Nei prossimi mesi circa il 18% degli italiani progetta di ridurre le visite a ristoranti e bar. Alcuni dedicheranno meno tempo alla preparazione dei pasti, altri limiteranno anche i consumi di cibo e bevande.
Circa il 18% degli italiani nei prossimi mesi rinuncerà o diminuirà le visite al ristorante. È solamente uno dei tanti dati emersi dal Rapporto Coop 2022, analisi condotta (nella seconda metà dello scorso agosto) dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione di Nomisma. Dallo studio si evince come il caro bollette e l'inflazione stiano portando gli italiani (perlomeno gli intervistati) a cambiare parte del loro stile di vita, rinunciando ad abitudini fino a poco tempo fa consolidate come mangiare fuori al ristorante. L'analisi evidenzia infatti come gran parte delle famiglie si veda costretta a tirare la cinghia, cercando di risparmiare dove possibile.
Nei prossimi mesi circa il 18% del campione preso in esame ha affermato di doversi necessariamente privare di visite a ristoranti e bar, mentre il 36% delle persone progetta pure di ridurre i consumi domestici di cibo e bevande. Tutto ciò è risultato anche di un'impennata dei prezzi dei beni alimentari: quelli venduti dall’industria alle catene della grande distribuzione, per esempio, sono aumentati del 15% rispetto al 2021.
Tra i dati emersi dal Rapporto Coop 2022 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani, anche quello sul tempo che le persone dedicano alla cucina e alla preparazione dei pasti. Il 19% degli intervistati prevede di ridurre il tempo dedicato alla preparazione del cibo mentre il 14% progetta addirittura di riservare meno tempo all’effettivo consumo dei pasti.
Dall'altro lato della medaglia, invece, poco più del 40% degli intervistati ha dichiarato di non voler rinunciare, in termini di quantità e qualità, al consumo di cibo e bevande.
L’incremento dei prezzi per le spese di abitazione e utenze non raggiungeva questi livelli dal 1980, per i trasporti invece bisogna tornare indietro fino al 1984. In media ammonta a 2.300 euro la perdita del potere d’acquisto delle famiglie stimata per il 2022, dato che peggiora nel caso in cui si viva da soli.