Il suo gusto amarognolo attira gli ammiratori e allontana i detrattori, ma non c'è dubbio che la catalogna faccia bene e che per valorizzarla bastano ricette semplici, con pochi gustosi ingredienti.
Si chiama cicoria catalogna, catalogna asparago o semplicemente catalogna ed è una verdura a costa che fa parte della grande famiglia delle cicorie. Il suo sapore è amaro, la si consuma cruda o cotta, e apporta benefici anti-invecchiamento, digestivi e diuretici. Non ne esiste una sola varietà: probabilmente la più conosciuta è quella da cui si ricavano le puntarelle, amatissimi germogli molto utilizzati nella cucina romana, per esempio nella classica insalata con le alici. Andiamo alla scoperta di questo ortaggio, per vedere quali sono le sue proprietà e come cucinarlo.
La catalogna è molto diffusa nelle regioni di Veneto, Lazio e Puglia, ed è nota fin dai tempi degli antichi Romani: appartiene alla famiglia delle Asteraceae, genere Cichorium intybus. Si presenta con cespo di grosse dimensioni, dalle foglie verdi e costolatura bianca con caratteristiche diverse a seconda delle tipologie, che sono sostanzialmente tre: la cicoria catalogna a foglie larghe, detta anche del Veneto, è grande e dalla forma allungata, con le foglie carnose verde scuro a margine intero e le coste bianche; la cicoria catalogna a foglie frastagliate, con cespo eretto, foglie dai contorni irregolari e coste poco sviluppate; la cicoria catalogna a puntarelle, detta anche cimata, dal cespo voluminoso con foglie strette seghettate che presenta germogli sodi e compatti, che ricordano nella consistenza e nell’estetica un asparago. Tra le varietà più popolari si annoverano la Cicoria catalogna gigante di Chioggia, la Cicoria catalogna frastagliata a puntarelle di Gaeta e la Cicoria frastagliata a puntarelle di Galatina.
Alla cicoria catalogna vengono riconosciute diverse azioni positive nei riguardi del nostro organismo: come la maggior parte delle verdure amare, infatti, contiene sostanze che favoriscono lo sviluppo degli acidi gastrici, aiutando così il processo digestivo. Inoltre ha un altissimo contenuto di acqua e fibre in buona quantità, che sortiscono effetti depurativi. Alle sue proprietà si unisce quella di tenere sotto controllo i livelli di glucosio e di colesterolo nel sangue. In più è un alimento poco calorico, ricco di vitamine e sali minerali, come carotenoidi, antiossidanti, calcio, potassio e magnesio: quest’ultimo è un ottimo alleato contro la ritenzione idrica. Da questo si può capire che la catalogna è un alimento idoneo per tutti i regimi alimentari. Anche le puntarelle hanno le stesse peculiarità: nello specifico, per ogni 100 gr di prodotto crudo ci sono 23 calorie, una buona dose di retinolo e acido folico che contrastano i radicali liberi e alte percentuali di potassio (420 mg) e di calcio (100 mg), come da fonte Humanitas.
La catalogna è una verdura che necessita di essere maneggiata davvero pochissimo, facilmente reperibile durante tutta la stagione invernale, fino circa alla metà di aprile. Bisogna avere grande cura nel pulirla, eliminando le parti più coriacee della base del cespo e delle coste (che si possono conservare e usare per fare il brodo vegetale), per poi sciacquare con cura sotto l’acqua corrente, così da togliere tutti i possibili residui di terra. Il gusto amarognolo, spesso molto pronunciato, può essere smorzato tenendo per una mezz'ora in acqua la verdura prima di iniziare le diverse preparazioni. Le ricette per cucinare la catalogna sono molto semplici: si consuma cruda, con olio extravergine d’oliva, limone e sale per godere appieno delle sue proprietà, oppure più comunemente sbollentata e ripassata in padella con olio e uno spicchio d’aglio. In questo modo la si può arricchire con pancetta, guanciale, oppure olive e pinoli, per contorni ricchi o darle un tocco piccantino con del peperoncino. Insaporita e poi frullata con una patata lessa diventa un cremoso intingolo per una pastasciutta.
Un discorso a parte meritano le puntarelle, a partire dalla loro pulizia, che può essere noiosa un po’ come quella del carciofo e non è un caso che entrambi si trovano anche già pronti all’uso dal fruttivendolo o al supermercato. Si tratta, infatti, di ricavare dai germogli le cime più tenere, per poi con un coltellino affilato tagliarle a striscioline da inserire man mano in acqua e ghiaccio, così da farle arricciare e mantenere integri la croccantezza e il tipico colore verde pastello.
A questo punto con le puntarelle si può procedere alla realizzazione dell’ormai famosa insalata – da condire con una vinaigrette alle alici, tutto a crudo – che ha varcato i confini regionali, diventando uno dei contorni simbolo della primavera. Le puntarelle si possono anche impiegare per un pinzimonio o una pasta, ridotte in quarti o a metà. Da non dimenticare che la cicoria catalogna deperisce velocemente: una volta acquistata non dura più di 2-3 giorni in frigorifero.