Gustose e delicate, le cicale di mare sono conosciute anche come canocchie o pannocchie: cosa sono, come acquistarle e pulirle e, soprattutto, come usarle al meglio in cucina.
Un crostaceo particolare, utilizzato in varie cucine regionali prevalentemente del Centro Italia, ma non solo: parliamo della cicala di mare, prodotto usato per arricchire zuppe di pesce e brodetti, da mangiare cruda, ma anche al forno gratinata. Conosciuta anche come canocia o canoccia in Veneto e Friuli, panocchia in Abruzzo, sparnocchia nel Lazio, cigara in Liguria, cegala in Puglia, astrea in Sicilia, ecco tutto quello che c'è da sapere sulla cicala di mare: cos'è, quali proprietà nutritive apporta, come pulirla e come usarla al meglio in cucina.
Somigliante più ad astici e aragoste che ai gamberi, la pannocchia, (Squilla mantis Linnaues) o canocchia, è un crostaceo della famiglia degli Squillidae: può raggiungere una lunghezza massima di 20 cm ed comunemente conosciuta come "cicala di mare". Questo nome popolare comporta una notevole confusione, perché spesso viene scambiata per la magnosella, chiamata anche batti batti o cicala di mare appunto, che però appartiene a famiglia e ordine differenti (Scyllarus arctus) ed è una specie molto rara e protetta. La "nostra" cicala di mare, invece, è un crostaceo molto utilizzato nelle cucine mediterranee, grazie al suo sapore sapido ma delicato, ha un colore che va dal grigiastro al rosa e si trova in commercio con un prezzo che varia fra i 6 e i 12 euro al kg, secondo la taglia; è presente sui banchi dei mercati in diversi periodi dell'anno, anche se il momento migliore per acquistarla è la stagione autunnale subito dopo la pesca, quando la sua polpa è più consistente e contiene il corallo, una particolare struttura che sostituisce in parte la polpa e che la rende ancora più saporita.
La cicala di mare ha un buon profilo nutritivo: apporta proteine nobili, ad alto valore biologico, non contiene molti grassi e ha un basso contenuto calorico (70 kcal per 100 g). Per quanto riguarda le vitamine, spiccano quelle del gruppo B, compresa la B12 e apporta un buon livello di acidi grassi omega -3 e carotenoidi, importanti per il buon funzionamento di cuore, occhi e pelle, ma anche per rallentare l'invecchiamento cellulare. Ottimo anche il livello di sali minerali, in particolare iodio, magnesio e zinco ma, come gli altri crostacei, la cicala di mare presenta un contenuto di colesterolo (150 mg in 100 g) più elevato rispetto ad altri prodotti del mare.
La cicala di mare è un crostaceo molto più delicato rispetto a gamberi, scampi, granchi e anche ad astice e aragosta: si conserva per poco tempo e quasi mai viene surgelata, perché soggetta a una disidratazione molto rapida. Abbattuta spesso sulle barche, viene venduta sui nostri banchi dei mercati avvolta dal ghiaccio. Per comprarle in tutta sicurezza, fate attenzione alla provenienza e ad alcuni dettagli: il colore degli occhi deve essere vivo, quelle delle carni deve risultare brillante e, più in generale, controllate la compattezza del crostaceo, che deve essere sodo. Una colta acquistate, dovrete pulirle accuratamente, procedi così:
Le cicale di mare, come già detto, sono crostacei con un quantitativo di polpa limitato, dal sapore molto delicato e dalla consistenza tenera: per cucinarle al meglio è bene cuocerle davvero poco. Si possono mangiare anche crude, magari marinate in olio, limone e sale, oppure come tartare, ma danno il meglio nelle zuppe di mare, nei guazzetti oppure nei brodetti, pietanza particolarmente diffusa sulla Costa adriatica. In varie parti d'Italia si fanno bollire brevemente e poi si mangiano in insalata, come si fa con le polpe del granchio o dell'aragosta, ma sono squisite anche al forno, magari coperte da una leggera gratinatura a base di pane raffermo, aglio, prezzemolo e un giro di olio. Sono ideali per primi piatti di pasta fresca come le tagliatelle o anche per i risotti ma, per chi vuole invece un piatto semplice e veloce, vi suggeriamo la cottura in padella: basterà versare l'olio extravergine di oliva in una padella ampia, far rosolare un aglio leggermente schiacciato e poi aggiungere le canocchie, facendole insaporire per qualche minuto con del prezzemolo e sale, quindi sfumandole con del vino bianco.