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18 Marzo 2025 18:00

Chi ha inventato l’insalata? Ecco perché più che un piatto è un “concetto”

Se pensi che l'insalata sia solo un contorno banale, ti sbagli di grosso. La sua storia è un intreccio affascinante di culture, tradizioni e aneddoti, un vero e proprio viaggio nel tempo che inizia nell'antichità.

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L'insalata è buona per tutte le stagioni: è un comfort food da gustare quando non sai cosa cucinare o non ne hai voglia. Ma chi è stato il primo a pensare di unire tutta una serie di verdure, magari aggiungendoci qualche proteina, per trasformare vegetali (magari poco graditi) in un piatto gustoso, colorato e saporito?

Ovviamente non c'è un vero e proprio inventore dell'insalata, se parliamo di un piatto a base di verdure condite accompagnate da altri elementi. È comunque molto interessante capire come siamo arrivati ai giorni nostri, dove l'insalata è indubbiamente uno dei piatti più consumati al mondo con le sue infinite varianti perché notiamo un'evoluzione lunga secoli che ha portato una semplice combinazione di verdure a diventare un pilastro della gastronomia mondiale. Possiamo serenamente dire che l'insalata, più che una pietanza, è un concetto che ha attraversato epoche e culture, mutando in continuazione e adattandosi ai gusti e alle risorse di ogni epoca.

Non è stata ideata da una persona specifica in un momento preciso, ma è il risultato di un'abitudine alimentare diffusa in molte culture fin dall'antichità. L'idea di mescolare verdure crude o cotte con condimenti come sale, olio, aceto o altri ingredienti è emersa spontaneamente in diverse parti del mondo, adattandosi agli ingredienti disponibili e alle tradizioni culinarie locali. Più che un'invenzione, quindi, l'insalata è un modo universale di preparare il cibo che ha assunto forme diverse nel tempo e nei luoghi, passando dagli acetaria dei Romani alle insalate moderne, fino a piatti più elaborati come la Caesar Salad o la Niçoise.

Dall'antica Roma alla Caesar Salad

Già nell'antichità, Greci, Persiani e Egizi consumavano verdure crude, spesso arricchite con spezie e oli aromatici, ma furono probabilmente i Romani a codificare l'idea dell'insalata come la conosciamo oggi. Abbiamo infatti una prova bibliografica di questa preparazione grazie ad Apicio che nella sua opera "De re coquinaria" del I secolo d.C. descrive piatti di "acetaria", ossia verdure crude condite con aceto, olio e sale. A Roma era abitudine molto comune quella di consumare verdure crude o appena sbollentate, insaporite con condimenti che potevano includere garum (una salsa fermentata di pesce, progenitrice della colatura d'alici), miele o aceto. Questa tradizione si è tramandata nel tempo, evolvendo e assumendo declinazioni sempre più raffinate. Il termine "insalata", che compare nella lingua italiana nel XIV secolo, deriva proprio dal verbo "insalare", cioè cospargere di sale.

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Con la caduta dell'Impero Romano il consumo d'insalata diminuisce perché cominciano a sopraggiungere strane convinzioni: i medici dell'epoca sono convinti che le verdure crude siano dannose per la salute. È probabile che questa idea non sia venuta per complottismo: l'Alto Medioevo è un periodo molto infausto e le malattie batteriche sono all'ordine del giorno.

Le cose cambiano con i primi studi sulla dietetica fatti con un approccio scientifico nel Rinascimento, un periodo in cui l'Italia vive un grande splendore ed esporta la propria cucina alle altre corti europee. Le insalate tornano in auge e diventano più elaborate, con l’aggiunta di erbe aromatiche, frutta secca e salse raffinate. Nel corso dei secoli l'insalata si è arricchita di nuovi ingredienti e condimenti, grazie alla creatività delle massaie e alla disponibilità dei prodotti dell'orto. Ogni regione, ogni cultura, ha sviluppato le proprie varianti, dando vita a un'infinita varietà di insalate.

Con la scoperta dell'America arrivano in Europa tantissimi altri prodotti sconosciuti: con alterne fortune prima o dopo tutti vengono inseriti in questi piatti elaborati. Alcuni ci mettono dei secoli per far breccia nel cuore degli europei, come i pomodori e le patate, ma con il tempo anche i vegetali del Nuovo Mondo conquistano le tavole del Vecchio Continente.

Nel XIX e XX secolo, con l’industrializzazione e il diffondersi della ristorazione, le insalate diventarono piatti sempre più comuni, protagonisti di menù raffinati e tavole quotidiane. Il vero boom c'è a cavallo delle due guerre mondiali e non è un caso che proprio in questo periodo nasca la Caesar Salad, una delle insalate più iconiche al mondo, datata 1924 anche se ancora oggi non sappiamo con certezza chi l'abbia inventata.

Alla fine della Seconda guerra mondiale e con l'aumentare degli studi sulla salute (su tutti il grande studio che ha portato alla nascita della Dieta mediterranea) l'insalata si è trasformata da piatto povero a elemento centrale nell'alimentazione dell'Occidente. Con l’attenzione crescente per l'alimentazione sana, oggi viene considerata una scelta equilibrata e versatile. Può essere un contorno leggero, un piatto unico nutriente o persino un'esperienza gourmet, grazie all'uso di ingredienti di alta qualità e abbinamenti creativi.

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