La chiamano “bistecca di brontosauro” e non è un caso: la Tomahawk è una bistecca gigante ottenuta dalla parte anteriore della lombata di manzo. Deve il suo nome e la sua grandezza ricordano l’arma di difesa dei nativi americani ed è molto amata per il suo sapore inconfondibile, una vera e propria esplosione.
Se sei un amante del barbecue sicuramente avrai sentito parlare della tomahawk e, se non lo sei, preparati a scoprire uno dei tagli di carne più succulenti e apprezzati del mondo. Si tratta di una bistecca gigante che, non a casa, viene chiamata anche “bistecca di brontosauro” proprio per le sue dimensioni importanti, che la rendono un mito per i grill master.
La tomahawk, che non sfigurerebbe sulle tavole preistoriche dei Flintstones, è particolarmente amata non solo per le sue dimensioni ma soprattutto per l’aroma persistente e il sapore succoso e intenso, reso ancora più particolare dalla fondamentale marinatura. Inoltre è molto scenografica: la polpa, attaccata a un grande osso, ricorda proprio l’arma dei nativi americani a cui deve il nome.
A prima vista potrebbe ricordarti la mitica fiorentina nostrana, ma attenzione a non confonderli: hanno un sapore simile ma sono due tagli completamente diversi. Curioso di conoscere meglio questa mitica bistecca gigante? Ecco una guida completa al mondo della tomahawk, con una particolare attenzione alle tecniche migliori per cucinarla a regola d’arte e gustarla in tutta la sua bontà.
La Tomahawk è una costata di manzo dalle dimensioni importanti, caratterizzata dalla presenza nel taglio di un osso lungo almeno 20 centimetri. Proprio questa particolarità e la forma che viene data alla carne al momento del taglio, conferiscono alla bistecca il suo nome particolare: ricorda, infatti, l’omonima ascia da guerra usata dai nativi americani.
L’osso non è solo una questione scenica ma un elemento fondamentale nella cottura e utile a sostenere le dimensioni non proprio piccole del taglio di carne. La Tomahawk, infatti, deve essere spessa circa 5 centimetri e avere un peso che varia dagli 800 grammi fino ad arrivare a quasi 2 kg. Alla vista la carne appare marmorizzata per via della presenza del grasso distribuito uniformemente nelle fibre muscolari, caratteristica che rende la bistecca particolarmente morbida e succosa.
Questo particolare taglio di carne di manzo nasce in Australia, dove veniva utilizzato una razza molto rara di manzo australiano nata nasce dall’incrocio tra il Black Angus e il pregiatissimo Wagyu, ma successivamente si è iniziato a utilizzare anche altre razze meno particolari, ma sempre rinomate, per ottenere la bistecca speciale. Ma perché, se la bistecca è australiana, il nome è legato ai nativi americani? Perché gli americani, particolarmente amanti del barbecue, si sono presto innamorati della Tomahawk rendendola un vero must della cultura della brace a stelle e strisce.
Cuocere la carne non è un’operazione casuale, soprattutto se viene cotta alla brace: è importante conoscere i tipi di cottura – sangue, media o ben cotta – ma anche le tempistiche per ottenere una cottura perfetta, e tutto questo è ancora più fondamentale per un taglio particolare come la bistecca tomahawk.
La fase di preparazione, prima di tutto, è importante tanto quanto la cottura in sé. Per prima cosa ricorda di togliere la bistecca dal frigorifero almeno un’ora prima della cottura, in modo che butti fuori acqua e liquidi in eccesso che poi andrai ad asciugare. Successivamente è consigliabile massaggiare la carne e lasciarla in ammollo nell’olio extravergine di oliva in modo che possa penetrare nelle venature e ammorbidirla ulteriormente. Come ultimo passaggio di preparazione puoi strofinarla con del sale e con rub di spezie già pronte o con un mix a tua scelta.
Per quanto riguarda la cottura, la tomahawk si presta a diverse tecniche diverse, ma quelle che esaltando meglio questo taglio e gli rendono migliore giustizia sono due, la brace e la cottura in forno. La brace è senza dubbio la cottura che tira fuori al massimo tutti i pregi della tomahawk: dopo averla preparata e avere la brace pronta, ti basterà scottare ogni lato a fiamma alta per un paio di minuti, poi per dieci minuti a temperatura più bassa.
Ricorda infatti che, nonostante la tomahawk sia un taglio molto grosso è anche molto morbida, motivo per cui non richiede una cottura eccessivamente lunga, ma una via di mezzo: è un tipo di carne, infatti, che rende al meglio con una cottura media e non al sangue. Un ulteriore trucco per renderla perfetta è lasciarla riposare qualche minuto nella carta stagnola prima di servirla: è la tecnica del rest ed è fondamentale per permettere alla carne di ridistribuire i succhi interni, rendendola più morbida, succosa e saporita.
Se non hai la possibilità o il tempo di dedicarti alla cottura sulla brace, puoi cucinare la tua tomahawk al forno: anche qui valgono le stesse regole, ricorda solo di impostare il forno su temperature molto alte (200 °C) e che la cottura ti richiederà più tempo, circa 25 minuti ma anche di più se la bistecca pesa più di un chilo.
L’unico aspetto negativo della tomahawk è il suo costo, che non è di certo economico: la bistecca di brontosauro, infatti, è considerata un taglio pregiato e quindi il suo prezzo è più elevato rispetto ad altri tagli di carne, inoltre è anche molto grande e pesante. Il prezzo dipende sempre dal luogo in cui l’acquisti, dalla razza dell’animale da cui proviene la carne, ma in generale il costo della tomahawk può variare da circa 30 a 60 euro al kg. Più la qualità della carne è elevata, più il prezzo della Tomahawk sale anche oltre i 100 euro al kg in negozio, mentre sul tavolo di un ristorante di lusso può arrivare anche a costare 500 euro.