Sapevi che smettere di bere caffè all'improvviso può generare fastidiose controindicazioni? E che il decaffeinato non è del tutto privo di caffeina? Ecco alcune cose sul caffè che probabilmente non sai ancora.
Tutti (o quasi) amano il caffè, ma non molti conoscono questa specialità a fondo. Per esempio sapevi che smettere di bere caffè all'improvviso può provocare alcuni effetti collaterali? E che la sensazione di sete che ti viene dopo il caffè è sinonimo di un prodotto scadente? Ecco alcune cose che ancora non sai sul caffè ma che dovresti sapere.
Partiamo da come si beve, il dubbio che affligge noi italiani Come ci spiega Simone Amenini, di Ditta Artigianale e Scuola del Caffè di Firenze, sarebbe meglio berla prima, perché aiuta a pulire la bocca e prepararla ad assaporare il nostro caffè. Se dopo il caffè senti il bisogno di bere, significa solo che non era di qualità, e che ha quindi lasciato acido e secchezza in bocca.
Se sei molto abituato a berlo, smettere da un giorno all’altro potrebbe non essere una buona idea. Il caffè è un eccitante naturale, smettere di assumerlo all’improvviso potrebbe modificare il ritmo del sonno e causare molta stanchezza. Di conseguenza poi può portare anche a fastidiosi mal di testa. E non solo: altre possibili conseguenze sono un calo della concentrazione e un aumento dell’ansia e dell’irritabilità.
Non preoccuparti però, questi effetti sono temporanei. Smettere di bere caffè, o ridurne il consumo, porta anche molti benefici: migliora la digestione e la salute intestinale. Inoltre il caffè contiene tannini, delle sostanze che macchiano i denti quindi 0 rischi per il tuo sorriso bianco. Potrai dire anche addio alla pressione alta.
Qual è la quantità di caffè massima da bere al giorno? Un adulto medio, secondo l’efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), non può superare i 400 mg, circa 4 tazzine al giorno. Se hai esagerato potresti lamentare una fastidiosa acidità di stomaco o, peggio, tremori, aritmie, tachicardie e palpitazioni. Ma stai tranquillo, anche in questo caso si parla di effetti temporanei.
Chi soffre di osteoporosi o anemie farebbe bene a non bere più di 2 o 3 tazzine al giorno: il caffè infatti può ridurre il normale assorbimento di calcio e ferro. Se stai affrontando una gravidanza, il consiglio è di ridurre al minino il consumo di caffè che potrebbe risultare nocivo per la crescita del feto.
Credere che il decaffeinato non contenga tracce di caffeina è sbagliato: eliminare completamente la caffeina dalla bevanda è praticamente impossibile ma, per legge, il decaffeinato deve subire una riduzione di contenuto pari al 97-98%. Quindi il decaffeinato non è privo di caffeina, ma passiamo dai 100 mg contenuti in una tazzina di espresso tradizionale a solo 5 mg per il decaffeinato.
Secondo esperti del caffè come Andrej Godina e Mauro Illiano, due dei più grandi assaggiatori d’Italia, il caffè non può costare meno di 1,50 o 2 euro. La variazione di 50 centesimi deriva dalla qualità del prodotto e del servizio offerto. Questo perché un prezzo inferiore non genera un profitto sufficiente per pagare i costi di gestione dei bar e i suoi dipendenti.