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30 Agosto 2024 13:00

Che fine fa il cibo delle navi da crociera

Lo spreco alimentare è un problema sempre maggiore, soprattutto quando se ne prepara tanto come sulle navi da crociera. Ti sei mai chiesto cosa fanno le compagnie per smaltire tutto il cibo avanzato e, in generale, dove va a finire? Te lo raccontiamo noi.

A cura di Martina De Angelis
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La crociera è il viaggio dei sogni di tantissime persone ma diciamo la verità, non è una delle vacanze più ecosostenibili, soprattutto dal punto di vista del cibo. Una delle caratteristiche distintive delle crociere, infatti, è proprio quella di avere una proposta all you can eat che si traduce in tante aree cibo diverse con tantissimi alimenti cucinati ogni giorno.

Nonostante i molti passeggeri, il cibo preparato è talmente tanto che è inevitabile avanzi alla fine di ogni giorno. Ma che fine fa tutto questo cibo avanzato? È un problema non da poco, che ha scatenato diverse polemiche ma anche stimolato alcune compagnie ad impegnarsi affinché non vada sprecato.

Dove va il cibo delle navi da crociera?

Purtroppo c’è da dire subito che non è ben chiaro che fine faccia il cibo avanzato sulle navi crociera: è un argomento spinoso, su cui non c’è grande chiarezza nella maggior parte dei casi e intorno a cui si sono scatenate diverse polemiche.

Qualche hanno fa è diventato virale sui social il video di un dipendente di cucina di una nave da crociera in cui mostrava come due enormi secchi di cibo avanzato venissero scaricati in due secchi di avanzi per essere poi, a detta sua, ricompattato e gettato in mare. Come puoi immaginare questo video ha suscitato grande scalpore, scatenando gli utenti sulla necessità di ridurre l’offerta alimentare sulle navi da crociera e sull’obbligo di trovare una soluzione migliore per non sprecare tutto quel cibo avanzato.

Nonostante tutto la chiarezza sull’argomento è ancora poco e, da altre testimonianze, è sempre più evidente come siano fin troppi a usare la pratica illegale denunciata nel video, ovvero scaricare il cibo in mare o al massimo buttarlo insieme all’immondizia. Per fortuna, però, non è tutto negativo e diverse compagnie si stanno impegnando attivamente per migliorare da questo punto di vista.

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Per esempio Costa Crociere, da ormai diversi anni, ha avviato un progetto anti spreco proprio per evitare di buttare il cibo avanzato: in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare onlus le eccedenze alimentari prodotte a bordo delle navi da crociera vengono recuperate e riutilizzate a fini sociali. Durante gli scali, in accordo con diversi posti, il cibo non servito viene dunque raccolto e poi distribuzione ad un’organizzazione locale che fornisce assistenza a persone in difficoltà.

Altre compagnie crocieristiche, invece, hanno pensato di usare il cibo cucinato e avanzato senza essere stato toccato da nessuno per la “staff mess”, una mensa dedicata solo all’equipaggio per pranzi e cene, colazioni, merende e spuntini. Royal Carribean, invece, ha deciso di affrontare il problema alla nascita e ha dato vita a una piattaforma informatica con cui programmare con massima precisione il fabbisogno alimentare quotidiano di ogni nave da crociera. Inoltre il programma, grazie all’intelligenza artificiale, è in grado di rimodulare costantemente le attività delle cucine, valutando quali sono i cibi più apprezzati e richiesti e quelli che non hanno attirato i clienti. Secondo le stime questo sistema dovrebbe ridurre lo spreco alimentare sulle navi di circa il 50%.

La soluzione del futuro: trasformare il cibo in energia

La diminuzione dello spreco alimentare è solo una parte del programma per rendere le navi da crociera più sostenibili a livello ambientare. Un altro scopo delle aziende impegnate in questo campo è quello di riuscire a trasformare il cibo non consumato direttamente in energia.

Come? L’idea è quella di dotare tutte le future navi in costruzione di piccoli impianti innovativi, delle vere e proprie mini centrali per il trattamento dei rifiuti organici dotate di macchinari che lavorino gli scarti alimentari fino a trasformarli in “biogas” da sfruttare come fonte energetica per alimentare la nave stessa.

Trattare o rifiuti direttamente a bordo sarebbe una vera svolta per il mondo delle navi da crociera che andrebbero così a bloccare una delle loro maggiori conseguenze negative, ovvero lo scarico di enormi quantità di rifiuti nei porti di attracco o, peggio ancora, direttamente in mare.

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Campagne di sensibilizzazione

L’impegno ovviamente non deve provenire solo dalle compagnie navali ma anche dai passeggeri: anche tu che viaggi sulla nave da crociera puoi dare il tuo contributo dal punto di vista alimentare, per esempio scegliendo in modo consapevole cosa mangiare e non prendere più cibo nel piatto di quanto sai di poterne mangiare.

Se riempi il piatto, assaggi qui e lì e non termini la metà delle pietanze che hai preso quel cibo non potrà essere ridistribuito né allo staff né alle associazioni benefiche, quindi andrà certamente sprecato. Proprio in quest’ottica sono sempre di più le compagnie impegnate in campagne di sensibilizzazione dei passeggeri per diffondere la consapevolezza sull’importanza di ridurre lo spreco di cibo anche da parte di chi lo consuma.

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Quello che i piatti non dicono
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