Gli abbiamo messi a paragone con un esperto in base ai loro valori nutrizionali: entrambi sono molto calorici, da consumare con moderazione, ma ci sono differenze sostanziali che fanno propendere per il primo.
Cioccolato fondente e cioccolato al latte: sono queste le due principali tipologie a cui ci si trova di fronte al momento dell’acquisto di una tavoletta. Quale è meglio dal un punto di vista nutrizionale? Per rispondere alla domanda bisogna fare una premessa: entrambe le varietà hanno un alto contenuto calorico (531 kcal per 100 gr nel primo e 552 kcal nel secondo) quindi si sta parlando di un consumo molto moderato e, in più, è necessario sempre fare attenzione alla qualità del prodotto che si sta comprando, leggendo l’etichetta. Che sia fondente o al latte, se l’ingrediente in testa alla lista è lo zucchero e non il cacao, il cioccolato è meglio lasciarlo sullo scaffale. Detto questo, ci siamo affidati alle parole del dottor Daniele Giacalone, biologo nutrizionista, per capire se concedersi come dessert un pezzetto di cioccolato fondente o uno al latte.
Partiamo subito col dire che per l’esperto il dilemma non si dovrebbe neanche porre: “Il cioccolato fondente è considerato un superfood in quanto ha una serie di composti bioattivi con una valenza nutrizionale interessantissima, come tannini, polifenoli, flavonoidi, sostanze antiossidanti che svolgono tantissime funzioni positive per il nostro organismo. È per questo che il fondente con una percentuale di cacao superiore al 75%, lo si trova inserito nelle diete, mentre quello al latte non compare mai.” dice Giacalone “L’assunzione è comunque di porzioni molto ridotte, massimo 20-30 gr al giorno”. Quali sono i “toccasana”? Migliora il flusso sanguigno, riducendo potenzialmente il rischio di malattie cardiache, regola la pressione, esercita un controllo sul colesterolo cattivo ed è un ottimo agente protettivo per la pelle. Il merito è da attribuire alla pasta di cacao presente, ovvero la materia prima in cui si trovano gli agenti benefici: la scelta al supermercato deve ricadere quindi su quello che comunemente viene definito cioccolato extra fondente o dark.
Come abbiamo visto, sia il cioccolato fondente che il cioccolato al latte sono molto calorici e più cacao c’è nel cioccolato, più le calorie aumentano. Perché quindi il cioccolato al latte (che deve contenere per legge almeno il 25% di cacao) è meno consigliato del fondente? “Le chilocalorie provengono da principi nutritivi energetici diversi” spiega Giacalone e “sono quelle dei grassi del cacao per il cioccolato fondente, con buon equilibrio tra saturi e insaturi, mentre in quello al latte derivano prevalentemente dagli zuccheri e dai grassi saturi contenuti nel latte stesso”. Ci sono dei valori nutrizionali da mettere sotto la lente d’ingrandimento? Secondo l’esperto, quattro voci sono da tenere in considerazione quando si confrontano queste due tipologie.
Nutriente (su 100 grammi) | Cioccolato fondente | Cioccolato al latte |
---|---|---|
Calcio | 262 mg | 51 mg |
Carboidrati | 50 gr | 49 gr |
Colesterolo | 0 | 10 mg |
Ferro | 3 mg | 5 mg |
Fibre | 3,2 gr | 8 gr |
Fosforo | 207 mg | 186 mg |
Lipidi | 36,2 gr | 33, 6 gr |
Proteine | 7,3 gr | 6,6 gr |
Potassio | 420 mg | 300 mg |
Sodio | 120 mg | 11 mg |
Vitamina A | 25 μg | 9 μg |