Dalla colazione alla cena, 15 indirizzi per tutti i gusti. Dal classico caffè e cappuccio del mattino alla pizza serale, passando per i piatti tradizionali partenopei, il sushi e le cucine fusion. Abbiamo pensato anche a una proposta vegana e gluten free: sono davvero tanti, infatti, gli indirizzi che si sono attrezzati per portare cibo di qualità a casa a Napoli.
La battaglia per il delivery è stata aspra in Campania, a lungo l’unica regione al mondo a vietare le consegne a domicilio per il Covid-19. Da quando il governatore De Luca ha dato il nuovo via libera al delivery, i campani non si sono lasciati sfuggire l’occasione e i numeri emersi dalle associazioni di categoria sono impressionanti.
La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ha dichiarato che nella sola giornata di lunedì 27 aprile, il primo giorno di delivery, sono state vendute 60 mila pizze in tutta la regione, un numero sconcertante che si è abbassato nei giorni successivi ma che è comunque rimasto molto alto.
Scorre mozzarella e pomodoro nelle vene dei napoletani e ci siamo chiesti quali fossero i migliori ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gastronomie o bar per farci accompagnare nelle nostre giornate, tra chi può tornare a lavoro e chi sarà costretto a stare ancora a casa. Dalla colazione alla cena ce n’è per tutti i gusti.
Cappuccio e brioche, caffè espresso napoletano, i più audaci osano con le pizzette. La colazione a Napoli è un richiamo dei bar e delle pasticcerie. In questo periodo una delle cose che mancherà di più sarà la chiacchiera col confessore, il bar(r)ista di turno che con simpatia e cordialità offre il suo personale buongiorno.
Nel cuore di via Toledo campeggia l’insegna di Augustus, un’istituzione per tutti i napoletani da quasi un secolo. Svegliarsi con il cornetto di sfoglia e il suo ottimo caffè è il modo ideale per cominciare la giornata: espresso napoletano puro, corposo, strutturato, con un’aroma persistente e dei lievi sentori di mandorla. Il consiglio è semplice: gustate questo caffè rigorosamente amaro per assaporare tutte le sfaccettature della storica torrefazione partenopea.
Un altro consiglio è quello di lasciarsi ingolosire e non fermarsi al cornetto e prendere babà e sfogliatelle, queste ultime in particolare sono tra le più buone della città. Iconica anche la Scazzetta del Cardinale, un dolce rosso con fragoline di bosco, pan di Spagna bagnato al liquore Strega e crema Chantilly.
Augustus lo abbiamo piazzato nella sezione colazione ma, pur se nato nel 1927, è un vero bar moderno: la selezione dei formaggi è gestita da un maestro assaggiatore Onaf, Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio, e la sezione rosticceria molto fornita rende il locale appetibile anche a pranzo.
Saliamo sui Colli Aminei e troviamo un bar pasticceria di grandissimo livello. Il nome di Gennaro Volpe è una garanzia grazie a un curriculum di tutto rispetto: un titolo al Campionato Italiano di Pasticceria e un argento al Campionato Europeo, svariate altre partecipazioni a competizioni internazionali in cui ha portato alto il nome di Napoli e dell'Italia. I dolci classici partenopei sono il marchio di fabbrica del locale, buono anche il reparto biscotteria. Brioche e cornetti sono farciti con creme e confetture fatte in casa, quelle usate anche per gli ottimi pasticcini. Qui troviamo uno dei migliori caffè della città: aroma persistente, gusto molto forte, ideale per avere la carica giusta e affrontare la giornata.
La riapertura degli uffici in questa Fase 2 darà nuova linfa al reparto ristorazione che si sta impegnando nelle consegne a domicilio. Che siate a casa o a lavoro non potete lasciarvi scappare questi 6 indirizzi sparsi per la città.
Aperta negli anni ‘50 a Capodimonte, dopo una decina d’anni il passaggio nella Napoli bene, su via Petrarca. Oggi siamo arrivati alla terza generazione che come nonna Enza continua la ricerca dei prodotti di qualità: la pasta di Gragnano, l’olio, le conserve, i sottoli, i salumi, i formaggi. Questo studio ha portato la Salumeria Martinelli ai vertici nazionali nelle guide di settore. Specialità introvabili dalla Campania e dal resto d’Italia, con il prosciutto di San Gregorio Magno, la mortadella Favola di Palmieri, il caciocavallo di Agerola Di Fusco, la mozzarella del Caseificio Ponte a Mare, i ravioli capresi di Rosalba Lanzillotta e gli ortaggi dell’azienda agricola di Imma Migliaccio.
Grandi promotori del Latte Nobile dell’Appennino Campano e dei suoi derivati, si tratta di un prodotto proveniente da mucche con razione alimentare composta per almeno il 70% da erba e fieno, con un disciplinare molto stringente.
Innanzitutto il pane: l'Antica Forneria Molettieri è un vero tempio, con i mastri panificatori vincitori di numerosi premi. Questo pane accompagna da generazioni gli abitanti del corso Vittorio Emanuele. Tutti i prodotti di rosticceria sono fantastici: le trecce di pizza con i peperoni o con le salsicce e friarielli, a fronte di un costo irrisorio, sono un prodotto magnifico. Da provare il panino napoletano con l’impasto all’acqua di mare, forse il miglior panino napoletano della città. Per non parlare delle pizze in teglia e degli altri lievitati. Ottimi anche i primi e i secondi, con tante proposte vegetariane e una ricerca continua sulla cucina per offrire un piatto di alta “rosticceria”. Consigliamo la parmigiana di melanzane: leggera, per la categoria, ma dal grande sapore; da terminare rigorosamente con la scarpetta del loro pane sublime.
Per questo indirizzo dovrete aspettare qualche giorno: apertura prevista dalla prossima settimana poi potrete sbizzarrirvi con le succulente proposte dello chef Lucio Paciello. Noodles fatti a mano ogni mattina con farine di grano tenero locali e farine di riso, i dumpling e i bao tipici dello street food giapponese, il ramen nipponico con le influenze napoletane, di tutto e di più. In poco tempo Staj, dalla zona di Chiaia, si è imposto nella gastronomia partenopea con i suoi gusti ricercati ad un prezzo ultra competitivo. Ottimo il ramen vegano con brodo di funghi e dashi di kombu, sedano rapa brasato chashu, noodles, menma e erbette di stagione. Da provare il wok con noodle di verdure, gamberi, calamari e salsa pad thai disponibile anche nella versione con riso.
Il ristorante aperto qualche giorno prima del lockdown ha vissuto già tre vite in soli due mesi: prima dell’inaugurazione scritte ingiuriose, minacce e bestemmie sulle serrande, poi la pandemia globale, infine il divieto regionale delle consegne a domicilio. Oggi le cose vanno stabilizzandosi e allora se siete in zona piazza Fuga non perdetevi il poke del gruppo Giappo. Tante le versioni del bowl hawaiano, possibilità di provare una versione dolce ma vi suggeriamo prima di ogni altra cosa di provare l’Octopus burger, una delle specialità che Enrico Schettino ha voluto inserire in menu: bao giapponese, polpo, burrata, pomodorini secchi, chips di patata dolce e friarielli croccanti. Cucina fusion all’ennesima potenza.
Ma perché non provare una bella pizza fritta a pranzo? E perché non prenotare dalla regina della pizza fritta? In pieno centro storico Maria Cacialli è tornata ad impastare e a deliziare tutti gli affezionati clienti. La pizza fritta classica è da lode: leggera, saporita, pulitissima al tatto. Ottima anche la Grande Sud, con mozzarella di bufala, pecorino e nduja. Se volete stare più leggeri vi garantiamo che tutte le pizze classiche sono digeribili e ben fatte, con quel sapore e quel profumo di Napoli che, non si sa perché, troviamo solo al Centro Storico.
Conduzione familiare, cibi genuini cucinati con l’arte della tradizione partenopea e della conoscenza tramandata per via orale come le opere mitologiche. Nei pressi della stazione di Salvator Rosa, la Trattoria Romano offre una gamma molto ampia di piatti tipici: lasagna molto buona, frittura pulita, pasta e fagioli azzeccata azzeccata, lo stoccafisso in cassuola cucinato a regola d’arte.
La merenda a Napoli si dovrebbe fare esclusivamente con i taralli e la birra in riva al mare, ma non è ancora il momento. Arriveranno quei pomeriggi in cui potremo goderci la brezza del golfo con il Vesuvio davanti ai nostri occhi, il congiunto in una mano e il tarallo ‘nzogna e pepe nell'altro. Per ora limitiamoci a gelato e dolci, che con questi due indirizzi non faranno rimpiangere il mare.
Cosa c’è di meglio di un buon gelato fresco da gustare in balcone? Sarà meglio chiamare Mennella. Ottimi i gusti classici, da prendere assolutamente quello con la mandorla di Triggiano, o il Mennella Rock con crema di latte, gianduia e biscotto e il Nocciutella, con gianduia e nocciola. Buoni anche i sorbetti con la specialità del gelso del Vesuvio molto rinfrescante al palato. I gusti provenienti da frutti salati, come il pistacchio, mantengono questa sapidità anche nella dolcezza quindi sta al vostro gusto: se vi piace la nota salata il pistacchio vi conquisterà, altrimenti scegliete altri gusti.
Un tesoro di Napoli e come ogni tesoro è difficile da scovare. In un angolino di piazza Cavour che nasconde tesori inimmaginabili. I dolci della tradizione partenopea sono da manuale ma non limitatevi a babà e sfogliatelle, osate come osa Mario Di Costanzo: la Foresta Bianca con chantilly alla vaniglia, fragoline di bosco e sfoglie di cioccolato bianco è una delizia. Le monoporzioni con il basilico declinato in vari modi sono incredibili. Se avete voglia di cioccolato prendete il Fashion fondente al caramello con biscotto al cioccolato, crema alla vaniglia, mousse di fondente al 70% e caramello salato, oppure la Cassata nera per un dolce pomeriggio con i congiunti.
"Cena" a Napoli in tempi di pace fino a qualche anno fa voleva dire solo una cosa: pizza. Oggi anche i partenopei più tradizionalisti hanno scoperto le gioie del sushi e i succulenti panini di stampo americano, senza mai dimenticare il piatto più famoso al mondo, che fa parte del tessuto sociale della città.
Lo chef Moriyuki ha creato un menu per il delivery sia nella sede di via Tasso che per quella a Posillipo. Da provare i piatti simbolo del ristorante, ovvero le proposte con i granchi, gli uramaki con il salmone o il tonno piccanti. Il locale Jorudan Sushi ha pensato per questa occasione a delle box molto belle per tutti i gusti e tutte le tasche. Oltre alle menzionate specialità della casa buoni tutti i piatti classici dei ristoranti giapponesi, dal sushi al sashimi, dagli ebiten ai temaki.
Pizze e panini con Salvatore e Cristiano De Rinaldi, padre e figlio che coniugano alla perfezione il passato e il presente della gastronomia partenopea. Premettiamo subito che i panini sono molto buoni, con i bun fatti in casa da Cristiano con tutto l’amore del mondo ma vogliamo parlarvi della pizza.
Salvatore è vecchia scuola, le sue Margherite e Marinare vi faranno tornare bambini. Le pizze contemporanee sono azzardi ben riusciti di ricette ricercate da entrambi i maestri. Il minimo comune multiplo di entrambe le versioni è il disco pizza, figlio di uno studio decennale della famiglia De Rinaldi che ha portato ad un impasto ad alta digeribilità, profumatissimo e gustoso.
Gli impasti sono fatti con farine di tipo 1 e 2 con Antiqua 100% macinata a pietra da grani italiani a filiera corta certificata; ottimo l'impasto ai 9 cereali composto da una miscela di farina tipo 2 arricchita con farina di segale integrale, soia in granella, semi di sesamo, fiocchi d’avena, semi di lino, farina di mais, semi di miglio e fiocchi d’orzo: una farina ricca di nutrienti, particolarmente gustosa e saporita; infine un impasto integrale ottenuto con una macinazione di grano senza setacciatura.
Basterebbe una tonda senza nulla, quindi puro cornicione, per apprezzare a pieno il lavoro dei due pizzaioli ma perché limitarsi alla tecnica di impasto? Vi suggeriamo in particolare la pizza in foto: il ripieno a forno con la scarola. Davvero ammirevole.
Situata tra il Rione Lauro e il Rione Traiano, alle spalle dello Stadio San Paolo, è stata una tappa fissa di tutti i napoletani prima o dopo le partite della squadra del cuore dal 1984, l’anno dell’arrivo di Maradona e dell’apertura della pizzeria. Casualità? Non credo.
Oggi purtroppo anche il calcio si è fermato, ma fortunatamente la pizzeria Ciro Pellone no. Sapore verace nel senso più alto del termine: per una volta abbandonate Margherita e Marinara (buonissime anche qui) e passate alla Provola e Pepe. Una pizza semplice e sottovalutata ma se la assaggiate vi conquista: di fatto è una Margherita con la provola al posto del fiordilatte e una generosa spolverata di pepe; tutto molto bonario ma dal sapore unico. Ottime anche Diavola e Capricciosa.
Vi basterà sapere che Enrico Bartolini, chef 3 Stelle Michelin, considera il giovane pizzaiolo uno dei migliori d’Italia e che quando viene a Napoli la tappa nel locale di Bagnoli è d’obbligo. La caratteristica più apprezzabile di Vitagliano è l’attenzione ai dettagli: sì le pizze sono eccellenti, gli impasti ottimi ma nelle piccole cose è insuperabile.
Tra i primi a promuovere il gluten free in pizzeria, realizzando un prodotto fantastico che propone anche a domicilio. La pizza senza glutine di Vitagliano è ottima: celiaci o no assaggiatela, quella in foto è la Cruschina, con broccolo barese, fior di latte, Grana, alici di Cetara, peperone crusco, olio piccante. Meraviglioso vedere il riguardo nella selezione degli oli extravergine migliori da proporre al locale. I prodotti sono tutti campani: gustare una pizza di Diego è come fare un tour tra il Golfo di Gaeta e la città di Eboli.
Per i golosi consigliamo la Patasiccia con Fior di latte di Agerola, Grana Padano, salsiccia di suino a punta di coltello, patateal forno, basilico riccio napoletano, olio extravergine. Da provare poi Faccia Gialla, una sorta di Marinara con il pomodorino giallo, aglio, origano del matese e un trito di mandorle.
La polpetta di Sale & Pepe. Basterebbe questo per giustificare l’inserimento del locale vomerese in questa lista: una bomba di chianina in un ragù napoletano denso ma non troppo. Dimenticate le polpettine da lasagna, qui si parla di una vera e propria meatball che farebbe invidia alle steak house americane. Il pub non si limita alle lussuriose polpette: fantastiche le patatine con la fonduta, ottimi i panini con carni selezionate, su tutti quello con hamburger da 300 grammi, bacon, cheddar, provola e melanzane a funghetto, semplice e gustoso.
Buona la selezione di primi sia per varietà che per qualità della cucina: gli gnocchetti con crema di carciofi, ricotta e scaglie sono molto succulenti, idem la zuppetta di fagioli e scarole. Il locale propone piatti molto semplici badando maggiormente al grande gusto e alla sostanza con un rapporto qualità-prezzo tra i migliori in città.