Dove si posizionano le posate? E il tovagliolo? Per realizzare una mise en place formale ci sono delle indicazioni da seguire: per fortuna sono molto più semplici di quello che si possa immaginare.
Organizzare un pranzo o una cena in casa propria è un momento di socialità ormai comune, diventato nel tempo sempre più amichevole, dove i principi fondamentali da rispettare per tutti i commensali sono quelle delle buone maniere. Può capitare, però, di dover curare la mise en place per un’occasione formale, perché si hanno degli ospiti importanti o c’è una ricorrenza pubblica o privata da celebrare in modo elegante. Niente paura, perché il galateo ha formulato delle regole precise e facili da seguire su come apparecchiare la tavola: per esempio, se al ristorante il tovagliolo può essere messo al centro del piatto, a casa invece sarà sistemato sempre alla sua sinistra nella parte più esterna con le forchette. E le altre posate? I coltelli a destra, così come il cucchiaio. Una tavola chic si riconosce oltre che per una corretta disposizione delle stoviglie, anche per la scelta di qualche dettaglio che fa la differenza, dalla presenza del piattino per il pane a quella di un centrotavola d’effetto. Vediamo le indicazioni principali per realizzare una “messa sul posto” perfetta sotto il segno del bon ton.
Nell’immaginario collettivo una tavola formale è il più delle volte sinonimo di imbarazzo e di poca praticità, con la premessa di un pasto ad alto tasso di ansia da prestazione. In realtà, non è così, perché le regole del galateo sono studiate appositamente per far vivere al commensale un’esperienza raffinata e comoda al tempo stesso: basta conoscere la logica che c’è dietro all’apparecchiatura e tutto diventa più semplice. La mise en place formale, rispetto a quella informale, è più ricca di elementi da disporre, di cui quattro obbligatori: la tovaglia, i piatti, i bicchieri e il tovagliolo. Vediamoli singolarmente.
Secondo il galateo la tovaglia per le occasioni eleganti è di colore chiaro, meglio se bianca, di lino, fiandra o seta, generalmente stirata alla perfezione. Le dimensioni devono rispettare la grandezza del tavolo, così come la forma, cadendo ai lati tra i 35 e i 40 cm. Deve avere un profumo di pulito neutro e delicato, da non risultare fastidioso ai commensali o alterare la percezione degli odori del cibo. Per proteggere il tavolo sottostante è possibile prevedere anche un copritavolo, da stendere sotto la tovaglia.
Un’apparecchiatura formale predilige che i piatti siano dello stesso assortimento, bianchi, meglio se di porcellana, che possono essere impreziositi con decorazioni d’argento o dorate. Se ci sono degli ornamenti ben riconoscibili, questi devono essere orientati nel senso del commensale. I piatti si posizionano al centro della postazione nell’ordine inverso rispetto alle portate: un piatto piano (detto anche steso) per il secondo e l’antipasto, e una fondina per il primo. Se è prevista una ricetta in brodo tipo consommé, il piatto fondo sarà sostituito dalla tipica tazza. Per la tavola elegante, il galateo prevede anche l’uso di un sottopiatto, che può essere di diversi materiali, dal tessuto all’argento, collocato sotto tutti gli altri. Il piatto del dolce si porta, invece, solo al momento del servizio.
Il posto dei bicchieri è in alto a destra. Un ottimo punto di riferimento è il bicchiere del vino, che va sistemato in corrispondenza della punta del coltello da portata più interno. Il bicchiere dell’acqua si trova, invece, verso il centro, mentre la coppa o il calice destinati al vino dolce o le bollicine si posizionano dietro al bicchiere del vino da pasto. Se si servono sia il vino bianco che il vino rosso, quest’ultimo viene messo davanti alla punta del coltello, mentre l’altro alla sua destra. Per quanto riguarda i materiali, è consigliato optare per bicchieri di cristallo e in vetro, in accordo con il mood generale della mise en place.
Secondo il galateo le forchette vanno sempre alla sinistra del piatto, con i rebbi rivolti verso l’alto. Si mettono in riga rispetto alla portata: la più esterna è quella che viene usata per prima. Unica eccezione la forchettina da dessert, più piccola, che viene posta davanti al piatto con i rebbi a destra. I coltelli si dispongono alla destra del piatto con la lama verso l’interno, con la stessa sequenza delle forchette. Il cucchiaio, nel momento in cui è prevista una zuppa o una minestra, si colloca alla destra del piatto, all’esterno rispetto ai coltelli. Il cucchiaino per il dessert segue la stessa logica della forchettina, ma direzionato verso sinistra. Se si porta in tavola il pesce, ci sono forchette e coltelli appositi, da presentare con lo stesso criterio sopra descritto. Le posate potrebbero sembrare la parte più complicata, ma non lo sono: oltre a sapere come disporle è fondamentale anche usarle nel modo corretto, visto che esiste un linguaggio non verbale codificato che rivela a seconda di come vengono lasciate un “messaggio” da parte del commensale.
Il tovagliolo deve essere sempre di stoffa e coordinato alla tovaglia: se non si possiede un set completo, è da scegliere nel rispetto dello stile che si è pensato per la mise en place. Si posiziona alla sinistra del piatto, nella parte più esterna dopo le forchette, piegato con l’apertura rivolta all’interno. Si sconsiglia di giocare con l’estetica, dando forme fantasiose, meglio i classici triangolo, quadrato o rettangolo, oppure arrotolato: la misura da non superare è 40×40 cm. Da sapere: il galateo contemporaneo ha sdoganato i tovaglioli di carta, ma non per i pranzi o le cene chic, quindi sono da evitare.
Piatti, posate e bicchieri sono gli oggetti che compongono quello che viene chiamato il posto tavola, ovvero lo spazio personale riservato a ciascuno che deve garantire agiatezza e libertà di movimento: proprio per la quantità di stoviglie necessarie per una mise en place importante, il galateo prevede che questo dovrà misurare 60-70 cm, non di meno, a partire dalla forchetta più esterna arrivando al cucchiaio. Un dettaglio da tenere bene in considerazione nel momento in cui si pensa al numero degli invitati. Così come ci sono altri dettagli che fanno la differenza. Vediamone alcuni tra i più ricorrenti.