Tanti chef di fama mondiale dal calibro di Gordon Ramsey, Tom Kerridge, Ana Roš e non solo, utilizzano coltelli giapponesi, fondamentali per la preparazione dei loro piatti. Scopriamo perché sempre più esperti decidono di affidarsi a questo prodotto.
Rinomati per una qualità superiore, eccezionale affilatura e per una ricca tradizione artigianale: i coltelli giapponesi sono un utensile a cui gli chef di tutto il mondo difficilmente riescono a rinunciare. La loro storia risale all'epoca dei samurai ed è radicata nel design e nella forgiatura delle leggendarie spade giapponesi che tutti noi conosciamo come katane. I prezzi di questi coltelli sono altissimi e permetterseli non è una cosa da tutti. Ti spieghiamo perché sono la prima scelta per molti esperti e appassionati di cucina in tutto il mondo.
Considerati i migliori, i coltelli giapponesi sono amati da tutti gli appassionati di cucina e dagli chef professionisti più famosi. Un dato che subito salta all'occhio, non appena cerchiamo di acquistarne uno, è il prezzo altissimo che va dai 150 fino anche a 1000 euro. Ma che cos'è che li rende così ricercati, costosi e, sopratutto, perché sono scelti dagli chef di tutto il mondo? Dobbiamo necessariamente partire dalla storia di questi prodotti che affonda le radici in una tradizione secolare di artigianato nella lavorazione di materiali come l'acciaio. La fabbricazione di questi coltelli risale a più di mille anni fa, quando i samurai usavano spade e lame di alta qualità: opere d'arte ed eccezionali strumenti di difesa. La filosofia delle famose katane si riflette oggi nella realizzazione di questi coltelli da cucina moderni e ricercati. Nel Giappone feudale, l'arte della fabbricazione delle spade era molto importante perché simboleggiava il rango sociale, l'autorità e l'onore dei samurai.
Fino a oggi, la produzione di lame e manici è ancora principalmente fatta a mano: questo consente una modellatura meticolosa del filo e un perfetto equilibrio. I coltelli giapponesi sono forgiati in piccole officine e i centri più famosi in cui producono questi utensili, considerati vere e proprie opere d'arte, si trovano a Seki, Echizen e Tsubame-Sanjo.
Gli artigiani che li fabbricano dedicano anni a perfezionare le loro tecniche, producendo coltelli sempre più funzionali alle caratteristiche degli chef moderni. Un altro aspetto che li rende così ricercati e costosi è la qualità dell'acciaio utilizzato. I giapponesi sono noti per la loro capacità di produrre acciaio di enorme pregio, come quello Damasco. Questi materiali conferiscono ai coltelli un'eccezionale affilatura e una notevole resistenza al tempo e alla ruggine.
Bisogna precisare che alcuni coltelli presentano acciaio ad alto contenuto di carbonio: questo permette un filo molto sottile, che però può essere facilmente soggetto alla corrosione. Gli artigiani giapponesi lo trattano con grande cura affinché il prodotto finito riesca a garantire un'importante resistenza. Questa è rappresentata dal classico motivo a strisce, tipico dei coltelli giapponesi, una tecnica non solo estetica.
Il costo così elevato di questo prodotto è dovuto anche al fatto che, come raccontato precedentemente, non è prodotto in serie ma forgiato a mano con un processo che comporta la fusione e la piegatura dell'acciaio. Il procedimento permette di creare più strati di materiale che possono arrivare fino a trenta, cosicché il coltello risulti un connubio perfetto tra delicatezza, eleganza e precisione. I manici sono realizzati in legno di alta qualità come il magnolia o il pakka wood che permette una presa comoda e sicura. La forma della lama, invece, è progettata per la facilità d'uso e un taglio più netto e preciso rispetto ad altri coltelli. Sono scelti dagli chef per diversi parametri tra cui:
Se sei un appassionato di cucina e vuoi investire in attrezzi di alta qualità, il consiglio che ti diamo è quello di comprare un coltello giapponese. Questa è una scelta che vale ogni singolo centesimo che spenderai.