Teneri, semi duri, stagionati: sappiamo che i formaggi non sono tutti uguali e per valorizzare al meglio la loro consistenza e il loro sapore devono essere tagliati con il giusto strumento.
Negli ultimi anni, complici anche i programmi culinari, perfino chi non ha mai avuto aspirazioni da chef provetto quando organizza una cena in casa cura tutto nei minimi dettagli. Spesso, tra i cibi must have delle home dinner, non mancano i formaggi: perché sono solitamente graditi, sono pronti per essere gustati espressi e offrirli in un generoso tagliere per l’aperitivo o come portata a fine pasto in un plateau fa sempre effetto. Per godere appieno di tutto il gusto (e anche della bellezza, diciamolo) dei prodotti caseari minuziosamente scelti, bisogna però trattarli bene: per questo esistono diversi coltelli da formaggio che, usati al meglio, valorizzando consistenze e aromi. Vediamo quali sono i principali e come si abbinano.
Da una fetta di formaggio si vuole ottenere tutta la sua bontà e questo è possibile solo se dalla forma si ricava una sezione che esalta le caratteristiche peculiari del prodotto, rendendolo subito riconoscibile. Ci deve essere quindi il cuore, così come la parte esterna: per una degustazione di 5 tipologie (il numero ideale da portare in tavola) meglio non superare i 30 gr ciascuno. Formaggi a pasta molle, teneri, friabili, freschi, duri, stagionati: basta un colpo d’occhio per capire che non sono tutti uguali e che per servirli hanno bisogno di coltelli diversi.
I formaggi teneri comprendono un’ampia varietà di prodotti, che sono tutti caratterizzati da paste morbide, più o meno molli. La loro peculiarità è quella di essere molto cedevoli e c’è quindi il rischio che al momento del taglio una parte del formaggio resti attaccata al coltello. Per questo ci sono tre opzioni che fanno al caso nostro:
Fontina, Asiago, Montasio, Emmental sono formaggi che nella maggior parte delle volte si trovano in versione semi stagionata, con una crosta discretamente tenace, la pasta con consistenza quasi gommosa e le dimensioni della forma intera sono piuttosto considerevoli. Servono coltelli professionali lunghi, affilati, dalla lama alta e spessa e quindi anche più rigida, che permette un taglio netto, da applicare con una certa pressione: per non farsi male, è molto importante il manico, che deve avere un’impugnatura anatomica, maneggevole e non scivolosa.
I formaggi stagionati come alcuni pecorini o stile Vezzena hanno una pasta consistente, così come lo è la crosta. Necessitano così di strumenti professionali solidi e massicci: entrano in scena le mannaie, coltelli robusti dalla lama lunga anche 40 cm, spessa e ampia, che può essere seghettata o meno. Per la stazza di alcuni formaggi può capitare che il taglio abbia bisogno di una pressione bilanciata da entrambi i lati, per questo esistono coltelli dal doppio manico, così da poterli utilizzare distribuendo lo sforzo in modo uniforme, senza danneggiare se stessi e il prodotto.
Sono tra i coltelli più diffusi in ambito casalingo per i formaggi duri: chiamati anche taglia grana si caratterizzano per un manico a forma di pomello (di legno o in plastica) e la lama è detta a goccia o a mandorla, con la parte superiore particolarmente appuntita che serve a incidere questi formaggi a lunga e lunghissima stagionatura, dalla consistenza friabile, ricavando tanti pezzetti che possono essere comodamente presi con le mani.
Simile a un coltello, è la pialla per formaggi o paletta affetta formaggio, che grazie alla sua sottile lama interna riduce la pasta in foglie: un attrezzo più adatto a quando per esempio il parmigiano deve essere servito al momento su un risotto, sulla pasta, un carpaccio, che per un tagliere.
Discorso a parte merita la raspadüra, ovvero le sfoglie sottilissime con cui si riduce il grana nella tradizione lodigiana: in questo caso è lo stesso casaro che con una lama lunga, alta, molto fine e flessibile, con un’estremità ricurva, le ottiene direttamente dalla forma.
Come abbiamo visto, certi coltelli sono più adatti a essere usati in modo professionale, nel caso si dispongano di formaggi interi: questo accade raramente in ambiente domestico ed è più facile che per il plateau di formaggi si abbiano già a disposizione delle fette. Al posto dei coltelli per veri esperti, ci sono così quelli da servizio, che in piccolo svolgono le stesse funzioni, ma si presentano in forme più eleganti e dimensioni ridotte. In più, sono versatili, e possono quindi essere utilizzati per più formaggi: sono quelli che solitamente si trovano venduti in set nei negozi di accessori per la casa, anche in raffinate confezioni regalo.
Coltello fa rima con cucina, è un dato di fatto. Non è un caso che anche i cuochi alle prime armi custodiscano gelosamente i propri, un po’ come i musicisti con i loro strumenti. Ce ne sono per tutte le esigenze: coltelli per la carne, per il pesce, il pane e quelli giapponesi, tra i più cool in circolazione. Possederli significa mantenerli funzionanti per molto tempo, affilandoli quando serve e togliendo eventuale ruggine, per avere lame sempre efficaci: solo in questo modo con il taglio si otterrà l’effetto desiderato.