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2 Gennaio 2021 13:00

“Ci hanno lasciati in mutande”: i ristoratori protestano con un simpatico calendario

"Ci hanno lasciati in mutande" dicono i ristoratori pugliesi alle istituzioni e allora si sono messi in posa: un calendario goliardico e amaro per aiutarsi l'un l'altro, pubblicizzando le proprie attività e offrendo dei buoni sconto. L'idea è di Pani e Pesci, un'associazione di imprenditori brindisini colpita pesantemente dalla crisi dovuta alla pandemia.

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Foto di Dario Rovere

"Siamo in mutande": con queste tre semplici parole dodici ristoratori di Brindisi dell'associazione Pani e Pesci si sono messi in posa con slip e boxer e hanno realizzato un calendario per aiutarsi l'un l'altro. Raccontare, con grande autoironia, l'anno difficile causato dalla pandemia in modo diverso, senza piangersi addosso ma cercando una soluzione per la propria attività.

Il ricavato della vendita del calendario andrà ad aiutare alcuni ristoratori dell’associazione Pani e pesci, quelli che sono maggiormente in difficoltà. Il calendario è in vendita presso alcuni negozi di Brindisi e la libreria Mondadori della città salentina al costo di 20 euro. All’interno si troveranno anche 170 euro in sconti da poter spendere nei ristoranti e nelle pizzerie aderenti. Le foto sono state realizzate da Dario Rovere che ha cercato di centrare l'essenza del messaggio: sintetizzare con un gioco di parole le condizioni critiche in cui versa l'economia, facendo prendere sul serio la situazione e non i "modelli" che giocano molto con l'obiettivo.

L'importanza di dare voce a una categoria in difficoltà

L'associazione Pani e Pesci è nata circa un anno fa con un intento totalmente diverso, quello di valorizzare e promuovere la cucina salentina e i prodotti tipici locali. Ancora oggi di iniziative in cantiere ce ne sono molte e l'associazione assicura che tornerà alla vecchia mission non appena tutto sarà finito per portare un contributo di ricchezza al territorio. Nel frattempo però sono rimasti tutti letteralmente in mutande.

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Foto di Dario Rovere

Gli esercenti hanno presentato l'iniziativa nella sede del Comune di Brindisi, spiegando che "abbiamo dovuto inventare qualcosa, pensando ci volesse un messaggio più forte per dar voce ai nostri problemi". Da qui l'idea del calendario, idea accolta con molto scetticismo inizialmente, ma poi apprezzata da tutti.

L'unica regola imposta dal fotografo è stata l'obbligatorietà del capo d'abbigliamento: slip, boxer, ciò che volete, ma indossate solo quello. Così troviamo dodici ristoratori, nei propri ristoranti, intenti a fare una pizza, a bere una birra, a impugnare coltelli, a parlare con i pesci. Una posa naturale o scherzosa, purché sia in mutande. Un grido di dolore di un settore che sta provando a reinventarsi, al contempo il sorriso stampato dall'amarezza e dalla speranza nel futuro che non può mai mancare in chi, per mestiere, porta gioia sulle tavole delle persone.

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Quello che i piatti non dicono
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