Più di una persona su due proverebbe cibi a base di insetto. Quasi il 60% degli intervistati di un sondaggio dice sì a testare la carne prodotta in laboratorio. Gli esiti di una ricerca sul consumo di alimenti alternativi.
Più di un italiano su due sarebbe disposto ad assaggiare prodotti realizzati con farina a base di insetto. Nonostante i commenti e le reazioni social di gente scandalizzata solo all'idea di vedere, all'interno dei supermercati, cibi di questo tipo, pare come oltre il 50% delle persone in fondo sia propenso a un'esperienza gustativa del genere. È quanto è emerso da un sondaggio condotto da Uber Eats su un campione di 1200 intervistati (donne e uomini tra 25 e 50 anni, di diverso titolo di studio e professione): il 54% proverebbe cibi con farina di insetto.
Uno dei novel food più discussi e controversi degli ultimi mesi, osteggiato (almeno sui social) da tantissimi consumatori si rivela in realtà un'alternativa alimentare da non scartare a priori. Più in generale buona parte di chi ha partecipato allo studio si è detto favorevole a sperimentare, anche solo per curiosità, cibi non tradizionali, non comuni della nostra gastronomia. Addirittura quasi il 60% non ha escluso di poter provare, se ci sarà occasione (con l'attuale governo no, almeno in Italia), la cosiddetta carne sintetica.
Considerando le reazioni raccolte negli ultimi mesi, in particolar modo sui social, l'esito del sondaggio sorprende un po'. Apertura nemmeno troppo timida ad alternative alimentari decisamente osteggiate da inizio 2023 in avanti. Da quando cioè se ne è iniziato a parlare con maggiore insistenza. Se il 54% delle persone si è detto favorevole, o quantomeno curioso, verso i prodotti a base di farina di insetto (a proposito, pochi giorni fa c'è stato l'ok medico verso un altro alimento del genere), una percentuale ancora maggiore (59) ha detto sì al test della carne coltivata in laboratorio.
Nella graduatoria dei cibi alternativi che gli italiani sarebbero disposti a consumare la carne sintetica si piazza al secondo posto, dietro solamente a una soluzione meno ‘estrema' come gli alimenti biologici (63%). A seguire troviamo, per l'appunto, cibi ottenuti da farine a base di insetto, poi quelli realizzati con microalghe. Insomma, se da una parte, e dietro la tastiera, in tanti si dicono indignati da alternative alimentari del genere, molti altri (la maggioranza, stando almeno a questo sondaggio) dimostrano una promettente apertura mentale verso soluzioni non tradizionali.