Se le valve socchiuse al tocco si serrano con tanto di mollusco che si ritrae è un buon segno, perché le vongole sono vive. Ma non è l'unico modo per verificarlo: ecco cosa fare per evitare rischi.
Le vongole sono uno degli ingredienti più amati in cucina per portare in tavola piatti al profumo di mare: si trovano generalmente tutto l’anno, diventando protagoniste di ricette evergreen come gli spaghetti o il sauté, da preparare d’estate, così come per la cena della Vigilia di Natale. Perché queste specialità siano mangiabili in tutta sicurezza, è obbligatorio utilizzare solo materie prime di qualità: che si scelgano le vongole veraci, le filippine o i lupini, devono essere fresche, quindi vive e vitali per essere consumate. Una regola che vale per tutti i molluschi bivalvi, dalle ostriche alle cozze. Le vongole, infatti, si presentano come una conchiglia composta da due valve saldate tra loro che contengono il corpo del mollusco. Una volta estratto dal mare, il guscio si chiude ermeticamente, mantenendo in vita l’interno grazie alla riserva d’acqua salina. Per questo, per capire se sono davvero fresche quando si acquistano in pescheria, è fondamentale che le valve siano perfettamente serrate. Può capitare di vederne alcune leggermente socchiuse, ma non è detto che siano morte. L’ideale per verificare il loro stato è quello di toccarle e osservarne la reazione: il mollusco se vivo dovrebbe ritirarsi verso l’interno appena sfiorato e allo stesso modo le valve chiudersi rapidamente. L’aspetto generale delle vongole è poi un importante indicatore della loro commestibilità:
Sia al banco del pesce sia quando si arriva a casa ci sono dei trucchi e dei metodi che si possono mettere in pratica per riconoscere le vongole fresche e poter così iniziare a pulirle in vista della realizzazione della ricetta. Nel momento in cui si decide di comprare delle vongole, la strategia più raccomandata è sempre quella di rivolgersi al pescivendolo di fiducia per evitare rischi. Se questa figura non c’è, allora si procede per step: