Prosegue con Daniele "Lele" Usai l'undicesima edizione di Masterchef. Lo chef romano, originario di Ostia, guida sul mare di Fiumicino la cucina "stellata" de Il TIno, ma segue anche il bistrot 4112. Chi è lo chef marinaio ospite della puntata dello show?
Dopo Marie Robert, Sara Cicolini e Diego Rossi, sarà Lele Usai il quarto ospite chef di questa edizione di Masterchef. La classe sta progressivamente scremando e ci si avvicina al giro di boa: l’ingresso nella top 10 è incombente e ogni errore potrebbe risultare caro ai concorrenti.
A testare le abilità degli aspiranti chef rimasti in gara arriva proprio il volto del ristorante stellato Il Tino, locale gourmet di Fiumicino insignito dell’ambito macaron francese nel 2015. Ma chi è Lele Usai, qual è la sua storia professionale? Quali piatti si possono degustare nel ristorante romano e quanto costa mangiare a Il Tino?
Scopriamo qualcosa di più sull’ospite di questa puntata di Masterchef 11.
Definito “chef marinaio” in fase di presentazione della puntata, non poteva forse esserci appellativo più azzeccato per la guida de Il Tino. La storia di Daniele "Lele" Usai infatti è strettamente legata al mare (impossibile il contrario, con nonni sardi e siciliani) e, con lei, anche la sua proposta gastronomica.
Classe 1977, lo chef sin da bambino si appassiona alla cucina (grazie alle sue prime due “maestre”, la nonna e la madre, cuoche conosciute in zona), passione condivisa assieme a quella per il mare. Non poteva essere altrimenti, dopotutto, considerando che Usai nasce a Ostia Lido, a due passi dal Tirreno.
Con il passare degli anni la passione si trasforma progressivamente in considerazione della cucina come attività professionale: dopo gli studi (non alberghieri, ma di ragioneria), le iniziali esperienze in qualche locale del territorio, dapprima in sala quindi dietro i fornelli. La prima grande avventura a Londra presso Antonio Carluccio al Neal Street Restaurant, quindi il ritorno in patria, a Roma, al Duke’s prima e a Le Terrazze dell’hotel Eden poi. Segue l’esperienza a L’Albereta di Gualtiero Marchesi, in provincia di Brescia. Alla cucina Lele Usai accompagna il più classico abbinamento con il vino, ottenendo anche il diploma da sommelier AIS.
Lo chef romano quindi decide di salpare con la sua barca, aprendo nel 2006 Il Tino assieme al suo socio Claudio Bronzi, conosciuto nel corso dell’esperienza londinese. Il viaggio dello chef marinaio, o di un moderno Odisseo gastronomico, riparte insomma lì dove era cominciato tutto. Nella sua terra, a due passi dalla sua Ostia, davanti al suo mare.
Il Tino è un locale in cui la fa da protagonista una proposta gastronomica basata sui prodotti del mare. “Fluida, come le emozioni – si legge sul sito ufficiale del ristorante – ispirata a un ricordo o a una sensazione. Prima ancora che dal palato, la mia cucina passa per il cuore”. Così lo chef definisce la sua filosofia. Una cucina, dalla grande tecnica e attenzione al territorio, con la quale dovranno fronteggiarsi i concorrenti della puntata di questa settimana. E di fronte alla quale uno di loro inevitabilmente cadrà.
La proposta gastronomica di chef Usai è basata essenzialmente su prodotti derivanti dal grande blu, e non poteva essere altrimenti considerata la posizione de Il Tino (che nasce a Ostia, prima di trasferirsi nella vicina Fiumicino), a poche centinaia di metri dal mare romano. Sulle sponde dell’ultimo tratto di Tevere, là dove il (fu) biondo fiume si getta nel Tirreno, il ristorante ospita appena 8 tavoli. Ma che cosa si mangia nel ristorante di Lele Usai?
Spulciando i piatti attualmente in carta si capisce come la proposta marina sia predominante. Troviamo, tra le altre cose, pesci di roccia, margherite di mare, tagliolini ai ricci di mare o risotto allo scorfano; ma anche gnocchi alla trippa di merluzzo o risotto agli scampi affumicati, passando per il più “classico” pescato del giorno.
Lele Usai nel suo Il Tino offre due proposte degustazione. Prima Boa, da 100 euro, prevede un percorso da 7 portate, mentre Regata “Daniele Usai” è composta da 9 piatti al prezzo di 130 euro. Rispettivamente i menu possono essere accompagnati da altrettanti abbinamenti di vini: il primo (4 calici) da 55 euro mentre il secondo (6 calici) da 70. Gli ospiti possono anche scegliere dal menu alla carta, abbinando portate secondo il loro gusto. Due piatti più il dessert costa 90 euro, 20 euro in più aggiungendo una portata.
Accanto (anzi, letteralmente sopra) al suo quartier generale stellato Lele Usai da qualche anno gestisce anche la cucina del "bistrot" 4112, fratello minore de Il Tino.
Una cucina più "pop", smart, immediata e riconoscibile, ovviamente basata sui prodotti di mare e sul pescato locale, spesso derivata da ciò che si raccoglie dalle aste del pesce. Il menu del 4112 infatti cambia giornalmente, in base alla disponibilità delle materie prime e alla stagionalità dei prodotti. Un'autentica osteria di mare, sulle sponde del Tevere e con vista sul Tirreno, capace di arricchire la già vasta offerta gastronomica (di livello) presente a Fiumicino.
Foto dalle pagine Facebook de Il Tino, Lele Usai e Quarantunododici