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29 Maggio 2023 16:18

CIliegie, attenzione ai noccioli danneggiati. Sono velenosi: rischi e pericoli

I noccioli delle ciliegie sono velenosi? I pericoli e i rischi legati all'ingestione dell'osso del frutto simbolo dell'estate, ma non solamente. Le quantità alle quali fare attenzione.

A cura di Alessandro Creta
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Si tratta di uno dei frutti più amati e consumati della bella stagione. Nonostante il prezzo non proprio contenuto in pochi riescono a rinunciare alle ciliegie: a fine pasto o semplicemente come spuntino è davvero facile arrivare mangiarne dieci o venti di fila. Il detto, dopotutto, non mente: ‘una tira l'altra‘, e smettere dopo le prime risulta davvero complicato. Se da una parte è uno dei frutti simbolo della bella stagione, amati da grandi e piccini, dall'altra nasconde un ‘lato oscuro‘ che forse viene ignorato dai più, legato al nocciolo. Chi sapeva, infatti, che si tratta di una parte capace di rivelarsi alquanto tossica e velenosa se ingerita?

I pericoli dell'ingerire il nocciolo delle ciliegie

D'accordo, ovviamente il nocciolo non viene volontariamente ingerito quando mangiamo le nocciole, bensì scartato dopo un'attenta masticata al fine di non rischiare di romperci un dente. Può accadere però che nel caso in cui il frutto sia troppo maturo l'osso possa danneggiarsi, sprigionando all'interno della polpa tossine molto pericolose per l'uomo.

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Al fine di non ingerire il nocciolo l'attenzione quindi deve essere doppia: sia per non rischiare il soffocamento sia perché gli ossi delle ciliegie (così come, vedremo, pure altri frutti) contengono una sostanza che quando ingerita viene processata dal nostro organismo al punto da diventare cianuro. Tale sostanza si chiama amigdalina.

Il tutto dipende chiaramente dalla quantità ingerita: ingoiare un singolo nocciolo non apporta danni alla salute ma la questione potrebbe cambiare quando il numero sale, anche di poco. Quando l'osso della ciliegia (così come dell'amarena, per esempio, pesche, albicocche e prugne) viene accidentalmente masticato gli enzimi del frutto entrano in contatto con l’amigdalina contenuta nel nocciolo, portando alla formazione di acido cianidrico. Il cianuro, per l'appunto, capace di ostacolare il trasporto dell’ossigeno da parte del sangue, con conseguenti gravi effetti sugli organi vitali.

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Tra i sintomi riscontrabili nei casi più seri ci sono crampi allo stomaco, mal di testa, nausea e vomito, fino a sfociare nell'arresto cardiaco. Qual è la quantità limite da tenere a mente? L'intossicazione da cianuro può manifestarsi in caso di assunzione di amigdalina superiore ai 1,5 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo. Una persona dal peso di circa 70 chili dovrà ingerire almeno 90 milligrammi di cianuro. In un nocciolo di ciliegia, orientativamente, si trovano circa 4 mg di amigdalina.

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