità in eccesso. Il suggerimento, se si taglia e porta in tavola, è riposizionarlo con la parte tagliata avvolta in una garza, così da non farla seccare. Il metodo è ideale soprattutto se hai comprato dei salumi artigianali, mentre per quelli di fattura industriale, che sono già stati sottoposti alle basse temperature in fase di stoccaggio (tra i 4 e i 6 °C), puoi optare per la cassetta della frutta del frigorifero.
Tra le domande più ricorrenti sulla conservazione dei salumi, spicca quella sulla loro possibilità di essere messi nel freezer: la risposta non è univoca, anche se in generale è un metodo che si sconsiglia, dato che il troppo freddo altera le caratteristiche organolettiche della maggior parte delle tipologie. Il congelamento dei salumi non è opportuno a causa dei grassi che tendono a ossidarsi durante il processo, compromettendo sia il sapore sia la consistenza. Inoltre, il congelamento provoca la cristallizzazione dell'acqua all'interno delle fibre, che una volta scongelata tende a compromettere la texture del prodotto. L'unica eccezione potrebbe essere per salumi a tranci con un basso contenuto salino e tenore lipidico (tipo lo speck) confezionati sottovuoto, da tenere non più di 2-3 mesi. Altrimenti, si elimina dal pezzo la parte più grassa e poi si mette sottovuoto, ricordandosi sempre di segnare la data di congelamento e che una volta tolto dal freezer non può più essere ricongelato.