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26 Dicembre 2021 15:00

Cifra da capogiro dall’asta per lo Champagne più raro di sempre

La famosa casa d'aste Christie's ha venduto una bottiglia dello "Champagne più raro di sempre" a oltre 50000 mila euro. Si tratta di un vino risalente al 1874, considerata un'annata eccezionale. Ma sarà ancora buono?

A cura di Alessandro Creta
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Oltre 50 mila euro dall’asta di una bottiglia di Perrier-Jouët risalente a 150 anni fa. Cifra da capogiro per lo Champagne considerato “più raro di sempre”.

Come idea regalo in vista del Natale è sicuramente esagerata e non alla portata di tutti. C’è però chi si è voluto togliere uno sfizio, un grosso e frizzante sfizio aggiungiamo noi, in quest’ultima parte di 2021. È stata infatti battuta recentemente all’asta una bottiglia di Perrier-Jouët datata 1874 (per intenderci, risalente appena 13 anni dopo l’unità d’Italia) a una cifra record. Fa sapere Christie's, la casa d’asta responsabile della sua vendita, che si tratta dello Champagne più raro di sempre. Il prezzo di 50 mila euro, insomma, sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) giustificato, almeno per gli addetti al settore.

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La bottiglia venduta all’asta

L’annata di riferimento, per quanto riguarda la regione più ambita delle bollicine francesi, viene considerata comunemente eccezionale. Dato che conferisce il giusto (?) valore alla bottiglia – tra l'altro priva di etichetta – venduta per 42.875 sterline (al cambio 56.981 dollari o 50.292 euro). Compresa nel “pacchetto” anche una visita “vip experience” presso l'azienda francese, produttrice di Champagne dal 1811. E ci mancherebbe altro, considerando che la bottiglia è stata battuta a circa 30 mila euro in più rispetto alla sua stima iniziale.

Come sapere se un "vecchio" vino è ancora buono

Il dubbio sorge spontaneo. Il prodotto imbottigliato sarà ancora di qualità? Domanda legittima, considerando nello specifico che questo Champagne di primavere ne ha passate decisamente molte, attraversando più generazioni. Da Christie’s affermano come il vino si sia preservato, avendo“…trascorso quasi 150 anni in condizioni ideali”. Unico rischio? L’eventuale perdita di effervescenza, in quanto questa cala con il passare del tempo. Acidità e freschezza, assicura la casa d’aste, dovrebbero però essere salve. Insomma, il brindisi di Capodanno pare al sicuro.

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Ma, in generale, come intuire se un vino particolarmente d’annata abbia preservato le sue qualità? Un trucchetto facile e veloce è notare la distanza tra il liquido e il tappo. Se si assesta (come standard) tra il centimetro/centimetro e mezzo, è possibile che il prodotto sia ancora buono. Qualora il “distacco” dovesse essere maggiore è forte il rischio dell'infiltrazione dell'aria, favorendo l’evaporazione del liquido e la sua ossidazione.

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