“Non esistono scarti, ma risorse”: questo il motto di Circular Farm, l’azienda toscana che recupera fondi di caffè (altrimenti gettati dai bar) per creare terriccio in cui coltivare i funghi. Si chiama infatti Funghi Espresso l’iniziativa no waste che, grazie a kit appositi, può essere replicata anche a casa.
Se da un diamante non nasce niente, e dal letame nascono i fiori, dai fondi del caffè invece prendono vita i funghi. Ci permettiamo di prendere in prestito, parafrasandole anche, le parole di un mito della musica italiana come Fabrizio De André per parlare dell’iniziativa di cui si fa promotrice la fattoria urbana Circular Farm, che da qualche anno porta avanti il progetto Funghi Espresso. No, non avete letto male. Questa “brigata” di fiorentini coltiva funghi utilizzando proprio i residui della preparazione del caffè, recuperati dai bar della zona.
Ci troviamo a Scandicci, comune alle porte di Firenze: è qui che Circular Farm già da qualche anno ha ideato un progetto no waste che, grazie alla collaborazione di bar locali, recupera i fondi del caffè per utilizzarli come fertilizzanti naturali destinati alla coltivazione di funghi. Ogni mese si riescono a recuperare 2 tonnellate di fondi di caffè, che vengono impiegati per produrre più di 200 kg di prodotto. I fondi, infatti, contengono minerali e sostanze nutritive utili per la crescita dei funghi e da scarto possono tramutarsi in preziosa risorsa. Sono ad alto contenuto di fosforo e azoto e il loro Ph è favorevole a una buona distribuzione delle spore.
Vi piacciono i funghi ma non siete amanti del caffè? Niente paura, il prodotto finale non ne assumerà i sapori e gli aromi crescendo dal loro fondo che, prima dell’utilizzo, viene ben sterilizzato. Un'iniziativa a basso impatto ambientale, che riduce gli sprechi e, contemporaneamente, aiuta i bar della zona a smaltire gli scarti delle decine o centinaia di tazzine preparate ogni giorno per i clienti. Tutti felici e contenti, insomma.
Altra particolarità di Circular Farm? Qui i funghi vengono coltivati in verticale, in sospeso cioè, all’interno di speciali “sacchi” nei quali è sistemato tutto il necessario per la loro crescita. Così facendo, assicurano i responsabili della fattoria urbana, viene impiegata circa la metà dello spazio rispetto alla coltivazione tradizionale. In questo modo crescono due specie, la Pleutorus (varianti Cornucopiae, Djamor e Ostreatus) e la Lentinula, senza sfruttare nemmeno un angolo di terreno.
E dato che l'autunno porta con sé una serie di gustose ricette a base di questo ingrediente, tutti coloro dei comuni limitrofi che non sanno dove coglierlo possono recarsi da Circular Farm per farne scorta. Troveranno prodotti genuini, coltivati nel rispetto dell’ambiente e della natura. I curiosi che non sono in zona, ma interessati a questa iniziativa, possono invece acquistare uno speciale kit da poter utilizzare a casa.
I fondi del caffè, insomma, si rivelano un terriccio ottimale per la coltivazione dei funghi e questa pratica è replicabile anche tra le mura domestiche. Se a molti può sembrare una delle tante bizzarrie gastronomiche che ogni giorno si leggono nel web o sui giornali, in realtà è una pratica che in Asia è affermata da quasi 30 anni. Dai nostri cugini dell’estremo Est potremmo quindi imparare ad attuare questa tecnica no waste e rispettosa dell’ambiente.
Sembrerebbe un’iniziativa esclusivamente appannaggio di aziende del settore, militanti nella battaglia a tutela della salvaguardia ambientale e contro lo spreco di rifiuti. In realtà si tratta di una tecnica che può essere attuata anche a domicilio. Circular Farm infatti ha ideato un kit domestico dal quale tutti possono coltivare i propri funghi, specie Pleutorus (che a differenza di altre si adatta facilmente a tutte le temperature), con facilità.
Il funzionamento? Tutto molto semplice: inumidire il composto contenuto nelle scatolette due o tre volte al giorno, così da favorire lo sviluppo delle spore e vedere il proprio funghetto crescere con il passare dei giorni. I kit sono venduti sul sito ufficiale di Funghi Espresso, dove vengono indicate anche le intuitive istruzioni per un loro ottimale utilizzo. Ne uscirà un prodotto profumato e carnoso, con un’ottima resa in fase di cottura e pronto per i più disparati utilizzi. La battaglia allo spreco alimentare, e alla salvaguardia dell’ambiente, insomma può essere combattuta anche a colpi di fondi di caffè.