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12 Ottobre 2024 18:00

Chi ha inventato il cioccolato al latte

Nessun alimento mette d’accordo i palati di tutti come il cioccolato al latte, uno dei prodotti più amati e consumati al mondo. Non altrettanti però sanno come e quando è nata questa delizia: è tutto merito di uno svizzero, del latte condensato e di un’amicizia speciale con il signor Henri Nestlé.

A cura di Martina De Angelis
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Cosa c’è di buono del cioccolato al latte? Poco, quasi niente stando a chi lo preferisce al più intenso e amaro cioccolato fondente. Il cioccolato al latte, con la sua dolcezza e con il suo gusto avvolgente, è amato da grandi e piccoli, ma anche da chi si diletta in cucina perché dona ai dolci un gusto unico.

Ma lo sai che è una invenzione relativamente recente? Prima del 1800, infatti, non esisteva la lavorazione della pasta di cacao con il latte in polvere. Poi è arrivato Daniel Peter, un visionario svizzero che, ispirato dall’alimentazione della figlia nata da poco e dal suo amico Henri Nestlé, ha trovato la formula giusta per dare vita a quello che oggi è il tipo di cioccolato più venduto al mondo.

Daniel Peter e l’idea del cacao lavorato con il latte

Nel 1836 a Moudon, nel cantone di Vaud in Svizzera, nacque Daniel Peter, l’uomo che avrebbe rivoluzionato per sempre il mondo del cioccolato. E pensare che, all’inizio, la sua carriera era molto lontana dai dolciumi: figlio di un macellaio, inizialmente lavorò insieme al fratello Julien nel settore delle candele, allora ampiamente impiegate per l’illuminazione.

Ben presto però la richiesta delle candele diminuì perché iniziarono a essere usate le lampade ad olio, così Daniel e il fratello dovettero reinventarsi. Mentre Julien continuò a occuparsi di candele, Daniel decise di usare parte dell’edificio della loro ditta sul Lago di Ginevra per dedicarsi alla produzione del cioccolato.

Perché proprio la cioccolata? Perché Daniel Peter era amico e vicino di casa di un signore che, con il suo cognome, avrebbe a sua volta fatto la storia del settore: Henri Nestlé. Da qui l’idea di Daniel: perché non provare a produrre del cioccolato che contenesse latte? Ai tempi infatti (siamo intorno al 1860) il cioccolato era molto caro e molto amaro, quindi la sua idea era di ridurre i costi ma ottenere anche un prodotto che avesse il suo punto di forza nel sapore gradevole.

I primi esperimenti non portarono a niente di buono perché, anche se riusciva a unire i due elementi, dopo un paio di settimane il cioccolato nel latte inacidiva, provocando odore e sapore sgradevoli. È dalla famiglia che arriva la seconda illuminazione, perché nel frattempo il nostro Daniel si è sposato e ha avuto una bimba.

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La soluzione: il latte condensato di Nestlè

L’illuminazione arriva a Daniel quando nota che la moglie nutre la loro figlia appena nata con un’invenzione proprio dell’amico e vicino di casa Henri Nestlè: il latte condensato. Perché non provare ad aggiungere quello al suo cioccolato? L’esperimento fu un successo perché il latte condensato non andava a male e il cioccolato che ne risultava non solo era buonissimo, ma anche poco costoso da produrre e facilmente conservabile.

Era il 1875 e Daniel Peter aveva inventato il cioccolato al latte. La prima tavoletta ufficiale nacque pochi anni dopo, venne chiama Gala e riscosse immediatamente un successo incredibile all’Esposizione Universale di Parigi del 1878. Da lì in poi l’espansione fu rapida e sempre più grande: prima il cioccolato al latte conquistò il mercato di Inghilterra, Germania, Italia e Austria e poi, grazie alla vicinanza dell’Orient Express alla fabbrica di Daniel, il suo cioccolato raggiunse la Francia e l’Oriente.

Daniel Peter brevettò la sua invenzione e il processo produttivo, per creare poi nel 1896 la Société de Chocolats au Lait Peter che qualche anno più tardi, precisamente nel 1929, si unirà ad altre piccole società per creare la grande compagnia Nestlé-Peter-Cailler-Kohler, antenata dell’attuale Nestlé.

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Fondente o al latte?

Chiunque ami il cioccolato (praticamente la maggior parte della popolazione mondale) si trova coinvolto in una piccola, grande sfida, un po’ come la lotta tra chi preferisce il mare o la montagna: il cioccolato è meglio fondente o al latte? Nonostante esistano tante tipologie diverse di cioccolato queste sono le due principali e più diffuse.

Al di là del fatto che si tratta principalmente di un gusto personale, a livello nutrizionale esistono effettivamente delle differenze. Da questo punto di vista è meglio il cioccolato fondente, perché contiene maggiore quantità di cacao (superiore al 75%) rispetto al cioccolato al latte e proprio lì sono contenuti tutti i benefici attribuiti al cioccolato.

A livello di gusto, invece, è evidente che il cioccolato al latte sia molto più dolce ed è proprio questo il motivo per cui la tipologia inventata da Daniele Peter è la più amata dagli italiani. Ti ricordiamo che le differenze tra cioccolato fondente e cioccolato al latte sono strettamente nutrizionali, legate alla presenza di zuccheri e cacao, mentre non hanno niente a che vedere con le calorie.

Entrambe le tipologie hanno un alto contenuto calorico: 531 kcal per 100 gr di cioccolato fondente e 552 kcal per la stessa quantità di cioccolato al latte. La differenza da questo punto di vista è davvero minima, motivo per cui, a prescindere dal tipo di cioccolato, dovresti farne un consumo moderato, che per gli esperti della nutrizione corrisponde a non oltre 20-30 gr al giorno.

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