Dalla pianta del cacao non si ricavano solamente i semi per la realizzazione del cioccolato, ma anche un frutto dalla gradevole polpa ma ancor poco conosciuto. Che cos’è la cabossa.
E chi l’ha detto che di buono, dall'albero del cacao, ci si potesse ricavare solamente il cioccolato? Forse non tutti sanno che dalla pianta dai cui semi, poi, deriva uno degli alimenti più amati a livello mondiale si può ottenere anche un gustoso e gradevole frutto, la cui polpa negli ultimi tempi si sta facendo largo attraverso le più disparate declinazioni. Stiamo parlando della cabossa, un frutto di cui non molti conoscono l’esistenza, e ancor di meno sanno della possibilità di consumo. Caratterizzato da un colore giallastro-verdognolo che diventa bruno-rossastro nel periodo di maturazione, la sua polpa può essere a tutti gli effetti mangiata dall’uomo manipolata nelle più diverse preparazioni.
La pianta del cacao, nome scientifico theobroma cacao, produce un frutto dalla forma allungata, generalmente di 10-15 centimetri, che all'interno contiene i semi (cioè le fave) rivestiti da una polpa bianca, detta mucillagine. La cioccolata, in parole povere, si ricava dai semi di questo frutto da molti di fatto ignorato, che passa decisamente in secondo piano rispetto al fascino e al richiamo della cioccolata stessa.
Per secoli, infatti, il frutto del theobroma cacao è stato raccolto solamente per ricavarne le fave, dalle quali poi si sarebbe ottenuta la cioccolata. Il povero frutto, insomma, non è stato mai adeguatamente considerato, bensì a dir poco ignorato da un punto di vista prettamente alimentare.
Negli ultimi anni, però, qualcosa sta cambiando e la curiosità verso alimenti esotici ha contribuito a puntare i fari anche sulla cabossa. La curiosità verso di lei, infatti, pare stia progressivamente aumentando.
Il frutto colora gli alberi coltivati nella fascia equatoriale di Africa, Asia e America, sviluppandosi sia sui rami sia sul tronco (un po’ come la jabuticaba, di cui parlammo qualche tempo fa) e così come ogni altro normalissimo frutto è composto da buccia, polpa e semi. Questi ultimi, che rappresentano circa il 30% della composizione totale della cabossa, vengono estratti e lavorati per ottenere il cioccolato. Negli ultimi tempi la polpa, grazie anche al suo sapore gradevole, sta conoscendo sempre più considerazione, utilizzata prevalentemente nella realizzazione di sorbetti, gelati, succhi e concentrati.