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31 Maggio 2024 15:00

Che cos’è l’equiseto, la pianta conosciuta come “pesce di montagna”

Il suo soprannome richiama il mondo ittico, ma con esso non ha niente a che fare: l’equiseto è una pianta con un profilo organolettico singolare e tantissime proprietà benefiche che la rendono usatissima in erboristeria. Come ingrediente è meno conosciuto, ma può dare tante soddisfazioni.

A cura di Martina De Angelis
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Lo chiamano “pesce di montagna”, ma con il mare non ha proprio niente a che fare: l’equiseto in realtà è una pianta, anzi un arbusto, noto anche con il nome di “coda cavallina” per la sua forma particolare.

Il legame con il mondo ittico lo deve a una sua singolare qualità organolettica: da lessato, infatti, assume delle particolarissime sfumature marine pur non avendo nessun tipo di legame con il mare. È un ingrediente molto antico da sempre usato per preparare tisane e decotti, per via soprattutto delle sue numerose proprietà benefiche, ma può essere utilizzato anche in cucina come ingrediente.

Attenzione però: esistono in natura tantissime varietà di equiseto, ma solo l’Equisetum arvense si è dimostrato commestibile per l'essere umano, mentre altre tipologie presentano addirittura un certo livello di tossicità.

Che cos' il pesce di montagna e come utilizzarlo in cucina

Il nome scientifico del pesce di montagna è Equisetum (da cui l’italiano equiseto), una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Equisetaceae e dalla forma singolare. È una pianta molto antica di cui si trovano tracce persino nei fossili: secondo i botanici, infatti, popolava la terra già milioni di anni fa.

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Non ha fiori e non ha semi ed è caratterizzata da un fusto che sboccia due volte: in primavera, quando produce fusti fertili e commestibili, e in estate, con fusti sterili che non si mangiano e da cui si sviluppa la fronda. L’equiseto cresce spontaneamente in terreni freschi e bagnati, e infatti si trova facilmente lungo i fossi, i canali di scolo e nei pascoli.

Oggi non è molto diffuso come ingrediente, ma in realtà l’equiseto ha una lunga tradizione culinaria. Oltre che a poterlo bollire in acqua o in brodo per ottenere un sapore marino senza dover ricorrere al pesce, tradizionalmente il pesce di montagna si frigge: dopo averlo bollito, infatti, lo puoi passare in pastella e friggere in olio bollente.

In realtà l’equiseto in cucina trova molte altre applicazioni. Per esempio lo puoi usare per insaporire frittate, omelette e uova strapazzate, ma puoi usarlo secco e inglobarlo nell’impasto della pasta per renderlo più aromatico oppure nella preparazione delle crêpes salate.

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Le proprietà dell'equiseto

È facile trovare l’equiseto come ingrediente di molti integratori, soprattutto quelli che rinforzano lo scheletro e la cartilagine: questo perché è una discreta fonte di silicio, minerale che supporta la salute di pelle, ossa e muscoli.

La presenza di acido silicico naturale lo rende molto apprezzato anche nell’ambito della cosmetica: gli estratti di equiseto, infatti, vengono usati per tonificare la pelle. stimolare la circolazione e rafforzare il tessuto connettivo. È un ingrediente che trovi spesso anche nei prodotti per capelli, perché liscia e rigenera lo strato esterno dello stelo pilifero, rendendo il capello più resistente, tonico e lucente.

La tradizione dice che questa pianta abbia anche ottime proprietà antinfiammatorie, motivo per cui è sempre stato il “rimedio della nonna” sotto forma di tisana o decotto, ma le ricerche scientifiche a supporto di questa tesi sono ancora in corso.

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