Con le sue foglie essiccate e macinate si prepara il celebre drink dagli effetti energizzanti simbolo di paesi come l'Argentina, il Paraguay e il Brasile. Si degusta con appositi accessori e sorseggiarlo è un rito sotto il segno dell'amicizia.
Se in Italia il caffè è la bevanda sociale per eccellenza, in Sud America c’è il mate, che viene condiviso sia negli incontri tra amici e parenti, sia offerto agli ospiti come segno di accoglienza, protagonista di un coreografico cerimoniale, tipo quello del matcha giapponese. Il nome scientifico della pianta da cui si ricava è Ilex paraguariensis, detta yerba mate (erba mate) da cui vengono prelevate le foglie, poi essiccate e macinate, che sono la base di questo popolare infuso diffuso soprattutto in Argentina, Paraguay e Brasile, ma radicato in tutto il continente. Ha un gusto amaro e contiene una spiccata dose di caffeina, che ne conferisce il tipico effetto energizzante. Curiosità: in un paesino calabrese, Lungro, in provincia di Cosenza, il consumo di questa bevanda si tramanda da generazioni. Andiamo alla sua scoperta.
La yerba mate nasce dalla lavorazione delle foglie e dei rametti dell’Ilex paraguariensis, un agrifoglio sempreverde che appartiene alla famiglia delle Aquifoliaceae. A masticare le foglie più giovani e poi farne bevanda fu il popolo autoctono dei Guaranì, che consideravano l’albero un dono degli dei. A farlo conoscere agli europei furono, invece, i conquistadores nel ‘500, in particolare i religiosi (soprattutto gesuiti) arrivati nel Nuovo Mondo per convertire al cristianesimo gli abitanti dei paesi della Cordigliera andina.
L’infuso si beve da millenni ed è preparato secondo un rituale che include anche il modo di consumarlo: in cerchio, passando il contenitore sempre alla propria sinistra, con il padrone di casa che ha il ruolo di maestro di cerimonie, il cebador, l’unico che può servire il mate. Per realizzarlo, non bastano acqua calda e una tazza, ma ci vogliono strumenti appropriati: la calabaza, letteralmente la piccola zucca essiccata dentro al quale si prepara e si serve il drink, che ha diversi nomi (da porongo a matero a seconda delle caratteristiche) e la cannuccia, chiamata bombilla, che funge anche da filtro nel momento dell’aspirazione. Non accettare di bere il mate offerto è sinonimo di maleducazione, in quanto è simbolo di amicizia.
L'erba mate si gusta anche fredda, specialmente in Paraguay, e si rivela versatile in cucina: il suo sapore è erbaceo, amaro e si sposa con piatti salati e dolci, come salse per il pollo o il pesce, nelle minestre, come ingrediente negli impasti di torte e pancake, oppure per arricchire il latte freddo o caldo, dando vita al mate latte. A Lungro, il sopracitato comune calabrese dove il mate è più popolare della ‘nduja, è tipico in versione dessert, una specie di zuppa, a base di crema con uova, zucchero, farina, scorza di limone e latte aromatizzato con l’erba.
Le foglie essiccate della yerba mate si trovano in erboristeria, farmacia e negli e-commerce, così da poter sorseggiare la bevanda comodamente a casa senza andare in Sud America. Da sempre le sono riconosciute proprietà stimolanti, soprattutto grazie al contenuto di caffeina e teobromina (un alcaloide naturale presente anche nel cacao) che hanno effetti energizzanti contro stanchezza e spossatezza e contribuiscono ad attivare la concentrazione e la memoria. Pure Papa Francesco, originario dell’Argentina, in un’intervista del 2015 aveva dichiarato di farne uso per recuperare le forze: in rete ci sono diverse immagini che lo ritraggono con la calabaza in mano.
Viene usato dagli sportivi per aumentare le performance. Rispetto al caffè, l’assorbimento della caffeina è più lento, come quello del tè in generale: significa che la reazione di eccitamento è diluita nel tempo, senza un picco immediato. In una porzione da 100 ml, la caffeina si aggira attorno ai 30 mg. Tra i benefici da annoverare ci sono inoltre le proprietà diuretiche, con l’eliminazione delle tossine, sazianti e, in più, favorisce la digestione. Le controindicazioni sono simili a quelle del caffè: se si esagera, possono comparire tachicardia, insonnia e agitazione: non è quindi indicato per soggetti sensibili e se ne sconsiglia il consumo alla sera, o potrebbe disturbare il sonno.