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14 Agosto 2024 15:00

Come capire se il vino è andato a male? Ecco tre indizi facili per arrivare alla soluzione

Per capire se un vino è andato a male dobbiamo vedere se ha cambiato colore, dobbiamo sentire al naso se (banalmente) puzza, e dobbiamo assaggiarlo: se ha cambiato sapore, probabilmente è andato a male. Vediamo nel dettaglio tutti questi indizi e come conservare al meglio le nostre bottiglie.

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Il vino, se conservato correttamente, può invecchiare e migliorare con il tempo. Tuttavia, come ogni alimento, può anche deteriorarsi. Ma come capire se una bottiglia di vino è ancora buona? Basta attivare i sensi, a partire dalla vista, il più immediato. Se il vino bianco assume un colore marrone o dorato scuro, potrebbe essere ossidato; se il vino rosso diventa marrone opaco potrebbe essere deteriorato. C'è poi l'olfatto, con il più semplice degli indicatori: se il vino ha un odore che ricorda l'aceto, allora è andato a male. Vediamo insieme tutti gli indizi perché non c'è bisogno di essere un sommelier esperto per capire se un vino è andato a male. Il più delle volte basta solo un po' d'attenzione.

Come capire se il vino è andato a male

La maggior parte dei consigli riguarda bottiglie che sono state aperte perché a contatto con l'aria il deterioramento del vino è più rapido. È difficile che una bottiglia chiusa "vada aceto" come si suol dire, bisogna tenerla davvero molto male. Esistono esempi di bottiglie decennali che sono tutt'oggi bevibili ma in questo caso molto dipende da come le si conserva. Cominciamo quindi dalla parte semplice: vini che apriamo e che sorseggiamo con estrema calma, nel corso dei giorni.

La prima cosa da vedere è il colore come abbiamo detto, poi l'odore: se ci sono tracce di aceto o muffa dopo un'annusatina significa che il vino non è più buono. Se non ti convincono aspetto e profumo, prova ad assaggiarlo: se il prodotto è amaro o aspro allora abbiamo qualche problema. Ricorda che una bottiglia andrebbe bevuta in massimo una settimana ma il gusto cambia molto già dopo poche ore.

1. L'aspetto visivo

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Un vino ossidato tenderà a scurirsi. I vini rossi diventeranno marroni, mentre i bianchi assumeranno tonalità ambrate. La presenza di sedimenti insoliti o di una patina sulla superficie indica una possibile alterazione. Fa attenzione anche alla torbidità perché un vino che appare torbido potrebbe essere andato a male. L'ultimo indizio riguarda le bollicine: se il tuo vino non è frizzante e presenta una leggera effervescenza il motivo è una rifermentazione batterica, quindi è andato senza ombra di dubbio a male.

Dobbiamo mettere un asterisco a questi indizi perché ci sono alcuni vini naturali e non filtrati che possono essere naturalmente torbidi o frizzantini.

2. L'odore del vino

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Se di un vino andato a male diciamo che è "andato aceto" un motivo ci sarà: un odore pungente e acido, simile a quello dell'aceto, indica che il vino ha subito una fermentazione acetica. Anche un odore ossidato indica un deterioramento della bottiglia dovuto al contatto con l'aria.

Odori simili allo zolfo possono indicare invece un problema a monte: un disguido con i solfiti durante il processo di vinificazione, quindi è un difetto slegato dall'apertura o meno della bottiglia. Altro indizio simile c'è quando senti una puzza di cane bagnato: è il segno di contaminazione da tappo di sughero (TCA), un problema (molto raro) dovuto addirittura alla quercia da cui si ricava il tappo, in cui sia l'azienda sia il cliente sono totalmente incolpevoli.

3. Che gusto ha un vino andato a male?

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Come sopra, il primo elemento è il gusto di aceto, poi ci sono i sentori amari e quelli ossidati (che si riconoscono se un vino è spento, ha un sapore piatto). Anche se in bocca hai dei sentori muffati è un problema e probabilmente dipende dalla contaminazione del tappo (a meno che non sia un sentore ricercato dal vignaiolo stesso).

Se un vino ha delle bollicine ma dovrebbe essere fermo allora c'è stata una fermentazione indesiderata e non è una cosa positiva.

Come conservare il vino per evitare che vada a male

Se la bottiglia è chiusa devi fare principalmente attenzione a temperatura, umidità, luce e posizione:

  • La temperatura ideale è tra 10 °C e 15 °C. Temperature più basse rallentano l'invecchiamento, mentre quelle più alte lo accelerano. Evita gli sbalzi termici perché stressano il vino.
  • L'umidità ideale è tra il 50% e l'80%. Un'umidità adeguata mantiene il sughero umido, evitando che si secchi e permetta all'ossigeno di penetrare nella bottiglia.
  • La luce ossida il vino, soprattutto quella ultravioletta. Per questo motivo non dovresti mai comprare una bottiglia trasparente (ormai sono una moda purtroppo) ma sempre quelle col vetro scuro.
  • Anche se può essere scomodo a casa, il vino dovrebbe essere conservato in posizione orizzontale perché il liquido mantiene il sughero umido, evitando che si secchi e che quindi si rompa. Se hai invece vini con tappo di vetro, a vite o di plastica, puoi conservarli in posizione verticale.

È importante anche non far prendere scossoni alle bottiglie e che il luogo di conservazione sia privo di odori intensi come quelli di muffa, vernice o prodotti chimici.

Se invece il vino è già aperto ricorda di tapparlo bene, di conservarlo in frigo in posizione verticale e nel caso in cui il vino rimasto sia meno della metà dell'intera bottiglia, trasferiscilo in una bottiglia più piccola, riducendo così lo spazio di azione dell'ossigeno, prima di riporlo in frigo.

La durata di conservazione del vino dipende da diversi fattori, come il tipo di vino, la qualità e le condizioni di conservazione. In generale, i vini rossi invecchiano meglio rispetto ai bianchi e ai rosati. Tuttavia, anche un buon vino può deteriorarsi se conservato in modo scorretto. Seguendo queste indicazioni, potrete conservare il vino per 3-4 giorni, senza che questo perda di gusto e profumo.

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