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26 Aprile 2023 13:00

Cipolla di Giarratana, la cipolla dal formato gigante e dal gusto dolcissimo

Ha la forma schiacciata, può pesare fino a tre chili e mezzo e viene dal cuore della Sicilia: la cipolla di Giarratana è una vera primizia, il cui processo di lavorazione avviene ancora manualmente.

A cura di Martina De Angelis
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Se dolce non è l’aggettivo che ti viene da associare alle cipolle, allora non hai mai sentito parlare della cipolla di Giarratana. L’ortaggio è un vero e proprio simbolo del paese siciliano noto come la “perla degli Iblei”, proprio per il suo gusto dolcissimo, diverso da tutte le altre cipolle. Notevole anche per le sue dimensioni, che possono anche superare i 3 kg per singola unità, la cipolla di Giarratana è una prelibatezza, molto versatile in cucina e perfetta sia per le ricette siciliane più tradizionali, sia per le preparazioni più fantasiose.

Origine e area di produzione della cipolla di Giarratana

Secondo la tradizione la cipolla di Giarratana arriva dal Medio Oriente, e proprio da lì si diffuse in tutto il Mediterraneo, raggiungendo prima l’Egitto e poi, da lì, i Greci e i Romani. La sua coltivazione in Sicilia è relativamente recente invece: sono solo 40 anni, infatti, che è stata importata, ma in così poco tempo è diventata un prodotto simbolo di Giarratana, dove viene coltivata quasi esclusivamente, tranne alcuni casi in cui si produce anche in certe parti del territorio di Ragusa.

Proprio alla prelibatezza, ormai considerata locale, è dedicata la Sagra della Cipolla di Giarratana: si svolge il 24 agosto, ed è un appuntamento ricco di degustazioni, cooking show, mercatini d’artigianato, folclore e musica.

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Cosa rende la cipolla di Giarratana diversa dalle altre? Tutte le caratteristiche

Sono due in particolare le peculiarità che differenziano la cipolla di Giarratana dalle altre varietà di cipolle. Dimensioni e forma sono la prima: la cipolla siciliana si presenta con forma ellittica, leggermente appiattita e molto grande, con un peso che può superare anche i tre chili. La polpa, invece è carnosa al palato, bianca ma per nulla pungente: la cipolla di Giarratana, infatti, è amata per il suo sapore dolcissimo, particolarità che la rende molto versatile in cucina. Inoltre, l’ortaggio fa anche bene alla salute: contiene una buona concentrazione di calcio e vitamina C, ed esercita sull’organismo un’azione diuretica e antisettica.

Il processo di lavorazione della cipolla che si produce “a mano”

Un’altra particolarità che rende speciale la cipolla di Giarratana è che il suo intero processo produttivo avviene esclusivamente a mano, con solo intervento umano e senza l’ausilio di attrezzature meccaniche. Questo avviene perché l’ortaggio richiede un’attenzione particolare soprattutto relativamente al terreno, che deve essere leggero in modo che il bulbo si sviluppi senza resistenze durante la crescita.

Anche l’irrigazione è una fase molto delicata, poiché questo tipo di cipolle non crescono bene nei ristagni idrici. Proprio per questo il terreno deve essere preparato e curato con grande attenzione. Le cipolle si seminano alla fine di ottobre per essere trapiantate nei mesi di febbraio-marzo e infine essere raccolte a partire dai primi giorni di luglio fino alla fine di settembre. Durante la crescita le cipolle non richiedono particolari cure, se non la costante esposizione al sole e un’irrigazione frequente soprattutto nelle prime fasi di crescita.

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Come usare la cipolla di Giarratana in cucina

Grazie alle sue proprietà e al sapore dolce, la cipolla di Giarratana è molto versatile in cucina, dove viene impiegata nelle ricette più varie. Prima di tutto, è ingrediente principale di tantissime preparazioni tipiche, dalla scaccia ragusana alla caponata siciliana.  Essendo molto ricca di acqua, la cipolla di Giarratana si presta a essere usata a crudo, per esempio nelle insalatone estive, ma anche a essere trasformata in marmellata da accompagnare con i formaggi. Come tutte le altre varianti, anche la cipolla di Giarratana è perfetta per essere cotta gratinata al forno, per essere fritta, per essere inserita nelle frittate e negli stufati, e per insaporire primi piatti  e contorni, come ad esempio le patate.

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