Piccola, comoda, maneggevole: la bottiglia della salsa di soia è un oggetto di design conosciuto in tutto il mondo. Chi l'ha inventata e perché è diventata così iconica? Scopriamolo insieme.
Famoso ormai in ogni angolo del globo, utilizzato in ogni sushi bar e sempre più presente anche nelle nostre dispense, guai a chiamarla bottiglietta, il dispenser della salsa di soia è un vero e proprio colpo di genio, frutto dell'intuizione di un designer giapponese, passato alla storia per le sue idee. Una piccola bottiglia nata dalla necessità di versare e dosare facilmente un condimento amatissimo nella tradizione orientale, la salsa di soia, e preparare così piatti perfetti e gustosi al punto giusto. Un oggetto così utile e semplice da maneggiare (e riciclare) da diventare in breve tempo un articolo iconico: tutti lo hanno usato o visto usare almeno una volta nella vita e, dopo tanti anni, è ancora prodotto e distribuito in tutto il mondo dall'azienda Kikkoman. Come nasce questa idea e perché è così geniale? E soprattutto, chi ha inventato questa sinuosa bottiglietta dal tappo rosso? Non resta che scoprirlo.
Dietro ogni oggetto iconico c'è sempre una storia affascinante e anche una piccola bottiglia può nascondere leggende, personaggi e curiosità interessanti. In particolare, il dispenser della salsa di soia nasce dal genio del designer giapponese Kenji Ekuan, scomparso nel 2015 all'età di 85 anni, e insignito del riconoscimento del Compasso d'Oro appena l'anno prima, nel 2014. Kenji Ekuan si laurea all'Università di Tokyo per poi trasferirsi in California, dove frequenta l'Art Center College of Design di Pasadena; terminati gli studi, fonda nel 1957 la sua società di consulenza di design, la GK Industrial Design Associates, destinata nel tempo a diventare la più importante di tutto il Giappone. E il dispenser? Kenji era mosso dal desiderio di creare oggetti facilmente utilizzabili e alla portata di tutti: memore della madre costretta a travasare la salsa di soia da grandi contenitori a bottiglie più piccole, voleva trovare una soluzione comoda e maneggevole. Dopo tre anni di lavoro, la GK Design brevettò la celebre bottiglietta nel 1961, dando inizio a una imprevedibile ascesa.
Perché il dispenser della salsa di soia è così particolare? Il segreto è nel tappo che presenta due buchi sui lati: un sistema semplicemente geniale che permette di dosare la soia in modo pulito e antigoccia: bloccando uno dei due fori, si crea una piccola bolla d'aria che rallenta il flusso della soia e le impedisce di scendere troppo velocemente. Un colpo di genio, non c'è che dire.
Nel tempo, la bottiglietta della salsa di soia è diventata così famosa da ottenere una posizione fissa al Moma, museo di Arte Moderna di New York e vincere diversi premi tra cui il Lucky Strike Designer Award. Ultimo ma non certo per importanza: tutti i componenti del dispenser sono scomponibili e lavabili in lavastoviglie, così da poter riutilizzare la bottiglietta più e più volte.