Un frutto esotico ricco di proprietà nutrizionali che fa parte dei prodotti caratteristici della Calabria e che viene coltivato anche in Sicilia. Andiamo alla sua scoperta, per capire com'è fatto e come si mangia.
Può un frutto esotico essere uno dei simboli della biodiversità della Calabria, insieme a bergamotto e peperoncino? La risposta è sì: stiamo parlando dell’annona calabrese, conosciuta anche come ”cirimoia” e “cherimoya", originaria delle Ande, ma ampiamente coltivata nelle regioni mediterranee da secoli. L’annona cherimola appartiene alla famiglia delle Annonaceae e viene apprezzata per il suo sapore caratteristico, in un mix tra dolce e acidulo, e le sue proprietà nutrizionali, che sono molteplici. Oltre che in Italia, il frutto cresce in diverse parti del mondo, tra cui Spagna, Portogallo, Israele e alcuni paesi dell'Africa e dell'Asia. In Calabria, specialmente nella provincia di Reggio Calabria, l’annona è stata importata dagli spagnoli e ha trovato a partire dalla fine del ‘700 un habitat ideale grazie a condizioni climatiche favorevoli, tanto da essere inserita nei prodotti De.c.o. (Denominazione comunale di origine) con il nome di Annona di Reggio. Andiamo alla sua scoperta, per capire cos’è e come si mangia.
L’annona calabrese ha un aspetto decisamente distintivo. La sua forma può essere ovale o tondeggiante, con una buccia verde chiaro, sottile ma resistente, con una texture irregolare, che richiama nel disegno una pelle a squame. All’interno la polpa è di color bianco-crema e morbida, e contiene numerosi semi neri, lucidi ed ellittici (tipo quelli dell'anguria), che però non sono commestibili. Dove cresce? Su un albero, da fiori di tre petali che ricordano la sagoma di una campana e che che fioriscono solitamente da maggio ad agosto (a volte fino a ottobre): il frutto si raccoglie da settembre a dicembre e può variare in dimensioni, raggiungendo anche i 20 centimetri di grandezza e un peso di oltre un chilogrammo, anche se è facilmente reperibile in pezzature minori, paragonabili a una grossa arancia, dai 200 ai 500 grammi.
Anche da questo punto di vista siamo di fronte a un gusto peculiare: la polpa molto zuccherina è un mix di dolciastro e acidulo, che risulta piuttosto avvolgente. Se ne riconoscono sentori di ananas, pera, banana e fragola: in generale si tratta di una complessità aromatica che riporta a combinazioni tropicali fresche e invitanti.
L'annona calabrese colpisce per essere un frutto ricco di proprietà benefiche, che in parte somigliano a quelle degli agrumi. In 100 grammi di polpa, l'annona fornisce circa 70 calorie: tra i principali nutrienti, troviamo la vitamina C, che rafforza il sistema immunitario e favorisce l'assorbimento del ferro e altre vitamine del gruppo B, come la tiamina e la riboflavina, essenziali per il buon funzionamento del metabolismo e del sistema nervoso. Inoltre è una buona fonte di potassio e di fibre alimentari: se ne contano 3 grammi per un etto, che aiutano il transito intestinale. La presenza di acqua la rende anche diuretica e depurativa. Senza dimenticare che è un concentrato di antiossidanti, tra cui polifenoli: questi composti aiutano a combattere i radicali liberi, riducendo lo stress ossidativo e contrastando le infiammazioni.
Come si mangia questo frutto tropicale? Prima di tutto c’è da dire che bisogna avere un po’ di pazienza, perché appena raccolto non è edibile. Va fatto maturare per 5-6 giorni dopo averlo staccato dalla pianta. Dà il meglio di sé consumato fresco, semplicemente tagliato a metà e gustato al cucchiaio. La polpa può essere ridotta a tocchetti e aggiunta a macedonie di frutta o con lo yogurt, oppure può essere frullata per ottenere succhi e smoothie, per bevande rinfrescanti ed energetiche. Inoltre, l’annona calabrese si presta alla preparazione di dessert, come gelati e sorbetti.