Un allevamento che di sostenibile ed etico ha ben poco, se non nulla. In Cina, a un'ora di distanza da Wuhan, hanno inaugurato un enorme palazzo in cui i maiali nascono, crescono e vengono macellati. Particolarmente elevato, fanno sapere veterinari ed esperti, il pericolo di proliferazione virus.
Un grattacielo di ben 26 piani, alto quanto la torre del Big Ben, in cui viene allevato un numero elevatissimo di maiali. Sembra la scena di un mondo post apocalittico, una visione quasi orwelliana, invece è una triste quanto poco etica realtà testimoniata in Cina. Ci troviamo per la precisione a Ezhou, nella provincia di Hubei (a un centinaio di chilometri di distanza da Wuhan, il centro da cui si è diffuso il Covid) dove è stato eretto pochi mesi fa quello che è considerato il porcile più grande del mondo, in cui possono vivere fino a 650 mila maiali.
I primi esemplari sono stati introdotti nel palazzo lo scorso novembre e, nei piani dell'azienda responsabile, a pieno regime è stata calcolata una capacità di macellazione di oltre 1 milione di suini l'anno. I numeri da capogiro non terminano qui: 390 mila i metri quadri del grattacielo della morte (che presto conoscerà un gemello), con ogni piano dei 26 complessivi capace di ospitare fino a 20 mila maiali, destinati all'ora X a salire su uno dei 6 grandi ascensori che li condurrà al macello. Il tutto dopo una vita relegata in un enorme edificio di cemento, potendo raramente vedere la luce del sole se non attraverso le inferriate delle finestre presenti. E non calpestando, di fatto, mai l'erba. Condizioni ai limiti dell'estremo, per quanto l'azienda (la Hubei Zhongxin Kaiwei Modern Farming) abbia garantito una temperatura perfetta, la giusta umidità e un corretto regime alimentare per ogni singolo suino, con tanto di approfonditi controlli periodici. Non a caso l’emittente nazionale New China TV ha seguito, lo scorso novembre, l’inaugurazione dell'edificio con toni festanti, promuovendo questa attività come un hotel da sogno dove i maiali ricevono ogni attenzione di cui necessitano. Capitolo rifiuti e letame? Verranno trasformati in energia tramite un impianto di biogas.
Non solo, pare come a breve l'edificio avrà un corrispettivo gemello, destinato all'allevamento di altrettanti esemplari. Le stime sul consumo di carne suina in Cina dopotutto parlano chiaro: la domanda di questa tipologia di prodotto, nel prossimo decennio, dovrebbe aumentare da 51,77 milioni di tonnellate a 60,77 milioni di tonnellate.
Non poteva che scattare l'allarme sia per le condizioni igienico sanitarie in cui i maiali sono costretti a vivere, sia per la qualità di carne messa poi in commercio, destinata al consumo umano. Il pericolo di proliferazione di virus e batteri è insomma particolarmente elevato, come ha anche dichiarato pochi giorni fa il prof. Burioni tramite il suo profilo di Twitter: "Dal mio punto di vista, un paradiso per i virus … Animalisti dove siete?". Allarme lanciato anche a livello internazionale, "Se una malattia entra all'interno può esplodere tra gli animali come un incendio" le parole, riportate dal The Guardian, di Matthew Hayek, professore della New York University. Gli fa eco Dirk Pfeiffer, collega specializzato in veterinaria della City University of Hong Kong. "Maggiore è la densità degli animali, maggiore è il rischio di diffusione e amplificazione di agenti patogeni infettivi, nonché il potenziale di mutazione".