Le lumache, in dialetto dette anche ciumache, sono le protagoniste della ciummacata. Si tratta di una ricetta diffusa alle porte di Roma che ha anche una sua festa a fine giugno. Ecco di cosa si tratta.
Tanto appartenente alla tradizione romana quanto fave e pecorino è probabilmente la ciummacata. Forse meno nota, almeno al di fuori dei confini della provincia capitolina, rispetto alla merenda simbolo del primo maggio laziale, la ciummacata è una ricetta di estrazione contadina a base di lumache (le ciumache, in dialetto) e celebrata ogni anno a giugno per le piazze di alcuni paesi nell’orbita romana. Ma cos’è nello specifico la ciummacata e perché è così importante e radicata tra le vie dei borghi della Sabina romana?
Per ciummacata, chiamata da alcuni anche ciumacata, si intende una gustosa quanto saporita ricetta a base di lumache, raccolte tra le campagne alle porte della Capitale. Per la precisione si tratta di lumache (adeguatamente pulite) fatte alla romana: in che modo? Vengono preparate con pomodori pelati, aglio, olio, sale, olio al peperoncino e mentuccia: una vera bontà da mangiare con delle apposite forchette o con i più classici stuzzicadenti in legno. In alcuni paesi (tra i quali anche Monterotondo) però la ricetta non prevederebbe il pomodoro, in quanto le lumache sono realizzate in bianco e in umido.
Con o senza pomodoro, l’origine della ciummacata affonda le proprie radici nella tradizione contadina del luogo: in occasione della notte di San Giovanni, celebrata il 24 giugno, i contadini si ritrovavano per una bella mangiata a base di lumache, qualche brocca di vino, musiche e balli in piazza. Perché proprio le lumache? Perché tempi addietro le corna, oggi simbolo tradimento coniugale, erano segno di discordia (non a caso sono divergenti). Mangiarle rappresentava l’eliminazione dei dissidi, dritti giù nello stomaco insieme ad ogni livore. Con un bel piatto di lumache, insomma, si cancellava ogni rancore e si faceva pace. Potere del cibo.
Oggi tra i borghi più strettamente legati alla tradizione della ciummacata c’è Cretone, paese della Sabina romana di antichissime origini (i primi insediamenti risalgono al VII secolo avanti Cristo) in cui la fine di giugno è caratterizzata da una sagra con le lumache protagoniste.
Altri centri in cui è maggiormente viva la tradizione delle lumache fatte alla romana citiamo anche Palombara Sabina e Monterotondo, tutti appartenenti alla provincia capitolina e a pochi chilometri a nord dalla Città Eterna. Qualora ci si trovasse da queste parti negli ultimi giorni di giugno, e nel caso in cui si fosse amanti delle lumache, è l’occasione buona per assaporare una delle ricette più tipiche del retaggio contadino locale.