I numeri del Ministero della Salute tracciano il quadro attuale della celiachia in Italia: i dati ufficiali parlano di oltre 250 mila persone, ma il numero reale potrebbe toccare le 600. Ne sono colpite maggiormente le donne, la fascia di età più interessata quelle fra tra i 18 e i 59 anni.
La celiachia è sempre più diffusa in Italia: secondo le stime del Ministero della Salute la sua incidenza oggi si aggira intorno all'1% della popolazione totale. Ufficialmente i dati pubblicati a marzo 2024 parlano di oltre 250 mila persone: questi i diagnosticati, ma il Ministero sottolinea come il dato reale potrebbe aggirarsi intorno alle 600 mila persone.
La celiachia è un'enteropatia infiammatoria di natura autoimmune scatenata dall’ingestione di glutine: si manifesta in soggetti geneticamente predisposti, a causa di una reazione immunitaria anomala al glutine appunto, una proteina presente in cereali come grano, orzo, segale e farro. I principali sintomi della celiachia possono variare da persona a persona e possono includere perdita di peso, diarrea cronica, gonfiore addominale, stanchezza frequente, dermatite, fino a nausea e vomito. In alcuni casi, però, la celiachia può essere anche asintomatica.
Non esiste una cura farmacologica per la celiachia: l'unica cura per la celiachia è un'alimentazione totalmente priva di glutine per tutta la vita. Ciò significa eliminare dalla propria dieta tutti i cibi che contengono glutine, anche in piccole tracce, e non entrare in contatto, nei casi più gravi, neanche con le particelle che possono trovarsi nell'aria. Chi va al ristorante, per fare un esempio pratico, deve assicurasi che le cucine gluten free e quella tradizionale siano fisicamente separate: non basta, in poche parole, non utilizzare gli alimenti che contengono glutine, perché si rischia comunque una contaminazione.
Secondo la "Relazione annuale della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione" del Ministero della Salute al Parlamento, in Italia risultano diagnosticati 241.729 celiaci: fra questi il 70% (168.385) appartengono al sesso femminile e il restante 30% (73.344) a quello maschile. Restano ancora sconosciuti gli eventi o gli elementi che determinano lo sviluppo della malattia.
In particolare, al 31 dicembre 2022, la prevalenza media nazionale è di 0,43% mentre le regioni/province con l'incidenza più elevata in valore assoluto sono Lombardia (18,4%), seguita dal Lazio (10,1%) e dalla Campania (9,7%). Al quarto posto troviamo l'Emilia Romagna (8,2%), la Toscana (7,8%) e la Sicilia (7%). I dati sulla prevalenza della celiachia, intesa come misura statistica della proporzione di celiaci sulla popolazione, dimostra però che la prevalenza media nazionale è di 0,43% mentre le regioni/province con la prevalenza più elevata sono Trento, Toscana e Valle D’Aosta, tutte con lo 0,54%.
La celiachia risulta più diffusa nelle fasce più giovani e in particolare concentrata nella fascia di età tra i 18 e i 59 anni (67%). In particolare dei 251.939 soggetti celiaci il 2% (5.401) ha un’età compresa tra 6 mesi e 5 anni, il 4% (11.066) rientra tra 6 e 9 anni, il 7% (16.463) ha tra i 10 e i 13 anni, l’8% (20.380) ha tra i 14 e i 17 anni, il 67% (168.776) ha tra i 18 e i 59 anni e il restante 12% (29.853) ha più di 60 anni di età.